gigi proietti 9

A LUI GLI OCCHI, PLEASE - SONETTI E ANEDDOTI E SCRITTE SUI MURI ("DIO C'E' O CI FA") - IL ''DECAMERINO'' DI GIGI PROIETTI: “OGGI IL LINGUAGGIO È DROGATO. SE QUALCOSA E' ‘BRUTTO’, DEVI DIRE CHE È UNA MERDA” - “È UN LIBRO TRA FINZIONE E REALTÀ. IN MEZZO AL FALSO C’È QUALCOSA DI INDEFINIBILE: IL VERO”

GIGI PROIETTI GIGI PROIETTI

Malcom Pagani per il “Fatto Quotidiano”

 

Le scritte sui muri in odor di blasfemia: “Dio c’è / o ce fa”, quelle sgrammaticate sulle pareti di un dietro le quinte: “Si preca di non rimanere oggeti de valore nel cammerino”, le altre – tantissime –parole lasciate in copioni abbandonati, pause e viaggi di Gigi Proietti, “rifugiato poetico” del novembre 1940.

 

Quasi 50 film, decine di spettacoli teatrali da attore e da regista, ora anche un libro: Decamerino, Novelle dietro le quinte in cui tra un sonetto e un immaginario spettacolo messo in piedi da un clochard alla vigilia del Giubileo, Proietti racconta episodi, scherzi, geografie urbane in movimento e maschere pronte a tutte le occasioni.

 

Biografia, breviario, raccolta, teatro nel teatro, paradosso: “È un libro tra finzione e realtà. In mezzo al falso c’è qualcosa di indefinibile: il vero”.

 

In Decamerino ci sono i ricordi di oltre 50 anni di palco.

PROIETTI COVER LIBROPROIETTI COVER LIBRO

Il tono alto è mascherato nella leggerezza, la commistione di generi assoluta. L’ho scritto come uno spettacolo teatrale.

 

Con una struttura aperta?

Saltabeccando tra il colto e il popolaresco per evitare il compiacimento. Il più temibile dei tranelli. Il libro non è compiaciuto. È vitale e a tratti malinconico.

 

Perché parla di un universo che non c’è più e di un mondo che ha lentamente perso il proprio linguaggio. A quel mondo perduto però parlo al presente. La malinconia mi piace, la nostalgia no.

 

Ci sono gli inizi, i teatri nell’Agro pontino, le sarte con cui attendere il debutto.

La sarta è vera e sta con me da più di 30 anni. Dentro De camerino c’è la mia vita e della mia vita il camerino è stato un pilastro.

 

gigi proietti vigilegigi proietti vigile

Cosa ha rappresentato?

Un luogo della mente, dell’attesa, un’appendice della casa. Un posto per immaginare apologhi e invettive ironiche.

 

In Decamerino, parallelamente ai ricordi, corre la storia di “Giubbileo”.

Un drop out che sogna di riunire tutti gli homeless del pianeta per far conoscere la città invisibile, quella che nessuno vuole vedere, con una rappresentazione sacra da tenere durante il vero Giubileo. Ci pensavo da 20 anni. Avevo anche il titolo. Un titolo che giocava con i giacigli improvvisati e l’aria fiabesca dei personaggi: “Cartoni animati”.

PROIETTI 8PROIETTI 8

 

Titolo metaforico.

Perché un po’ come tutti, anche i clochard attendevano qualcosa.

 

Di cosa siamo in attesa?

Io di niente, ma in giro vedo attesa. Forse di un nuovo Messia. Sarebbe meglio non dimenticare le cose che abbiamo già e che se semo scordati de avè. Gli esperti del niente in tv blablano e poi blablano ancora. Ma non è che il chiacchiericcio inutile ci dia poi questa gran mano.

 

A proposito di Messia. Ricorda cosa aveva chiesto all’altissimo?

“Signore preservami dai contenuti, salvami dal significato, fulminami all’istante qualora fossi preso dalla tentazione del messaggio”. Ricordo e non ho cambiato idea scrivendo questo libro.

 

Si è divertito a scriverlo?

GIGI PROIETTI FOTO ANDREA ARRIGA GIGI PROIETTI FOTO ANDREA ARRIGA

Molto. Mi piace pensare che il lettore lo legga sentendo la mia voce. Ma non sono uno scrittore e non è detto che mi ripeta. I titolari del ruolo stiano tranquillissimi.

 

A cosa è stato attento?

A non avere un tono saccente, a non sfiorare l’iperbole. Mi fa paura l’iperbole.

 

Perché?

gigi proietti lapgigi proietti lap

Come le dicevo prima il linguaggio si è trasformato. È drogato. Oggi non basta più dire bello, devi dire straordinario. E non è sufficiente dire ‘brutto ’, devi dire che è una merda. Il linguaggio è sintomo e segnale preciso dello stato dei tempi. È cambiata un’epoca. Quando chiedevo a qualcuno un parere su un mio spettacolo, ricevevo risposte sincere e a volte trattenute.

 

Un esempio?

Chiesi a un amico se gli fosse piaciuto A me gli occhi, please e quello mi rispose: “Abbastanza”.

 

arb26 renzo arbore gigi proiettiarb26 renzo arbore gigi proietti

E lei si offese?

Neanche un po’. Se però dici a qualche regista suscettibile che la sua messa in scena è solo “bella” ti guardano come se gli avessi portato via la moglie. Se non dici “strabiliante” ti cacciano di casa.

 

Confrontarsi con la memoria è stato faticoso?

La memoria è strana, ha incognite che non riesci a definire. Non volevo parlarmi addosso.

 

Gassman la definì meticoloso.

VITTORIO GASSMAN NEL SORPASSO VITTORIO GASSMAN NEL SORPASSO

Maniacale, a essere precisi. Aveva ragione. Ho studiato dizione per anni e prima di riutilizzare il mio dialetto ho inseguito la perfezione formale. Ho risentito le registrazioni di allora. Mi sono stato antipatico da solo.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…