giorgia meloni gian marco chiocci caterina balivo incoronata boccia massimo grammellini bianca berlinguer corrado augias federico quaranta serena serena bortone chiara valerio

AHI! CHE TELE-MELONI… - VA MALE ‘IL PROVINCIALE’ CON FEDERICO QUARANTA; VA MALE SERENA BORTONE CON ‘CHE SARÀ’; VA MALE CATERINA BALIVO CON ‘LA VOLTA BUONA’; VA MALE INCORONATA BOCCIA CON ‘CENTO ANNI DI NOTIZIE’ – RAI3 MORTA SENZA GRAMELLINI, BERLINGUER, AUGIAS, ‘REPORT’ MALAMENTE SPOSTATO DI COLLOCAZIONE. PERSINO IL TG3 E LA TGR PERDONO – FIORELLO STREPITOSO MA CANNIBALIZZA LA MATTINA DI RAI1 - CHIOCCI IN SCADENZA E IN CDA LA MULTI-GENDER SCHLEIN PORTA LA SCRITTRICE ARCOBALENO CHIARA VALERIO…

Michela Tamburrino per “La Stampa” - Estratto

 

gian marco chiocci foto di bacco

[…] Approvato dal Consiglio dei Ministri il contratto di servizio Rai 23- 28 ora si corre verso il rinnovo del Cda, in versione TeleMeloni entro il 21 maggio, data limite per scongiurare l'effetto europee di giugno il cui esito potrebbe rimettere in discussione i già precari accordi.

 

In scadenza c'è il direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci «gemellato» con l'ad Roberto Sergio, tutti e due con contratto a un anno. La presidente Marinella Soldi ha già detto che la sua esperienza Rai finisce qui: tra i tanti nomi fatti, si chiama fuori Giovanna Melandri e dal versante opposto, Guido Paglia uomo di Giampaolo Rossi, prossimo ad della Rai.

mauro mazza foto di bacco

 

Al suo posto si fa il nome (FdI) di Mauro Mazza, lunghissima carriera in Rai ma che potrebbe scatenare un problema di genere. Vista la scarsa competizione, sembra che presidente sarà proprio la protégé di Gianni Letta, Simona Agnes, figlia del grande direttore Rai Biagio Agnes e senza altre rimarchevoli caratteristiche.

 

Strada spianata dal Pd alla scrittrice arcobaleno Chiara Valerio al posto di Francesca Bria, verso la riconferma sia il pentastellato Di Majo, sia il rappresentante dei lavoratori Rai, Davide Di Pietro. Porte aperte per l'attuale direttore della TgR Alessandro Casarin al posto di De Biasio che ha raggiunto i due mandati in cda.

giampaolo rossi

 

Il vero problema è che la Lega ha concentrato troppe poltrone e se le elezioni non dovessero andare bene per il Carroccio, sarà difficile farle ingoiare agli alleati. Si parla anche di Marcello Ciannamea come direttore generale con delega all'editoria mentre in versione «corporate» si indica Felice Ventura attuale capo del Personale. Ciannamea lascia scoperto l'Intrattenimento Prime Time che sarebbe accorpato al Day Time e il pacchetto dato nelle mani di Angelo Mellone.

 

Stefano Coletta chiede da tempo di abbandonare il palinsesto per i contenuti editoriali e potrebbe essere accontentato mettendo al suo posto Maurizio Imbriale.

Riuscirà il valzer delle poltrone ad arginare i tanti problemi?

 

incoronata boccia

I nuovi programmi che non decollano e se gli ascolti in qualche modo reggono è grazie alle vecchie proposte oramai fidelizzate, come Un posto al sole, successo ventennale che ha salvato il centro di produzione di Napoli e per questo la città ha conferito al suo ideatore Minoli la cittadinanza onoraria. Va male Il Provinciale, con Federico Quaranta che non supera il 2,4% di share; va male Serena Bortone con Che sará che al 4,1%, persino Agorà non ha più raggiunto l'8% di un tempo.

 

Non convince Cento anni di notizie, che non supera il 4,5% e perde due punti sul programma precedente. Eppure la conduttrice Incoronata Boccia potrebbe avere Agorà estate e poi l'invernale e a quel punto dovrebbe lasciare la vicedirezione del Tg1. Sguardo attento su Rai3 che, snaturata, non cattura più l'interesse del suo pubblico che si sposta altrove, soprattutto su La 7, dopo aver perso la maggior parte dei conduttori di riferimento, una transumanza pesantissima iniziata da Fabio Fazio.

 

il monologo di massimo gramellini in altre parole 2

Via Gramellini, via Berlinguer, via Augias, Report malamente spostato di collocazione. Persino il Tg3 e la Tgr perdono, il primo intorno agli 84mila telespettatori e la seconda 68mila. Infatti l'assemblea dei giornalisti del Tg3 ha espresso «preoccupazione per lo stato in cui versa Rai3 penalizzata da scelte aziendali che hanno privato la Rete di volti storici e regalato alla concorrenza programmi d'appeal certo». Ci si consola con i diritti esclusivi in chiaro per Uefa Europa League e gli Internazionali d'Italia.

serena bortone 8

 

Persino le sfide poco accorte mettono in difficoltà le punte di diamante come l'ottimo Alberto Matano che dal pomeriggio vincente è stato precipitato alla notte degli Oscar con dirette da Hollywood imbarazzanti, trasmissione assurta a cult dell'orrore.

 

La guerra degli ascolti tra Rai e Mediaset viene combattuta anche attraverso gli orari come da decisione di anticipare le Morning News del Tg1 alle 6 del mattino per tentare di arginare il Tg5. La verità che nessuno vuole dirsi è che il grande Fiorello e il suo strepitoso Viva Rai2 cannibalizza qualsiasi concorrente, esterno ma soprattutto interno e soprattutto la mattina di Rai1 riservata all'informazione come Buongiorno Italia e Buongiorno Regione che faticano a mantenersi sopra il 10% sempre causa ciclone Fiore che porta sì parecchia pubblicità ma non sufficiente a colmare ciò che erode.

caterina balivo foto di bacco

 

Non decolla il programma di Caterina Balivo, La volta buona e alcuni hanno dato la colpa allo scarso traino del Tg1 Economia. Ma quando è stato chiesto il suo spostamento, dalle 14 alle 8,30 del mattino, è insorta l'assemblea del Tg1 ribadendo che «l'informazione del servizio pubblico in nessuno spazio può essere soggetta ai dati di marketing».

chiara valerio

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…