PRONTO? È IL MIO SCROTO CHE TI PARLA - DEBUTTA IN INGHILTERRA LA SERIE “SCROTAL RECALL”, SU UN RAGAZZO CHE RICHIAMA LE EX PER COMUNICARGLI DI AVERE UNA MALATTIA VENEREA (VIDEO)
Mariarosa Mancuso per “Il Foglio”
Non vorrai fare uscire la serie con quel titolo? Certo che no, l’avevo scritto in fondo alla lista dei titoli possibili: era per scherzare, l’ho messo tra parentesi, sarebbe azzeccatissimo ma proprio non si può. Deve essere andata così, nella sala riunioni di Channel 4, prima del via libera. Alla fine però il titolaccio ha vinto, e dal 2 ottobre scorso la sitcom compare nei palinsesti della tv britannica come “Scrotal Recall”.
Fa da modello il film con Arnold Schwarzenegger “Total Recall” (da noi “Atto di forza”, pensare che il regista Paul Verhoeven parlava di memorie impiantate artificialmente) e l’assonanza ha il suo perché. La serie racconta di un giovanotto – Dylan, bello e biondo – che deve riprendere contatto con tutte le signorine con cui è andato a letto. Ordine della dottoressa che lo ha appena visitato laggiù: non è solo bruciore, c’è il rischio di contagio. Già che era lanciato, lo sceneggiatore e produttore Tom Edge ha deciso di usare come sottotitolo “An infectious comedy” (e meno male che non facevano sesso perché erano inglesi).
Allo scopo l’ospedale mette a disposizione eleganti cartoncini biancoazzurri con la scritta STI – sta per Sexual Transmitted Infection – da imbustare e spedire. Dylan preferisce fare da solo, telefonando alle ex. Ed è a questo punto che cominciano le puntate. La prima è intitolata “Abigail”, la seconda “Anna”, la terza sarà “Cressida”. Ha infatti deciso di chiamare le ragazze biblicamente conosciute seguendo l’ordine alfabetico. Non, come consigliava lo sciupafemmine amico Luke, secondo “la scala delle prestazioni, da uno a dieci”.
L’ordine cronologico è scartato da entrambi, con la complicità dello sceneggiatore. Son fatti così, quelli che lavorano bene: scelgono una storia interessante, e trovano il modo migliore per raccontarla. Sicuro, tutta la sitcom si sarebbe potuta evitare proteggendosi con il gommino, come ha fatto notare un critico inglese indicando il buco nella trama. Ma la fiction ha ragioni che l’educazione sessuale non conosce.
Il titolo da ragazzacci nasconde una commedia romantica. Dylan – l’attore è Johnny Flynn, fratellastro di Jerome Flynn che recita in “Game of Thrones” – cerca l’anima gemella, purtroppo ha un debole per le ragazze che non amano la sua compagnia.
Nella prima puntata viene mollato durante un matrimonio. Lei gli spiega ad alta voce che non lo sopporta più, e la sposa già furiosa per motivi suoi – il promesso si presenta già ubriaco, l’amica fotografa si lascia scappare gli invitati – dall’altare si volta per zittirli. “Ti sposi in una chiesa gelida, divorzierai in un ufficio caldo”, è il commento della barista, che di coppie ne ha viste passare tante. Poco male, ai matrimoni si rimorchia, c’è sempre il tavolo dei single, e lo spettatore ancora non ha visto nessuna ragazza di nome Abigail.
Dylan si guarda in giro, sempre spalleggiato da Luke, che intanto ha adocchiato una damigella con il cellulare nella giarrettiera. L’avventura risale a tre anni prima, da allora con Abigail non c’è stato più nulla, e certe notizie non si possono dare via sms. (La poveretta se lo sentirà dire mentre è in riunione, e riceve la telefonata in viva voce).
Tom Edge nel 2008 stava lavorando a un programma scientifico. “La storia del mondo si può raccontare seguendo i contagi”, disse qualcuno che aveva letto Jared Diamond, “Armi acciaio e malattie”. Perché non raccontare così la storia di tre amici? Oltre a Dylan e Luke, c’è Evie la fotografa. L’attrice si chiama Antonia Thomas, scuola di teatro all’Old Vic e una bella parte nella serie “Misfits”, la serie britannica sugli adolescenti supereroi.