gennaro sangiuliano taglio testa

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – IL “CORRIERE DELLA SERA”: “SANGIULIANO-BOCCIA, LE FOTO DEL ‘TAGLIO SUL CRANIO’ DELL’EX MINISTRO IN ESCLUSIVA SU REPORT”. ESSENDO IL CRANIO UN INSIEME DI OSSA, SI SAREBBE DOVUTO SCRIVERE ‘FRATTURA’, NON ‘TAGLIO’. MA DAL REFERTO CLINICO LA FRATTURA NON RISULTA - "LA STAMPA": "COSÌ PARLÒ IL GIÀ 'SENTORE' DEI CINQUE STELLE NICOLA MORRA". QUANDO I SENATORI DIVENTANO ECTOPLASMI: ORMAI SE NE CONOSCE SOLO L’ODORE...

ALESSANDRO GIULI - MEME BY MMAX

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

Incipit di Fabio Amendolara sulla prima pagina della Verità: «L’ampio focus che Report, la trasmissione d’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci su Rai3, dedica questa sera ad Alessandro Giuli, parte dal pedigree del ministro della Cultura, con un nonno che ha fatto la marcia sul Roma».

 

Quindi il nonno di Giuli marciò sul quotidiano Roma di Napoli, a suo tempo diretto da Gennaro Sangiuliano, predecessore di Giuli? Più avanti, Amendolara parla dell’«inquietante ferita sul cranio che sarebbe stata procurata dalla pompeiana Maria Rosaria Boccia all’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano». Dicesi cranio lo scheletro della testa dell’uomo e degli animali vertebrati: Boccia, semmai, ha procurato a Sangiuliano una ferita alla fronte, tutt’al più alla testa.

 

•••

gennaro sangiuliano

Nel medesimo errore incorre un titolo del Corriere della Sera: «Sangiuliano-Boccia, le foto del taglio sul cranio dell’ex ministro in esclusiva su Report». Essendo il cranio un insieme di ossa, si sarebbe dovuto scrivere frattura, non taglio. Ma dal referto clinico la frattura non risulta.

 

•••

Imperdibile l’attacco di Andrea Marcolongo nelle pagine di cultura della Stampa: «Quanto amiamo noi europei indicare con l’indice sulla mappa». Vuoi mettere i leghisti che indicano con il medio?

 

•••

CORRIERE DELLA SERA, TAGLIO SUL CRANIO

«Dunque, prepariamoci, perché o sulle sigarette o sulla benzina, il prelievo fiscale probabilmente ci sarà», avverte Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nell’editoriale di prima pagina. «Ciò detto, mi fa specie che a sinistra s’impanchino dando lezioni e accusando l’esecutivo di turlupinare gli italiani».

 

Cioè a sinistra si mettono a sedere su una panca oppure si siedono a tavola? Sono questi i due significati del verbo intransitivo pronominale impancarsi, peraltro contrassegnati nello Zingarelli 2025 con l’obelisco (†), la croce che segnala le parole cadute in disuso, defunte. Poi c’è impancarsi in senso figurato («assumere presuntuosi atteggiamenti da giudice, critico e simili»), ma quello richiede che venga seguito dalla preposizione a: «Impancarsi a maestro di vita e di morale».

 

MAURIZIO BELPIETRO

Nel modo in cui lo ha utilizzato Belpietro, senza il complemento predicativo del soggetto, non ha senso. Più avanti, il direttore della Verità scrive: «Che poi è praticamente ciò che potrebbe accadere se si “rimodulano” le accise». Concordanza sbagliata: il condizionale «potrebbe» doveva essere seguito nella subordinata dal congiuntivo imperfetto «rimodulassero», in armonia con la regola grammaticale delle frasi ipotetiche di secondo tipo (possibilità non certa).

 

•••

Il medesimo editoriale di Maurizio Belpietro reca nell’incipit la seguente frase: «Però, siccome in tanti anni, non mi è mai capitato di vedere una manovra senza una fregatura, penso che neppure quella che sta predisponendo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si sottrarrà alla regola». Per l’abituale conflitto d’interessi con le virgole, il direttore della Verità non si è fatto mancare l’occasione d’infilarne una a capoccia dopo «anni», più sbagliata che superflua.

 

 

•••

nicola morra

Giampiero Timossi sulla Stampa: «Piccole cose di pessimo gusto. “Gli elettori liguri devono essere consapevoli che stanno votando una persona malata che potrebbe non terminare il mandato”. Così (s)parlò in un’intervista a Il Foglio il già sentore dei Cinque Stelle Nicola Morra». Quando i senatori diventano ectoplasmi: ormai se ne conosce solo l’odore.

 

•••

veronica gentili

Il sito di Libero dà notizia della morte di Giuseppe Gentili, 70 anni, avvocato ed ex dirigente della Rai, padre di Veronica Gentili, conduttrice delle Iene: «Sposatosi in seconde nozze con Netta Vespignani, pittrice e gallerista, Giuseppe ha avuto altri due figli oltre a Veronica. Si tratta di Alessandro e Marta Gentili». Sbagliato.

 

Quest’ultimi sono figli di Netta – madre anche di Veronica e seconda moglie di Giuseppe Gentili – e del pittore Renzo Vespignani, di cui hanno, ovviamente, conservato il cognome. Come se non bastasse, l’anonimo cronista ci tiene a precisare che «Alessandro è più grande della giornalista di ben 17 anni, mentre Marta di 12».

 

VERONICA GENTILI E IL PADRE GIUSEPPE

Posto che Veronica Gentili ha oggi 42 anni, se ne deduce che Alessandro avrebbe 59 anni e Marta 54. Dunque, Giuseppe Gentili, essendo morto a 70 anni, avrebbe avuto un figlio a 11 anni e una figlia a 16. Non solo non sanno scrivere: non riescono neppure a far di conto.

 

•••

In questa rubrica, parlando di un’intervista firmata da Alain Elkann sulla Stampa, Stefano Lorenzetto cita una battuta dal film Il verdetto di Sidney Lumet («Mai fare domande di cui si conosce già la risposta»), attribuendola all’avvocato Ed Concannon (James Mason).

 

Ma ricorda male. La frase viene pronunciata da Mickey Morissey (Jack Warden), maestro dell’avvocato Frank Galvin (Paul Newman), esattamente a 1 ora 30 minuti e 23 secondi dall’inizio, quando Morissey dice a Galvin, tenendo le mani sulle spalle dell’allievo: «Hai infranto la prima regola che t’insegnai all’università: non si fa una domanda se si sa la risposta».

 

ALAIN ELKANN

Tuttavia, la faccenda più sorprendente è che il copione tradisce, nel doppiaggio italiano, il testo di David Mamet, il quale scrisse la sceneggiatura per il film del 1982. Infatti il motto di tutti gli avvocati americani è ben diverso: «Non fare mai una domanda di cui non conosci la risposta».

 

•••

Riferendosi a Mario Monti, il Corriere della Sera informa: «L’ex premier ha sottolineato che Salvini disse che avrebbe cancellato “quella legge innominabile non appena si sarebbe trovato in posizione di governo”». O Monti o l’anonimo cronista, anzi entrambi, dovrebbero ripassarsi il tempo del verbo denominato congiuntivo, che qui avrebbe dovuto essere «si fosse».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...