CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - IL SITO DELLA REPUBBLICA REGISTRA CON QUESTO TITOLO LO SFOGO DI UN PRIMARIO DI AVELLINO IN PRIMA LINEA CONTRO IL COVID-19: «“NON AMMALARSI È LA COSA MIGLIORE”». MA VA’? – NEL SERVIZIO D'APERTURA DEL TG3, EDIZIONE DELLE 19, VALERIA COLLEVECCHIO ANNUNCIA CHE «MIGLIORA L’EPIDEMIA». ERA PREFERIBILE CHE DIMINUISSE - TITOLO IN PRIMA PAGINA SUL FATTO QUOTIDIANO: «PARLA MADS BRÜGGER. “CAMBIO IDENTITÀ E SCOPRO SEGRETI, MA VOLEVO I TRENI”». TUTTO MOLTO CHIARO…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Nella sua rubrica Rosso Malpelo, sul Giornale, Paolo Guzzanti scrive: «Fra l’altro, i notiziari ignorano che è la ricerca americana ad aver creato i primi vaccini testati che da lunedì saranno inculati nel Regno Unito». Grande vittoria dei no vax.
paolo guzzanti foto di bacco (1)
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Nel servizio d’apertura del Tg3, edizione delle ore 19, Valeria Collevecchio annuncia che «migliora l’epidemia». Era preferibile che diminuisse.
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coronavirus terapia intensiva icc casal palocco roma 1
Titolo a tutta pagina sulla Repubblica: «Influenza, la débacle dei vaccini». Bastava scrivere «la sconfitta». Ma se proprio volete fare gli esterofili, mettete almeno tutti gli accenti: débâcle.
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In un editoriale sulla Verità, il direttore Maurizio Belpietro scrive: «Una pandemia che sta mietendo centinaia di migliaia di morti e ha contagiato il mondo». Osservazione pleonastica: la pandemia – «epidemia a larghissima estensione, senza limiti di regione o di continente» (Lo Zingarelli 2021) – per definizione contagia il mondo, altrimenti sarebbe una semplice epidemia.
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In prima pagina, nel titolo d’apertura che La Verità ha dato al succitato editoriale di Belpietro, si legge: «L’Onu può invocare l’immunità non i nostri politici». L’Onu non può invocare i nostri politici? O i nostri politici non possono invocare l’immunità? Per sfuggire all’anfibologia, bastava scrivere così: «L’Onu può invocare l’immunità, i nostri politici no».
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In un altro titolo di prima pagina La Verità parla di «perquisizione alla Chaoqui», ma sbaglia il cognome della donna, già condannata dal tribunale vaticano nel processo per Vatileaks 2 e ora indagata dalla magistratura italiana per ricettazione: si chiama Chaouqui.
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Invece Maria Elena Vincenzi sulla Repubblica riporta correttamente il cognome Chaouqui, ma per due volte sbaglia il nome di battesimo, trasformandolo da Francesca Immacolata in Francesca Romana.
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«Nel primo semestre del 2020 a livello nazionale hanno chiuso 1.410 edicole che salgono a 2.027 se si includono anche i punti non esclusivi», scrive il sito di Prima Comunicazione. E cita questo esempio: «In Veneto in due anni è scomparso il 16% delle edicole e ora si è passati da un’edicola ogni 4mila abitanti a un’edicola ogni 4mila abitanti». La situazione ci pare grave, ma non seria.
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stefano feltri carlo de benedetti
Nel fascicolo romano del Corriere della Sera, domenica 22 novembre R.Fr. raccontava un episodio di cronaca nera e scriveva di una «stanza affittata per una notte per il randez vous». Due domeniche dopo, il mistero della sigla si è sciolto perché sullo stesso dorso Rinaldo Frignani ha scritto «il frutto di randez vous». Individuato dunque il cronista che, almeno nei giorni festivi, non conosce il francese. La forma corretta è «rendez-vous», ma se proprio non vuole abbassarsi a scrivere «appuntamento», suggeriamo il più orecchiabile «randevù».
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Didascalia dal Domani: «“La gestione del Movimento 5 Stelle da parte dei vertici è stata a mio giudizio disastrosa”, ha scritto la deputata Siragusa». Accanto appare una foto enorme del barbuto Vito Crimi. Ma le didascalie non erano state inventate per «spiegare» le immagini?
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In un titolo dedicato all’ex arcivescovo di New York, Theodore Edgar McCarrick, ridotto allo stato laicale da papa Francesco in quanto «corrotto, omosessuale, molestatore», La Verità scrive: «Il Rapporto sull’ex cardinale non ha credibilità perché le pene comminate sono quasi ridicole rispetto alla gravità dei fatti contestati». Nel linguaggio giuridico, «comminare» significa stabilire una sanzione per i trasgressori di una legge. In questo caso si doveva scrivere «pene irrogate», cioè inflitte.
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Il sito della Repubblica registra con questo titolo lo sfogo di un primario di Avellino in prima linea contro il Covid-19: «“Non ammalarsi è la cosa migliore”». Ma va’?
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Titolo in prima pagina sul Fatto Quotidiano: «Parla Mads Brügger. “Cambio identità e scopro segreti, ma volevo i treni”». Tutto molto chiaro.