fuortes orfeo

RAI: DI TUTTO, DI PUS! PUTIFERIO DOPO IL SILURAMENTO DI ORFEO, FUORTES RICEVE UNA CHIAMATA DI DRAGHI E COME DAGO-ANTICIPATO DA’ IL VIA AL VALZER DI POLTRONE: MERCOLEDI' PROSSIMO, AL CDA L'AMMINISTRATORE DELEGATO RAI PROPORRA' ANTONIO DI BELLA A CAPO DEGLI APPROFONDIMENTI GIORNALISTICI AL POSTO DEL DEFENESTRATO ORFEO A CUI VERRA' PROPOSTO IL RITORNO ALLA DIREZIONE DEL TG3. ALL'ATTUALE DIRETTORE DEL TG3, SIMONA SALA, FUORTES APRE LE PORTE DELLA DIREZIONE DELLA FASCIA DAY TIME (A SCAPITO DEL MELONIANO MELLONE) – LA SMENTITA DI VIALE MAZZINI: "L'AD NON HA AVUTO ALCUNA CONVERSAZIONE CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO"

Rai: azienda, nessuna conversazione Fuortes-Draghi

(AGI) -  "Diversamente da quanto riportato da alcuni organi di stampa, l'amministratore delegato Rai nei giorni scorsi non ha avuto alcuna conversazione o telefonata con il presidente del Consiglio, professor Mario Draghi". E' quanto si legge in una nota diffusa dalla Rai.

 

GONG! ORFEO-FUORTES, SECONDO ROUND

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/gong-orfeo-fuortes-secondo-round-mercoledi-39-prossimo-cda-312415.htm

 

Ilario Lombardo Michela Tamburrino per “la Stampa”

 

CARLO FUORTES

È bastato uno scambio di poltrone per rimettere ordine al caos. In meno di 24 ore. Una soluzione talmente rapida da far intuire un intervento dall'alto. E infatti: ieri mattina l'amministratore delegato Rai Carlo Fuortes ha ricevuto una chiamata da Palazzo Chigi per conto di Mario Draghi. Il defenestramento di Mario Orfeo dalla direzione del genere Approfondimenti ha scatenato un putiferio politico. Fuortes offre le sue ragioni, spiega di averlo fatto dopo aver sollecitato la consegna dei palinsesti. La telefonata però vira subito sulla via d'uscita da trovare e su quale sia la richiesta del premier: «Sarebbe auspicabile una soluzione rapida e una scelta nell'interesse dell'azienda».

 

 

Qualche ora dopo l'epilogo conforterà Palazzo Chigi. Orfeo torna alla direzione del Tg3 che aveva lasciato per approdare agli Approfondimenti. Sarà Antonio Di Bella a prendere il suo posto, e a ricoprire un ruolo che l'ad avrebbe voluto per lui già a novembre. Simona Sala dal Tg3, dove era andata a sostituire Orfeo anche per placare le ire del M5S, andrà alla direzione Day Time, guidata finora da Di Bella. Uno schema semplice e rapido che fa risaltare subito una contraddizione, se gli spostamenti vengono letti con le logiche dei rapporti di forza Rai. La scelta di silurare Orfeo, a una settimana dal debutto dei Generi al posto delle direzioni di rete, era stata giustificata da Fuortes con la «rottura del rapporto di fiducia».

MARCELLO CIANNAMEA, FELICE VENTURA, STEFANO COLETTA E MARIO ORFEO

 

Orfeo, però, non finisce fuori dall'azienda, o in qualche sperduto ripostiglio di Viale Mazzini dove si parcheggiano i dirigenti sgraditi. Andrà a dirigere uno dei tre tg Rai, il più amato dal centrosinistra. Ritroverà la redazione nell'anno elettorale e potrà esercitare un potere vero senza essere costretto a duellare con conduttori di massimo calibro come Bruno Vespa, Lucia Annunziata, Bianca Berlinguer, Sigfrido Ranucci. Nel campionato dei talk show loro sono i bomber e chi dirige gli Approfondimenti ha nei loro confronti poco più che il potere di un guardalinee. È la morale che in qualche modo ne ha tratto lo stesso Orfeo, in questi mesi.

 

carlo fuortes foto di bacco

L'interim resterà a Fuortes fino alle nomine che saranno approvate mercoledì prossimo, anche e soprattutto per evitare che subisca rallentamenti la nuova organizzazione. Ragionando politicamente sui singoli tasselli della lottizzazione, il M5S si troverebbe a perdere, con l'uscita di Sala molto stimata da Conte, un altro tg, acquisendo però un genere che non aveva. Non che lei sia rimasta scontenta. A suo dire, vive la nuova destinazione come una bella sfida e una promozione. A sorridere più di tutti è sicuramente il Pd, che si era subito fiondato su Palazzo Chigi per far deflagrare il caso Orfeo fuori dal perimetro delle scelte puramente aziendali, sospettando Fuortes di voler premiare un dirigente in quota Fratelli D'Italia in vista dei futuri equilibri elettorali. Non è un caso che il partito di Giorgia Meloni abbia commentato solo ieri «la completa mancanza di controllo dell'azienda». Di certo, questi ultimi due giorni peseranno sul futuro di Fuortes.

mario orfeo

 

Tra i ministri in pochi sono pronti a scommettere che resterà a lungo in Rai, sicuramente non dopo la fine del governo Draghi, nel maggio 2023. Da Palazzo Chigi evitano previsioni e si augurano che incidenti di questo tipo non si ripetano. Anche perché le modalità con cui tutto è stato comunicato ha provocato molte perplessità. Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza, di Italia Viva, denuncia «l'assenza totale di trasparenza». Ed è singolare, in tal senso, che anche Di Bella abbia commentato irritato di aver letto il suo nome sui giornali mentre era al mare e «di non aver ricevuto comunicazioni formali». Tanto più che si trova a dover maneggiare un palinsesto già pronto per essere presentato agli investitori, il 28 giugno a Milano: quaranta programmi decisi da altri, alcuni rimodulati e dieci nuovi di zecca.

mario orfeo angelo mellone 2antonio di bellasimona salacarlo fuortes foto di bacco

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…