alberto matano simona agnes mara venier

NOI CI LODIAMO E NOI CI PREMIAMO – MA QUANTO È BELLO IL RITORNO DEL PREMIO AGNES, IL RICONOSCIMENTO PIÙ AUTORIFERITO DELLA STORIA CON LA SOLITA COMITIVA DI PERSONAGGI DEL GIORNALISMO CHE SI PREMIANO A VICENDA – FUORTES COME GIURATO CONSENTE ALLA RAI DI PORTARSI A CASA CINQUE PREMI, TRA CUI QUELLO ALL’ONNIPRESENTE MONICA MAGGIONI, MALGRADO I FLOP – TRA I GIURATI ANCHE LUCIANO FONTANA GRAZIE AL QUALE IL “CORRIERE DELLA SERA” METTE IN BACHECA DUE PREMI E…

Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it

 

alberto matano simona agnes mara venier

Come ogni anno sta per tornare il Premio Agnes, il riconoscimento più autoriferito della Storia dell'Uomo; e con esso ricompare la comitiva di personaggi noti, celebrati e illustri del giornalismo italiano che si premiano a vicenda e, talvolta, si autopremiano in un tourbillon di vichiani corsi e ricorsi da far girare la testa.

 

simona agnes foto di bacco

Un'autoreferenzialità che si origina fin dall'organizzatrice del premio, ovvero la figlia del compianto Biagio ex direttore generale della Rai, la valente Simona Agnes che oggi siede in Consiglio di Amministrazione della Rai; Consiglio del quale fa parte lo stesso Ad Rai Carlo Fuortes che è anche giurato del Premio Agnes. Rai che, come ogni anno, fa la parte del leone nella spartizione dei vari premi, aggiudicandosene nella prossima edizione 2022 ben cinque, fra i quali uno assegnato all'ormai onnipresente Monica Maggioni, Direttrice del Tg1, malgrado il flop di Sette Storie e i non certo esaltanti ascolti del suo notiziario.

francesca bria simona agnes carlo fuortes marisela federici foto di bacco

 

Fra gli ulteriori premiati in casa Rai, troviamo l'altro "prezzemolino" Amadeus - che, fermi restando i suoi meriti come conduttore del Festival di Sanremo, non si capisce per quale motivo vada insignito di un "premio di giornalismo e informazione" come si autodefinisce il riconoscimento, ma tant'è. E poi ancora la fiction di Rai1 Bianca; il film I fratelli De Filippo (prodotto da Rai Cinema); Geppi Cucciari e Giorgio Lauro conduttori della trasmissione Un giorno da Pecora di Rai Radio Uno; lo storico regista e autore Rai Michele Guardì, destinatario di un premio speciale.

 

mara venier simona agnes alberto matano premio biagio agnes

 

 

Il Premio Agnes andrà poi in onda come di consueto su Rai1 presentato come di consueto dagli amici del cuore Mara Venier e Alberto Matano, amicissimi dichiarati anche di Simona Agnes, il cui ingresso in CdA Rai era amichevolmente auspicato da Gianni Letta, Presidente Onorario del Premio Agnes.

 

Tra i giurati del Premio Agnes, anche Aurelio Regina, importante socio della Egon Zehnder alla quale Mario Draghi aveva affidato il vaglio dei curricula degli aspiranti consiglieri Rai, fra cui quello di Simona Agnes. Perdonateci le tante ripetizioni, ma del resto avevamo preventivato che c'era rischio vertigini.

 

premio biagio agnes simona agnes, virman cusenza

 

 

 

 

Lasciando da parte "Mamma Rai", tra i giurati del Premio Agnes c'è anche il Direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana assieme a una delle sue firme, Antonio Polito (premiato due anni fa); e la testata di Urbano Cairo si vede assegnare due riconoscimenti, uno ad Angelo Panebianco e uno a Monica Guerzoni. Restando nella grande famiglia RCS di proprietà di Cairo, arriva un premio anche per il Vicedirettore di Oggi Marco Pratellesi. Due premi Agnes gravitano anche nella galassia del Messaggero, il cui Direttore Massimo Martinelli è a sua volta in giuria: uno a Camilla Mozzetti mentre l'altro va all'ex Direttore Virman Cusenza.

 

maggioni rai

Con Alberto Orioli il trofeo approda poi in casa Sole 24 Ore, quotidiano patrocinatore del Premio Agnes attraverso Confindustria e forte di un autorevole rappresentante in giuria, il Direttore Fabio Tamburini, insignito del riconoscimento l'anno scorso racchiudendo in sé il triplice - e mai visto - ruolo di patrocinatore, giurato e premiato. Uscendo dalla carta stampata, quest'anno il Premio Agnes viene tributato alla cronista dell'Adnkronos Ileana Sciarra, e ne sarà contento il Direttore Giuseppe Marra, anch'egli fra i giurati del riconoscimento.

virman cusenza simona agnes foto di bacco

 

Se quest'anno La Repubblica resta a mani vuote e La Stampa ottiene un solo premio per il giornalismo periodico assegnato a Maria Corbi e Francesca Sforza del settimanale Specchio, per l'ennesima volta sono assenti dal palmares del Premio Agnes quotidiani come Domani, La Verità o Il Fatto Quotidiano, ancorché artefici di varie importanti inchieste nei mesi e negli anni scorsi. Mentre è totale oblio con relativa damnatio memoriae per le testate online, perfino quelle di riferimento come per esempio Fanpage, e soprattutto Dagospia dalla quale i cosiddetti quotidiani "autorevoli" attingono quotidianamente sempre più a man bassa - perlopiù e risibilmente senza neanche citare la fonte, facendo la figura dei copioni e per giunta dentologicamente scorretti.

intervento di luciano fontana foto di bacco

 

In ogni modo, senza nulla togliere a capacità e competenze di coloro che si sono visti assegnare il Premio Agnes, anche nell'edizione 2022 il riconoscimento sembra quindi nascere, dipanarsi e morire all'interno di una cerchia alquanto ristretta, nella quale prevalgono Rai e Corriere. E non bastano i riconoscimenti a Mstyslav Chernov, Evgeniy Maloletka e Vasilisa Stepanenko dell’Associated Press e quello alla carriera a David Robert Gilmour dello Spectator, per non evocare - più che un "premio giornalistico internazionale" - la compagnia de "I ragazzi del muretto".

monica maggioni 1

carlo fuortes foto di baccoluciano fontana foto di bacco (3)carlo fuortes foto di bacco

monica maggioni

simona agnes

simona agnessimona agnes

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…