la repubblica carlo galli

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – DA “REPUBBLICA” A “RIPUBBLICA”! “L’UNICA CURA PER IL PD È IMPARARE A OPPORSI”, TITOLA IL QUOTIDIANO DI LARGO FOCHETTI. IL TESTO SOTTOSTANTE È DI CARLO GALLI, MA È LO STESSO ARTICOLO PUBBLICATO OTTO GIORNI PRIMA DALLO STESSO GIORNALE - TITOLO DALLA PAGINA FACEBOOK DELLA “GAZZETTA DI PARMA”: “CACCIATORE PUNTO DA UN IMENOTTERO CADUTO POI IN UNA SCARPATA CON L’AUTO”. QUANDO SI DICE VOLARE FUORI STRADA…

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

La Repubblica Carlo Galli prima uscita

Al Tg3, edizione delle ore 19, Carmela Giglio, corrispondente da Istanbul, parla dell’incendio (con vittime) scoppiato durante una sommossa nel carcere iraniano di Evin, dov’è rinchiusa anche l’italiana Alessia Piperno: «I quattro morti sarebbero stati uccisi dalle inalazioni di fumo». Erano morti, ma respiravano ancora.

 

***

«L’unica cura per il Pd è imparare a opporsi», titola La Repubblica. Il testo sottostante è di Carlo Galli e comincia così: «Il Pd è nato nel 2007, l’ultimo anno di relativo buon funzionamento (anche se già con forti allarmi) del paradigma socio-economico liberista e globalista, sui cui principi la neonata compagine ha scommesso».

La Repubblica Carlo Galli seconda uscita

 

Otto giorni prima lo stesso giornale titolava: «Il Pd a caccia di una missione». Il testo sottostante era di Carlo Galli e cominciava così: «Il Pd è nato nel 2007, l’ultimo anno di relativo buon funzionamento (anche se già con forti allarmi) del paradigma socio-economico liberista e globalista, sui cui principi la neonata compagine ha scommesso». Stesso articolo. Da Repubblica a Ripubblica il passo è breve.

 

***

Titolo d’apertura sulla prima pagina di Avvenire: «Spinta di pace». Quello che a letto gli uomini dicono alle donne per celebrare la ritrovata intesa.

 

***

Sul Sole 24 Ore, il coltissimo Mephisto Waltz si sofferma sulle «vicende cruciali della Reconquista spagnola, la cacciata degli arabi dalla Spagna nell’anno mille, dopo tre secoli di dominazione musulmana, quella che ha lasciato capolavori urbani, uno per tutti, Granada».

 

alessia piperno 4

Dopo tre secoli di dominazione iniziò la Reconquista, ma ce ne vollero altri quattro, all’incirca, per completare il lavoro. E la cacciata dei moros è della fine del Quattrocento, non del 1000. Quanto alla citata grandezza di Granada, è posteriore alla (presunta) cacciata. L’Alhambra risale ai secoli XIII e XIV.

 

***

LUCARELLI ZANICCHI

Sommario del Corriere della Sera a corredo di un’intervista con Paola De Micheli, che si è candidata come segretaria del Pd al posto di Enrico Letta: «“Vorrei assomigliare a mia madre: vedova a 44 anni, ha cresciuto tre figli da sola”». Immaginiamo che il marito dell’ex deputata ed ex ministra si stia toccando i penduli bargigli.

 

***

«La posizione di FdI si può tradurre con le parole di Edmondo Cirielli, capogruppo uscente al Senato: “A Palazzo Madama i numeri ci sono, anche se non larghissimi”», riferisce Emanuele Lauria sulla Repubblica. Doppio errore: Cirielli è sempre stato eletto alla Camera, mai al Senato; il capogruppo uscente al Senato era Luca Ciriani. Con quale dei due avrà parlato Lauria?

 

***

selvaggia lucarelli vs iva zanicchi ballando con le stelle

Laura Serafini sul Sole 24 Ore: «Riflessione che del resto è stata tentata a più riprese, da fine anni Novanta ad oggi, dal governo Maccanico, al governo Tremonti, secondo governo Prodi e poi il governo Letta».

 

Dobbiamo esserci addormentati, perché su 67 governi della Repubblica italiana non ci par di ricordare che Antonio Maccanico e Giulio Tremonti siano mai stati presidenti del Consiglio. Ma forse Laura Serafini, essendo caposervizio nella redazione romana, ne sa più di noi che abitiamo in provincia.

 

***

luca ciriani giorgia meloni

Dalla Nuova di Venezia e Mestre: «Proseguono gli appuntamenti del “Festival delle Idee”, che da oggi, mercoledì 12 ottobre, porta per quattro sere consecutive al Teatro Toniolo alcuni degli ospiti più attesi: Gio Evan, Umberto Galimberti (entrambi esauriti da tempo)». Chissà come faranno a farsi venire delle idee nonostante l’esaurimento nervoso.

 

***

Dopo aver dato della «troia» a Selvaggia Lucarelli, la cantante Iva Zanicchi si scusa ma recrimina per un articolo in cui la giornalista l’aveva definita «vaiassa». Il sito del Corriere dello Sport puntualizza: «La replica della Lucarelli non si è fatta attendere: “Vaiassa vuol dire popolana – ha precisato la Lucarelli – non fare la furba».

 

giovanna melandri foto di bacco

Come lessicologa improvvisata, Lucarelli si dimostra assai scarsa. Infatti al lemma vaiassa il Grande dizionario della lingua italiana riporta: «Donna di infima condizione. Anche: prostituta, sgualdrina». Quindi, l’equivalente di troia. Non a caso trattasi della voce napoletana alterata di bagascia o vagascia. Conferma Lo Zingarelli 2023: dal «napoletano vajassa “serva”, “prostituta”».

 

***

Titolo dal sito della Repubblica: «Turiste belghe investite e uccise, arrestato il pirato della strada». Il gender dilaga.

 

***

Sul Sole 24 Ore, Giovanna Melandri, presidente di Social Impact Agenda per l’Italia, cita «il dare e l’avere della partita doppia (inventata da Luca Pacioli, frate matematico italiano a Venezia nel XVI secolo)».

 

In effetti il libro al quale allude Melandri, Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita, fu stampato a Venezia, ma nel 1494, quindi nel XV secolo, non nel XVI. A voler essere pignoli, visto che Pacioli arrivò nella città lagunare in quell’anno, dopo un ventennio trascorso altrove, dire che la inventò a Venezia appare improbabile: ci avrà pensato negli anni precedenti, ma questo non lo sappiamo.

Gazzetta di Parma e l'imenottero fuori strada

 

***

Francesca Chiarano spiega su Mf che, all’esordio in Borsa, «la società madre Volkswagen ha fissato una fascia di prezzo di collocamento per le azioni privilegiate di Porsche di 76,50-82,50» e più avanti specifica che «agli investitori istituzionali è stato detto che gli ordini per le azioni del marchio Porsche superano già il totale disponibile nell’offerta a 82,50 euro ciascuno, quindi nella parte alta della forchetta». Ma se la forchetta di prezzo è 76,50-82,50 euro e il prezzo viene fissato a 82,50, più che «nella parte alta della forchetta» è al massimo.

 

***

Titolo dalla pagina Facebook della Gazzetta di Parma: «Cacciatore punto da un imenottero caduto poi in una scarpata con l’auto». Quando si dice volare fuori strada.

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)