CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - INCIPIT DELL’ARTICOLO DEL SOCIOLOGO ILVO DIAMANTI SULLA “REPUBBLICA”: “MARIO DRAGHI HA APPENA PRESENTATO IL NUOVO GOVERNO. DI FRONTE “GLI” ITALIANI. MA ANCHE ALL’EUROPA”. LA LOCUZIONE PREPOSITIVA È “DI FRONTE A”, SEMPRECHÉ GLI ITALIANI NON SIANO DIVERSI DAGLI EUROPEI…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Alessandro Da Rold racconta sulla Verità che dentro Forza Italia erano tutti convinti che i ministri azzurri nel governo sarebbero stati Antonio Tajani e Anna Maria Bernini, «prima che Draghi inforcasse la sua station wagon per recarsi al Quirinale».
maria stella gelmini annamaria bernini silvio berlusconi antonio tajani 1
Il verbo inforcare ha questo significato: montare, mettendosi a cavalcioni. Il nuovo premier viaggerà a gambe divaricate sul portapacchi della station wagon?
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Incipit dell’articolo del sociologo Ilvo Diamanti sulla Repubblica: «Mario Draghi ha appena presentato il nuovo governo. Di fronte gli italiani. Ma anche all’Europa». La locuzione prepositiva è di fronte a, sempreché gli italiani non siano diversi dagli europei.
ARTICOLO DI MICHELE SMARGIASSI - LA REPUBBLICA DEL 3 FEBBRAIO 2021
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Wanda Marra sul Fatto Quotidiano parla di «quel plexiglass ovunque che distanzia i presenti» in Consiglio dei ministri. Ci risiamo: si scrive plexiglas, con una sola «s». Più oltre Marra cita «il ricordo dei “migliaia di morti”». Ok, ci arrendiamo.
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Foto di un paesaggio innevato nella rubrica «La coda dell’occhio» di Michele Smargiassi sulla Repubblica del 3 febbraio, pagina 39: «Dall’alto della Snow Hill a Windsor, un re di bronzo cavalca un destriero di bronzo indicando con la mano chissà quali imprese.
ARTICOLO DI MICHELE SMARGIASSI - LA REPUBBLICA DEL 4 FEBBRAIO 2021
Ai piedi della Snow Hill di Windsor i cerbiatti vanno tranquilli dove gli pare». Foto di un paesaggio innevato nella rubrica «La coda dell’occhio» di Michele Smargiassi sulla Repubblica del 4 febbraio, pagina 39: «Dall’alto della Snow Hill a Windsor, un re di bronzo...» eccetera. Per i più dubbiosi: anche l’immagine era la stessa del giorno prima.
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Dal sito del Corriere: «Le hanno chiamate le mascherine “mutanda” e sono le più odiate dai bambini e dai ragazzi di tutta Italia. Sono le più distribuite dalla struttura del commissario Domenico Arcuri ma anche le più detestate», come spiega in un post, divenuto virale su Facebook, Alex Corlazzoli, «il “maestro” per eccellenza, famoso per il libro Tutti in classe».
Nella versione originale della notizia si potevano leggere le seguenti espressioni tratte dal post di Corlazzoli (in seguito corrette dal Corriere, per fortuna): «I presidi le fanno arrivare nei plessi e sono apposto.
Gli insegnanti le distribuiscono e sono apposto! I genitori che possono permettessero le comprano e i bambini sono apposto!». Con maestri come Corlazzoli è a posto anche la scuola. Ma non è un bel posto.
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Attacco di un servizio firmato da Franco Ordine sul Giornale: «Sono due le spine in gola che accompagnano Stefano Pioli e il Milan lungo il viaggio verso la riviera di ponente, destinazione La Spezia». Dev’essere un vero spettacolo il sole che tramonta sulla Riviera di Levante.
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Titolo di apertura sulla prima pagina di Avvenire: «Draghi ha un obiettivo». Be’, dài, è già qualcosa.
MARIA STELLA GELMINI SILVIO BERLUSCONI ANNA MARIA BERNINI ANTONIO TAJANI
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In un reportage sulla Stampa, Fabio Poletti e Francesco Rigatelli intervistano Ettore Riello, indicato come «presidente di Verona Fiere e dell’azienda di famiglia leader nei sistemi di riscaldamento».
Le qualifiche sono ripetute nel sommario sotto la foto: «Presidente della Riello e di Verona Fiere». Riello nel 2015 ha lasciato l’ente fieristico e nel 2017, d’accordo con le sorelle Lucia e Roberta, ha ceduto il 30 per cento dell’azienda di famiglia al colosso americano United technologies corporation, che già deteneva il 70 per cento delle azioni.
MARIO DRAGHI FIRMA LA NUOVA BANCONOTA DA 5 EURO
Per averci lavorato solo in due, gli autori del reportage della Stampa si dimostrano molto informati.
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In un servizio apparso sulla Verità, in cui si parla di cashless, tilt, shopping, banner, stories, Giuseppe China riesce anche a infilare «endorsment» anziché endorsement, «casback» anziché cashback, «A gennaio è stato varata» e «Peccato che il cashback ha dimostrato numerosi limiti». Non solo il cashback. Soprattutto in fatto di congiuntivi.
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Analisi di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera: «Tra il calcio di Conte e quello di Guardiola c’è la stessa differenza che esiste tra Carducci e Ungaretti. Quindi diffidenza accademica».
Perciò dovrebbe essere meglio Antonio Conte, allenatore dell’Inter, visto che Giosue Carducci vinse il premio Nobel e Giuseppe Ungaretti no. Abbiamo chiesto per sicurezza conferma a un decano del mestiere appassionato di sport.
Il suo commento: «Sbagliato. Oggi come oggi è meglio Guardiola, allenatore del Manchester City e vincitore di tutto ovunque sia stato».
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Titolo del Fatto Quotidiano: «Affaire mascherine: “C’ho il numero di Arcuri, vinciamo”». Tocca ripetersi.
Questo costrutto colloquiale per i linguisti Francesco Sabatini e Luca Serianni non ha diritto di cittadinanza nella lingua scritta: il «ci» si elide solo davanti a parole che cominciano per «i» e con «c’è» e «c’era».
Ma, senza scomodare la grammatica, basta l’estetica per evitare questo obbrobrio.
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Dalla newsletter Informacibo: «Il ristorante La Tavola lancia il menù di San Valentino. Anche per single». Sconto del 20 per cento ai cultori del sesso fai da te.