1- RICCARDO SCHICCHI ERA UN RIVOLUZIONARIO. HA TRASFORMATO IL PORNO E L’HARD COME LO ABBIAMO VISTO E CONSUMATO NEGLI ULTIMI 40 ANNI, COSTRUENDO DIVINITÀ DELL’EROTISMO 2- SCHICCHI FU PRIMA FOTOGRAFO POI MANAGER DELLE SUE DIVE, E TRASFORMÒ L’EROTISMO IN PRASSI POLITICA. PORTANDO MOANA, CHE FU AMANTE DI CRAXI E AGNELLI, NEL SALOTTO DI “DOMENICA IN” CON PIPPO BAUDO, E ILONA STALLER IN PARLAMENTO 3- E’ LUI A CAMBIARLE IL NOME IN CICCIOLINA E A INVENTARSI IL SUO MODO DI PARLARE. NELLE RADIO LIBERE ANNI ’70, CICCIOLINA È UNA STAR, Dà CONSIGLI EROTICI AGLI ITALIANI REPRESSI 4- IL DECLINO NEGLI ANNI ’90: CON BERLUSCONI, NON C’È PIÙ BISOGNO DI UNA CICCIOLINA ONOREVOLE. CI PENSERÀ IL BANANA A TRASFORMARE LE RAGAZZE DELLA SUA SCUDERIA IN ONOREVOLI O CONSIGLIERI REGIONALI, MA NON SARÀ PIÙ UN ATTO RIVOLUZIONARIO 5- ROCCO SIFFREDI: “È STATO UN PADRE PER ME, GLI DEVO TUTTO. AVEVO 20 ANNI QUANDO MI SCELSE: SONO STATO L'UNICO UOMO TRA TUTTE LE SUE DONNE. GRAZIE A LUI, A ME DICEVANO CHE ERO UN FIGO, LUI SI PRENDEVA GLI INSULTI DEI BENPENSANTI
1- MORTO SCHICCHI; SIFFREDI, GLI DEVO TUTTO
(ANSA) - "E' stato un padre per me, a Riccardo devo tutto. Per l'Italia della pornografia questo è un grave lutto" dice Rocco Siffredi raggiunto dall'ANSA in Ungheria dove abita. "Non c'é stato nessuno come lui che ha creduto così tanto al made in Italy pornografico. Sono nato con lui, nell'agenzia Diva Futura. Avevo 20 anni quando mi scelse: sono stato l'unico uomo tra tutte le sue donne Cicciolina, Moana, Malù, Ramba, accettato perché era un amante della bellezza", prosegue Siffredi, l'attore porno italiano famoso in tutto il mondo.
Il divo del settore parla di Schicchi con trasporto, riconoscendo come "sia stato lui a sdoganare tutto il mondo del porno, all'epoca di Ilona Staller, del partito dell'Amore e di Diva Futura. Io sono venuto dopo e grazie a lui, a me dicevano che ero un figo, lui si prendeva gli insulti dei benpensanti".
Per Siffredi, "Schicchi ha sempre fatto questo lavoro con passione, pensando ad un'arte. Certo aveva fiutato il business, é stato un genio del porno italiano, ma lavorava con grande trasporto". Siffredi ne racconta anche la parabola amara, "malato da anni, praticamente cieco e con le gambe che si sbriciolavano, ma sempre con quel sorriso stampato. I suoi ultimi lavori erano la cura di qualche ragazza in chat, non certo la fine che meritava".
2- RICCARDO SCHICCHI IL RIVOLUZIONARIO
Marco Giusti per Dagospia
Poche storie. Riccardo Schicchi, morto a Roma ieri 9 dicembre a 59 anni per un diabete che si trascinava ormai da qualche anno, è stato un vero e grande rivoluzionario. Non solo del sesso. Ha formato e trasformato il porno e l'hard come lo abbiamo visto e consumato dagli anni '70 a oggi. Ha costruito delle divinità dell'erotismo come Cicciolina e Moana, ma anche Eva Henger, Ramba, Malù, Mercedes Ambrus, Miss Pomodoro, Baby Pozzi, Edleweiss.
Le ha portate in Parlamento. Le ha immortalate con film, video, spettacoli dal vivo. E' perfino riuscito a far diventare onorevole nel 1987, complice Marco Pannella e il Partito Radicale, Cicciolina, che diventò la prima e unica pornostar regolarmente eletta alla Camera dei Deputati della nostra storia. Non riuscì a fare il bis con Moana Pozzi, anche perché il suo Partito dell'Amore non aveva la credibilità di quello di Pannella e i tempi stavano cambiando. Ma riuscì in due operazioni meravigliose.
Cicciolina che diventa opera d'arte e oggetto d'amore di Jeff Koons, uno degli artisti più importanti del mondo, con una serie di foto e sculture che riprendono totalmente l'estetica della foto e della luce di Schicchi. Perché se vedete le centinaia e centinaia di foto che Schicchi faceva a Cicciolina hanno già quella qualità pittorica lì. E poi Moana che diventa la superstar non solo erotica d'Italia, celebrata addirittura come una santa dopo la sua morte. Chi altro avrebbe potuto fare due capolavori come questi? Schicchi è dietro a queste grandi operazioni che in qualche modo cambiano l'immaginario, non solo erotico, italiano.
Le controlla? Non le controlla completamente? Poco importa. L'importante per Schicchi, per come l'ho conosciuto e gli ho voluto bene, era mettere in piedi delle operazioni grandiose che potessero cambiare i desideri, le visioni, le passioni del pubblico. Che potessero muovere delle masse desideranti verso dei corpi che erano alla fine delle pure immagini, quasi dei disegni. Per tutta la vita ha costruito star e ha controllato il flusso dei pazzi che le hanno desiderate. Con tutto quello che questo implicava, a cominciare dai guai giudiziari che ha subito.
Certo, con le ragazze di Diva Futura e della sua scuderia ha fatto anche molti affari. Ma pochi hanno sprecato capitali e possibilità come Schicchi. Poteva essere il nostro Hugh Hefner e non lo è mai stato. Bastava vedere come viveva e lo spreco quasi snobistico che faceva del suo materiale. Nato a Augusta nel 1953 e presto arrivato a Roma, Schicchi si mosse da subito come fotografo, e capì molto presto che la sua strada era l'erotismo, prima come fotografo poi come manager delle sue dive e l'erotismo come prassi politica.
Ovvio che si dovesse incontrare, prima o poi, con il Partito Radicale di Pannella, ma Schicchi procede anche per conto proprio con la sua idea di erotismo rivoluzionario, figlio o figliastro dei tormentati anni '70. Come molti cineasti militanti dell'hard in Francia del tempo, ma con maggior voglia di divertirsi e di costruire grandi eventi piuttosto che specializzarsi nel cinema, Schicchi capisce ben presto che la strada della rivoluzione sessuale passa per l'occupazione dei media. La radio, con la trasmissione scandalosa di Radio Luna "Voulez vous coucher avec moi?", dove è lui stesso a rispondere assieme alla sua prima musa e compagna Ilona Staller.
E' lui a cambiarle il nome in Cicciolina e a inventarsi il suo modo di parlare e l'idea di un popolo di cicciolini pronto a sentirla. Nelle radio libere della fine degli anni '70, Cicciolina è una star, può dare consigli erotici ai maschi repressi e arrapati italiani. Porta lo stesso tipo di linguaggio nelle tv locali del tempo, dove si spoglia completamente nuda in ogni tipo di ambiente. La ricordo per una stagione nella perugina Radio Aia, dove si esibiva totalmente nuda tra galline e maiali.
Ma porta già in Rai i primi nudi in "C'era due volte" e nel fondamentale "Stryx". Si esibisce in un celebre scontro col giudice tuttodumpezzo Salmeri in una clamorosa puntata di "Bontà loro" di Maurizio Costanzo in Rai. Schicchi la farà esordire nello stesso periodo, tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, anche negli spettacoli dal vivo e nel primo cinema porno. Anche se firma spesso la regia dei film di Cicciolina, e poi di Moana, Schicchi non lavora mai tecnicamente sulla pellicola come nelle sue incredibili fotografie del tempo.
Nel cinema Schicchi mette in scena delle idee erotiche per le sue star che il regista Arduino Sacco e il montatore-produttore Carlo Reali porteranno a termine. Difficile dire chi sia veramente il regista dei grandi film erotici firmati Schicchi del tempo. Certo, la supervisione è sua, le idee visive sono sue, le star sono le sue della Diva Futura. Ma non gli importa proprio di essere il regista. Dopo il primo tentativo di Cicciolina movie nel 1979, "Cicciolina amore mio", solo soft, co-diretto dal terribile Amasi Damiani e dal tuttofare Bruno Mattei, che non è altro che un collage di esibizioni di Ilona,e che molto deve ai set fotografici di Schicchi, si arriva a una serie di piccoli capolavori del trash erotico più o meno ideati e firmati da Schicchi che sono però totalmente hard.
"Racconti sensuali di Cicciolina" e "La conchiglia del piacere" escono solo per il mercato dei vhs e hanno un successo di vendite pazzesco. Sono in pellicola l'incredibile "Telefono rosso", dove Cicciolina parla al telefono con camionisti e machi arrapatissimi doppiati in tutti i dialetti italiani, "Il porno poker". Mentre Joe D'Amato-Aristide Massaccesi diventa il primo regista ufficiale dell'hard italiano, Schicchi porta la sua prima star Cicciolina e tutta la sua scuderia dentro l'hard italiano. Non ha la pretesa di fondare il genere, ma se ne serve, come si è servito della radio e della tv. Con Moana, che dirige, assieme a Arduino Sacco, in "Moana la scandalosa" e, soprattutto, "Fantastica Moana", ottiene anche di più. La costruzione e la consacrazione di una star di prima grandezza.
In "Fantastica Moana", Schicchi recupera dal nostro immaginario la grande idea felliniana di Anita Ekberg che esce gigantesca dal suo manifesto e la adatta a Moana Pozzi. Non contano tanto le scene di sesso o il fatto che di lì passi un ragazzo fortemente dotato come Rocco Siffredi, altra creatura schicchiana, quanto che si arrivi alla formazione della star sul mercato nazionale prima e internazionale dopo.
L'erotismo rivoluzionario e scandaloso degli anni '70, vissuto come militanza, diventa negli anni '80 consacrazione nel divismo, occupazione degli spazi della tv borghese di solito occupati da attori e attrici. Il fatto che Schicchi abbia piazzato al Parlamento Cicciolina e nel salotto di "Domenica In" Moana con Pippo Baudo, la dice lunga sul successo della sua strategia politica. Che poi, ripeto, è una strategia che non ha altro fine che il puro gioco di trovate scandalistiche e rivoluzionarie.
Ovvio che Schicchi porti con sé tutta l'ambiguità e il potere commerciale del porno. La sua superstar Moana ha amanti potenti come Craxi e Agnelli, attraversa il mondo del calcio e dello spettacolo, da Benigni a Troisi a Arbore a Tardelli. Ma tutto l'accanimento giudiziario che da subito colpisce Schicchi e la sua scuderia non tiene conto che il suo modello, ingenuo fai-da-te rispetto al sistema delle escort nell'epoca Tarantini-Berlusconi, ha in qualche modo ancora un'idea "sana" di scatenare qualche cambiamento nell'italietta della Prima Repubblica e nella tv berlusconiana degli anni '80. Moana che arriva nuda nell'"Araba Fenice" di Antonio Ricci, da subito programma supercensurato di Mediaset e quindi di culto estremo per tutti gli anni successivi, rivoluziona lo schermo della tv intelligente della seconda serata.
E' una bomba per Mediaset e per la tv in generale. Certo, Schicchi non riuscirà a rinnovarsi nell'Italia dagli anni '90 in avanti. Persa Cicciolina, intristita in una causa di anni con l'ex marito Jeff Koons, persa Moana, portata via dall'Aids nel massimo della sua bellezza e del suo successo, non riesce a ripetere colpi così importanti. Anche il mondo dell'hard cinematografico è praticamente finito. Schicchi butta nella tv erotica non con grandissimo successo e si diverte a far da spalleggiatore a programmi stravaganti come il "Satyricon" di Luttazzi o "Libero" di Mammuccari. Inoltre, con l'ascesa politica di Berlusconi il panorama cambia totalmente.
Non c'è più bisogno di una Cicciolina onorevole. Ci penserà lo stesso Berlusconi a trasformare le ragazze della sua scuderia in onorevoli o consiglieri regionali. Sarà il potere televisivo insomma, diventato potere politico, a scegliere ministri e onorevoli fra le ragazze della scuderia del capo. Ma questo non sarà più un atto rivoluzionario per scandalizzare la borghesia, la "sacra puttana" nel luogo del potere, ma l'opposto, l'atto di un piccolo Cesare che traveste e impone vestendole da piccolo borghesi le sue preferite. In questi ultimi anni è come se Schicchi fosse diventato un personaggio antico e romantico, non adatto a questi tempi bui, un po' come Renato Nicolini, come Mario Schifano.
Qualcuno che appartiene al nostro passato, alla nostra storia, alle nostre volontà di cambiamento e quindi inadeguato per tempi dove si deve stare fermi e aspettare chissà cosa. E Schicchi, anche malato, fermo non lo è stato mai. Ha dato idee e consulenze per il non riuscito serial di Sky su Moana con Violante Placido, e ne ha fatto lui stesso uno hard con Vittoria Risi dove si vedono vere scene di sesso con un simil Craxi e così via. Sempre disponibile, sempre così intelligente, Schicchi se ne è andato elegantemente in un mondo che non aveva più spazio per le sue utopie erotiche.

















