SENZA ARTE NÉ SILVIA - VA DI MODA LICENZIARE I DIRETTORI IN CORSA E LASCIARE IN MEZZO AL GUADO ISTITUZIONI CHE FUNZIONANO - IL PRESIDENTE DELLA FIERA DI BOLOGNA DUCCIO CAMPAGNOLI FA SALTARE IL DIRETTORE STORICO DI “ARTEFIERA” SILVIA EVANGELISTI CON L’EVENTO GIÀ PROGRAMMATO PER IL PROSSIMO GENNAIO - E IN UN MOMENTO DI CRISI DOVE LE GRANDI E MEDIE GALLERIE SCAPPANO VERSO MERCATI CHE PROMETTONO DI VENDERE QUALCOSA IN PIÙ: DA DUBAI A SINGAPORE…
Dal blog "Ultima visione" di Alessandra Mammì dal sito "espresso.repubblica.it"
Va di moda licenziare i direttori in corsa e lasciare in mezzo al guado istituzioni che funzionano. La Fiera di Bologna, fa saltare un direttore storico Silvia Evangelisti con una fiera programmata per il prossimo Gennaio e in un momento di crisi dove le grandi e medie gallerie scappano a destra e a manca verso mercati che promettono qualcosa in più: da Dubai a Singapore. Per non parlare della moltiplicazione di fiere che costano un patrimonio tra stand e trasporti a un imprenditore medio piccolo quale la galleria d'arte italiana normalmente è.
Il presidente Duccio Campagnoli dopo aver constatato che i più potenti nomi del mercato dell'arte tendevano a disertare Bologna ,ha puntato il dito contro la Evangelisti, rea a suo parere di avere troppi impegni e distrazioni. "Perché come una vera signora non ti occupi solo dell'Off, degli eventi collaterali e magari del cerimoniale?", deve averle detto. E lei per tutta risposta ha sbattuto la porta.
"Mi ha proposto di occuparmi degli eventi in città durante la kermesse, mentre la direzione artistica sarebbe passerebbe a qualcun altro", ha dichiarato la Evangelisti, Proposta "ricevuta e rifiutata. Uno potrebbe anche sorvolare sul fatto che ti fanno fare molto meno di quanto non ti facessero fare prima, ma non sul fatto che, oggettivamente, come farei io ad organizzare delle cose fuori senza sapere quello che fanno dentro?".
Mentre l'altro motivo di scontro è sulle dimensioni della Fiera che la Evangelisti avrebbe voluto ridimensionare, convinta a differenza del suo presidente che con questi chiari di luna è meglio ridurre il numero delle gallerie e tenere alta la qualità piuttosto che aprire i cancelli anche ai corniciai per far cassa.
Ora aspettiamo questa nomina miracolosa che dovrebbe salvare ArteFiera. Oppure ucciderla del tutto. E che si risparmi. Pazienza per l'arte. In fondo Bologna Fiere ha sempre il motore agricolo.
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