gian marco chiocci

LA REDAZIONE DEL TG1 APPROVA CON MAGGIORANZA BULGARA IL PIANO EDITORIALE DEL DIRETTORE GIAN MARCO CHIOCCI. LO ANNUNCIA IL COMITATO DI REDAZIONE DELLA TESTATA: HANNO VOTATO 134 GIORNALISTI SU 141 AVENTI DIRITTO. I SÌ SONO STATI 101 (IL 75.3%), I NO 26 (19.4%), QUATTRO LE SCHEDE BIANCHE, TRE LE NULLE - ALDO GRASSO PLAUDE ALLA DECISIONE DI CHIOCCI DI FAR SPARIRE DAL TG1 I PASTONI POLITICI E I SERVIZI CON “PANINO”: “SOLO UN GIORNALISMO RISPETTOSO DELLA CRONACA PUÒ ASPIRARE ALLA SPARIZIONE DEL GIORNALISMO REGGI-MICROFONO”

marco chiocci

IL CDR DEL TG1, APPROVATO IL PIANO EDITORIALE DI CHIOCCI

(ANSA) - ROMA, 27 LUG - La redazione del Tg1 ha approvato con un'ampia maggioranza il piano editoriale del direttore Gian Marco Chiocci. Lo annuncia il comitato di redazione della testata, spiegando che hanno votato 134 giornalisti su 141 aventi diritto. I sì sono stati 101 (il 75.3%), i no 26 (19.4%), quattro le schede bianche, tre le nulle.

 

COME FAR SPARIRE IL GIORNALISMO REGGI-MICROFONO DAI TELEGIORNALI

Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

ALDO GRASSO

 

Cambia la mensa del Tg1: niente più pastoni, niente più panini. Lo ha promesso il direttore Gian Marco Chiocci: «Si può andare oltre i pastoni indigesti? Si può pensare a un’alternativa rispetto al panino, con i vocali di maggioranza e opposizione? Io dico di sì». Il pastone è già sparito da tempo (espressione gergale che esprime l’idea di un impasto di notizie, commenti e dichiarazioni di esponenti dei diversi schieramenti politici: nella confusione vinceva sempre il governo); il «panino» è archeologia, ma si usa ancora.

 

GIAN MARCO CHIOCCI

Se ne lamentava già Giorgio Bocca in un articolo del 5/10/2006: «Racconta Francesco Pionati che di panini televisivi se ne intende: “Devi misurare le presenze con il bilancino. Dai un minuto a Pecoraro Scanio e devi darne uno a Diliberto. I partiti decidono loro, ti mandano chi vogliono. L’idea del panino è stata di Clemente Mimun durante il primo governo Berlusconi. La prima fetta di pane spetta al governo, in mezzo ci metti la fettina di mortadella dell’opposizione che protesti, attacchi, contesti tanto; poi, puntualmente, arriva la seconda fetta di pane riservata alla maggioranza di governo”».

 

Un po’ di esperienza semiotica insegna che le tecniche d’argomentazione per confezionare le notizie a favore della maggioranza sono molte e sofisticate; magari Gian Marco Chiocci ne inaugurerà una nuova che porterà il suo nome.

 

clemente mimun foto di bacco (1)

Per questo ci accontenteremmo di molto meno: solo un giornalismo rispettoso della cronaca può aspirare alla sparizione del giornalismo reggi-microfono. Basta con le interviste ai citofoni e ai passanti; basta con gli inseguimenti molesti; basta intervistare un parente che ha appena subito un grave lutto per chiedergli «cosa prova in questo momento?»; […] In una tv dominata dall’audience, l’informazione soffre di semplificazioni demagogiche: si sforza di non urtare nessuno al solo scopo di incontrare i gusti dei più. Per questo è buona regola promettere poco e dare molto.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...