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CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – INTERVISTANDO DARIO ARGENTO IN MORTE DI ENNIO MORRICONE, ERNESTO ASSANTE SU REPUBBLICA RIESCE A SCRIVERE PER BEN QUATTRO VOLTE «SI», SENZA ACCENTO, AL POSTO DI «SÌ». PER RISPETTO AL MAESTRO, SPERIAMO CHE FOSSERO ALMENO TUTTI SI BEMOLLE – SOMMARIO DALL’ESPRESSO: «UN’AGONIA DI 5 GIORNI. POI IL CORPO VIENE LASCIATO NELLA STRUTTURA. TRA GLI ALTRI PROFUGHI, RINCHIUSI DENTRO». RINCHIUSI FUORI SAREBBE STATO PIÙ COMPLICATO

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

DARIO ARGENTO ENNIO MORRICONE

 

Intervistando il regista Dario Argento in morte di Ennio Morricone, Ernesto Assante su Repubblica riesce a scrivere per ben quattro volte «si», senza accento, al posto di «sì». Per rispetto al maestro, speriamo che fossero almeno tutti si bemolle.

 

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ernesto assante

Incipit della rubrica “Cerchi alla testa” sulla prima pagina di Avvenire, a firma di Alberto Caprotti: «Vedendo sfrecciare due ragazzini in motorino con i capelli stupidamente al vento, mi sono posto una domanda e ho trovato una risposta: il casco in Italia è obbligatorio dal 30 marzo di vent’anni fa».

 

E ha trovato una risposta sbagliata: l’obbligo di indossare il casco per i conducenti in ciclomotore di età inferiore a 18 anni, e sulle moto per i maggiorenni, fu introdotto in Italia dalla legge numero 3 dell’11 gennaio 1986, dunque 34 anni fa.

 

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Stefano Lorenzetto

Sommario dall’Espresso: «Un’agonia di 5 giorni. Poi il corpo viene lasciato nella struttura. Tra gli altri profughi, rinchiusi dentro». Rinchiusi fuori sarebbe stato più complicato.

 

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Dall’editoriale di Vittorio Feltri su Libero: «Ricordo alla perfezione che alcuni lustri orsono, ai tempi della Democrazia cristiana, alcuni leader si misero di buzzo buono allo scoop di smantellare un numero impressionante di cosiddetti Enti inutili». La voglia di scoop prevale sul governo di scopo.

 

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Titolo dal Corriere della Sera: «Muti in concerto a Paestum per le vittime dell’Isis. Il maestro: “Ogni forma di atrocità va condannata”». A parte Daesh, qualcuno nel mondo aveva dubbi in proposito?

VITTORIO FELTRI

 

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Mario Giordano sulla Verità: «Peccato però che quel provvedimento abbia come obiettivo non quello di punire la violenze fisiche o verbali contro gli omosessuali (del resto, non ce ne sarebbero bisogno: già ci sono le leggi per punire le violenze fisiche o verbali contro ogni persona…)».

 

Siamo d’accordo: non ci sarebbe bisogno né di «la violenze» né di «sarebbero», bastando nel primo caso l’articolo al plurale e nel secondo il verbo al singolare.

 

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Su Repubblica editoriale dal titolo «Perché è necessario parlare di “genere”», a firma della filosofa Michela Marzano: «Esattamente come le persone omosessuali le quali, checché talvolta ancora si dica, non scelgono il proprio orientamento sessuale». Non avrei usato quel pronome relativo indefinito, ecco.

 

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michela marzano

 

Titolo a tutta pagina su Avvenire: «Abusi, i vescovi polacchi replicano». Pure recidivi.

mario giordano

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