CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – DAL SITO DELLA “REPUBBLICA”, 24 GIUGNO: “DAVIDE TABARELLI: ‘I RAZIONAMENTI SONO UNA CERTEZZA MEGLIO COMINCIARE SUBITO’”. L’ARTICOLO È DATATO “27 GIUGNO 2022”. QUINDI ALLA “REPUBBLICA” I RAZIONAMENTI SONO COMINCIATI SUBITO, SUBITISSIMO, CON TRE GIORNI DI ANTICIPO - TITOLO DALLA PAGINA FACEBOOK DEL "CORRIERE DELLA SERA”: “FABIO VOLO COMPIE 50 ANNI, FACEVA IL LAVAPIATTI E LA EX ISLANDESE ISTRUTTRICE DI PILATES”. IL GENDER DILAGA…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Donatella Di Cesare, professore ordinario di filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma, prosegue imperterrita a far strame della lingua italiana. In un editoriale sul Fatto Quotidiano scrive: «Questa politica della morte permette che le armi producano la massima distruzione possibile delle persone.
Anzi, lo sancisce e lo promuove». Distruzione è femminile. Chissà a chi sono riferiti i due pronomi personali maschili. Il gender dilaga.
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donatella di cesare foto di bacco
Titolo dalla pagina Facebook del Corriere della Sera: «Fabio Volo compie 50 anni, faceva il lavapiatti e la ex islandese istruttrice di pilates». Il gender dilaga.
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Agostino Gramigna, inviato dal Corriere della Sera sul lago di Como per seguire il concerto di Lady Gaga alla festa di nozze di un magnate, c’informa che Anna, una cuoca, spera di vedere la cantante: «Ha notizie di prima mano. Sua mamma lavora come cameriere a Villa D’Este dove alloggia la star». Il gender dilaga.
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Alessandro De Angelis, editorialista della Stampa: «È l’atteggiamento di chi pensa davvero di essere al riparo dallo tsunami, perché il voto gli ha dato il contentino del primum vivere, il tanto che basta per concedersi il lusso del filosofari in un altro tempo». E scrivere come un pazzo a filosofari spenti nella notte per vedere / se poi è tanto difficile morire. (Primum vivere, deinde philosophari, massima attribuita a Thomas Hobbes, ma di origine aristotelica).
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Titolo d’apertura sulla prima pagina di Libero: «Stato di Allarme. II gas russo non arriva. Via ai razionamenti». Hanno approvato un allargamento dell’Unione europea a nostra insaputa? Presumiamo che la capitale dello Stato di Allarme sia Pericolo.
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Sulla Gazzetta di Mantova si legge del «giovane cane Tiago, un pastore della Lessinia e Lagonai». Altra località immaginaria. Si tratta semmai di un pastore del Lagorai, dal nome della catena montuosa trentina che separa la Val di Fiemme dalla Valsugana.
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Dal sito della Repubblica, 24 giugno: «Davide Tabarelli: “I razionamenti sono una certezza meglio cominciare subito”». L’articolo di Eugenio Occorsio è datato «27 Giugno 2022 alle 08:03». Quindi alla Repubblica i razionamenti sono cominciati subito, subitissimo, con tre giorni di anticipo.
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Fiorella Kostoris, già moglie del compianto Tommaso Padoa-Schioppa, che fu economista e ministro, si conferma donna di grande saccenteria e di limitata dottrina. In un editoriale sul Sole 24 Ore parla di «sanzioni comminate» e «comminare sanzioni». Comminare è un verbo improprio nel significato di infliggere una pena: quello corretto è irrogare.
Altrettanto impropria pare l’applicazione del motto latino «Si vis pacem para bellum» al conflitto in corso fra Russia e Ucraina: di solito esso precede una guerra, non la accompagna. Indi Kostoris fa riferimento alle «quattro libertà dei Russi».
Quali sarebbero? Le uniche che si ricordino sono quelle che apparivano sulle amlire. Peccato che le banconote circolanti in Italia fra il 1943 e il 1950 fossero emesse dal governo militare alleato e le quattro libertà riportate in inglese sul retro provenissero dalla Costituzione degli Stati Uniti d’America: «freedom of speech» (libertà di parola), «freedom of religion» (libertà di religione), «freedom from want» (libertà dal bisogno), «freedom from fear» (libertà dalla paura). Infine Kostoris discetta su «esperti come Nicolas Mulder», autore del saggio The Economic Weapon, ma il nome esatto è Nicholas Mulder.
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Emilia Costantini in un articolo sul Corriere della Sera dedicato a Chiara Francini racconta che l’attrice fiorentina attribuisce l’origine della sua carriera a santa Caterina da Siena. Si tratta di una macroscopica svista della giornalista, che identifica erroneamente con la mistica medievale senese la protagonista di una filastrocca, un tempo popolare, rievocata graziosamente da Francini.
La canzoncina narra infatti la vicenda e il martirio di santa Caterina d’Alessandria, i cui precisi contorni storici sfuggono ma che era veneratissima sin dalla tarda antichità. E soprattutto Caterina da Siena non finì «trafitta», come si legge nell’articolo. Ma tutto questo Emilia non lo sa, per parafrasare Alice di Francesco De Gregori.
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Daniele Autieri racconta sulla Repubblica l’incredibile caso di Sergio Barile, accusato di falso ideologico per aver insegnato alla Sapienza di Roma con una laurea in fisica conseguita approfittando di un caso di omonimia. «Il diavolo c’ha messo lo zampino», scrive per due volte Autieri, incurante del fatto (come una moltitudine di suoi colleghi, peraltro) che la particella pronominale o avverbiale ci si elide soltanto davanti a parole che cominciano per e oppure i.
«Con quanto si è laureato?», chiede il giornalista a Barile. «Centoquattro, il massimo del punteggio», risponde il «professore». Eravamo rimasti fermi al 110 su 110, magari con lode. Ma erano altri tempi, altri docenti e altri giornalisti.
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Incipit di un’intervista con Malika Ayane, a firma di Michela Proietti, apparsa sul Corriere della Sera: «“Mio padre caricava di bagagli la Wolkswagen Golf, poi si partiva”». W la Volkswagen!
chiara francini soap opera DONATELLA DI CESAREchiara francini foto di bacco (1)