"MI TERRORIZZA QUANDO SENTE PARLARE LA GENTE COME SE LA NORMALITÀ NON DOVESSE TORNARE MAI PIÙ. E NON MI PIACE LA CACCIA ALL'UNTORE SUI POVERI RUNNER" - PILAR FOGLIATI A RADIO2: "MOLTI OGGI IMMAGINANO DI FARE FILM SUL CORONAVIRUS, MA IO NON VORREI MAI VEDERE UNA ROBA SIMILE. IO VOGLIO SOGNARE, AL CINEMA SOPRATTUTTO" - LA COSA CHE PIU' MI MANCA OGGI - ECCO COME REAGISCONO I MIEI PERSONAGGI ALLA QUARANTENA- VIDEO
Da I Lunatici Radio2https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/
Pilar Fogliati è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.
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L'attrice romana ha raccontato alcuni aspetti della sua quarantena: "Io sono una di quelle che all'inizio ha pensato che c'era una settimana particolare della nostra vita in cui dovevamo stare rinchiusi e ho pensato che fosse quasi fico. Poi ho realizzato che invece sarebbe stata la nostra routine per un po', e allora la settimana dopo ero tristissima e poi ho cercato di reagire anche io di creare una routine accettabile. I giorni che riesco a far fruttare sono tre su sette, perché cazzeggio molto. Però la cosa interessante di questo momento è che nel mondo tutti si stanno chiedendo come possono essere migliori. C'è chi si ammazza di addominali, chi si legge tutti i classici, chi impara a cantare, chi studia il russo. Io mi fermo a guardare un bel po' di film e a leggere cose interessanti".
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Ancora Pilar sulla quarantena: "La cosa che mi piace di quello che sta uscendo fuori nonostante la caccia all'untore sui poveri runner è l'unione, siamo tutti sulla stessa barca, un po' si livella tutto. Tutti stanno cercando di tirar fuori la propria creatività. Mi spaventa quando sento parlare la gente come se la normalità non dovesse tornare mai più. Mi terrorizza. Non voglio pensare che sia così. Se è una parentesi si accetta, se pensi che è per sempre è terrorizzante. Io comunque non penso che cambieremo i nostri modi di vivere o di fare. Piuttosto che andare a cena fuori con il plexiglass che ti divide, non ci faro. Preferisco fare un pic-nic".
Sulla cosa che più le è mancata: "Il caffè al banco del bar col barista che ti chiede se ci vuoi il cacao e ti fa il cuore. E ti guardi attorno, e senti la gente. C'è quell'idea sociale, come se fosse una pizzetta. La prima cosa che farò appena finirò tutto sarà prendermi un caffè al bar. Questo periodo è come se fosse ogni giorno Capodanno, in cui fai i buoni propositi per l'anno dopo. E' bello in un certo senso, sono tutti propositi di miglioramento".
Sul mondo dello spettacolo: "E' uno dei più difficili, lavori con l'energia che si crea tra gli umani. Non riguarda solo gli attori ma anche la truccatrice che esegue il suo lavoro su di te. Non riesco a immaginare un modo in cui in sicurezza si riesca a portare in scena qualcosa. Preferisco pensare che quando tutto sarà finito si riprenderà. E' un controsenso raccontare come gli umani interagiscono senza interagire. Molti oggi immaginano di fare film sul coronavirus, ma mi sono resa conto che sinceramente io uscita da una situazione del genere non vorrei mai vedere una roba sul coronavirus. Io voglio sognare, al cinema soprattutto. Mi sto guardando solo film di assembramenti su assembramenti".
Pilar, nota per come ha caratterizzato sul web il comportamento tipico di alcuni stereotipi romani, ha poi giocato: "Come stanno reagendo alla quarantena i miei personaggi romani? Michela di Guidonia è quella più spaventata e si mette l'amuchina pure per sparecchiare. Ma ci tiene a ribadire che lei l'amuchina l'ha sempre usata. Ora la usano tutti, lei la usava tutti i giorni. Tazia, quella di Roma Nord, è felicissima. E' rimasta divisa dal fidanzato e quindi finalmente riesce a seguire la dieta.
Quando sei fidanzata, dice, non riesci a seguire la dieta fino alla domenica, perché venerdì, sabato, domenica vai a cena fuori e ti sfondi. Al fidanzato gli fai credere che mangi. Tazia in realtà è contenta, è una maniaca del controllo, è felice, ha una bella casa, una bella terrazza, se la spassa. Uvetta, la ragazza del centro, non riesce invece a capire perché la gente si lamenti. Perché comunque l'ozio secondo lei è contemplazione ed è anche ricchezza. Questa è una sua filosofia importante, ecco come approfittare per dare un altro senso al tempo. Lei vede assolutamente il positivo in questo".
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