IL PIANO RAI DI GUBITOSI (PER IL SUO FUTURO) – IL DG SENTE ODOR DI POLTRONE (ENEL, POSTE): E VAI CON SUPER-PROMOZIONE PER IL RENZIANO DE SIERVO - TAGLIATI 15 DELLE 44 (INUTILI) DIREZIONI DI VIALE MAZZINI, MA IL DG VUOLE ASSUMERE ALTRI MANAGER ESTERNI

Aldo Fontanarosa per ‘La Repubblica'

Vista dall'alto, la Rai è un reticolo di poltrone creato forse da un ragno ubriaco. La voracità dei partiti ha moltiplicato gli incarichi negli anni, creando ben 44 Direzioni su cui siedono altrettanti manager ben pagati. Ora il direttore generale Gubitosi e il Cda tagliano i fili inutili, ispirati da un piano di riassetto che porta la firma di McKinsey&Company. Il consulente bolla il vecchio modello come «disfunzionale», e chiede di ridurre subito le Direzioni da 44 a 29. Il Cda, sul punto, ha già votato a favore.

La tv di Stato potrebbe avere un nuovo cuore economico. Il piano lo ribattezza Rai Commerciale e unisce - sotto il suo grande ombrello - tutte le strutture porta-denari. Come Rai Trade (che diventerà società autonoma) e Rai Canone; Rai Eri e Rai World (canali esteri); Rai Way (affitto ripetitori) e 01 (cinema); Rai Convenzioni (Pubblica amministrazione) e - a sorpresa - Rai Net. Nel nuovo assetto, la società per Internet sembra perdere la sua vocazione editoriale per tramutarsi in strumento distributivo. Un azzardo, forse.

Per definizione, Viale Mazzini non può offrire contenuti pay attraverso i canali tv. Ma Rai Commerciale proverà a farlo - si legge alla voce "Progetti in Sviluppo" grazie a un portale web («in corso contatti con Poste Italiane e Chili Tv», società questa creata nel 2012 da un gruppo di manager fuoriusciti da Fastweb). Sarà bello scoprire il comandante in capo di un colosso come Rai Commerciale (se il Cda darà il via libera anche a questa novità).

Favorito è Luigi De Siervo, fiorentino, attuale direttore commerciale, amico d'infanzia del premier Renzi. La nuova Rai - questo è un altro punto fermo - verrà suddivisa in 5 grandi aree. Nella prima, saranno raccolte le società separate (in testa Rai Pubblicità). La seconda unirà le funzioni di staff. Ecco poi l'area Editoriale, nobilitata da una Direzione Cultura (con dentro Rai 5 e la neonata Rai Quark). L'area Finanziaria, poi, sarà guidata da Camillo Rossotto, manager ex Fiat Industrial che Gubitosi ha chiamato in Rai nel 2012. Sarà figura di raccordo con la direzione generale, forte del grado di cfo. L'ultima area, quella tecnologica, verrà governata da un'altra figura di raccordo, con il grado di cto, che la Rai cerca sul mercato esterno dei manager.

Proprio il "vizietto" di reclutare manager esterni procura a Gubitosi le critiche dei deputati della commissione parlamentare Rai. Come Silvia Velo (Pd) che contesta le assunzioni di Antonio Melchionna, ex Colgate Palmolive, vice direttore Risorse Umane di Viale Mazzini; e Ambrogio Michetti, ex McKinsey&Company, fresco consulente dello Sviluppo strategico (con stipendio presunto di 160 mila euro). Nelle risposte alle interrogazioni accusatorie, la Rai replica di aver assunto solo 8-9 esterni in un anno e mezzo.

Pur disponendo di 300 dirigenti interni, l'azienda lamenta d'altra parte una «atrofia manageriale» e un deficit di procedure. I dipendenti del servizio pubblico, ad esempio, mancano di una scheda di valutazione che ne ricostruisca la storia. Alle Risorse Umane, Melchionna arriva (anche) per riempire questo vuoto. Michetti, invece, perfezionerà i piani di riforma che McKinsey ha venduto alla Rai. Sarebbe più economico pagare lui che incaricare McKinsey di continui aggiornamenti.

 

LUIGI GUBITOSI IN VERSIONE BLUES BROTHER ALLA FESTA DI DESIREE COLAPIETRO FOTO DA IL MESSAGGERO LUIGI GUBITOSI OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE rai corporationLUIGI DE SIERVO

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