aldo busi come la medusa - opera di giovanna caruso

OGNI PAROLA È ILLUMINATA – ALDO GRASSO: “VACCHE AMICHE'' DI ALDO BUSI È UN GRANDIOSO ESEMPIO DI COME SI POSSA SCRIVERE UN TEMA PER ANDARE FUORI TEMA SENZA PERÒ ANDARE FUORI STRADA” – NELLE SUE PAGINE “TUTTO IL RITMO DI UN PROVETTO BALLERINO”

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera

 

aldo grassoaldo grasso

«Non sto affatto prendendola per le lunghe, non sto passando dal Liechtenstein per andare a Davos partendo da Montichiari: mi ricordo che sia il maestro Bianchi, che avevo in terza, sia il maestro Turelli, che ho avuto in quarta e in quinta, riconsegnandomi il quaderno a righe, quello dei temi, mi dicevano, “Busi, tanto per cambiare sei andato fuori tema”, ma il voto per punizione, poco meno di dieci, mi ha convinto sin dalla più tenera e diabolica età della regola più elementare per cambiare tutte le verità di regola in tasca e metterci la tua firma: scrivere un tema per andare fuori tema senza però andare fuori strada e prendere l’insufficienza. In una sfida del genere non si può divagare: si deve. È tutto un programma». Sì, è tutto un programma, il programma che Aldo Busi ha sempre felicemente seguito fin dai tempi di Seminario sulla gioventù (1984): il racconto di una continua fuga dagli altri e da se stesso. 

ALDO BUSI VACCHE AMICHEALDO BUSI VACCHE AMICHEDA OGGI ALDO BUSI DA OGGI ALDO BUSI


E solo Busi poteva ora cimentarsi con un’autobiografia non autorizzata. Vacche amiche (Marsilio) è un grandioso esempio di come si possa scrivere un tema per andare fuori tema senza però andare fuori strada. Geniale! In realtà il libro apre uno scenario quasi inedito per la letteratura italiana (bisogna andare molto indietro, risalire fino a Dossi, a Leopardi). Questa è un’autobiografia morale, dove i fatti, gli eventi, gli aneddoti contano fino a un certo punto: sono cartoline sbiadite, segnalibri, flashback, intermittenze della memoria. Ciò che più conta è la scrittura, com’era d’uso fra i grandi moralisti classici, la sola capace di convertire la ricchezza intellettuale in una riserva etica e in un’invenzione poetica tra le più inclassificabili. Non è un libro di autofiction e solo per questo bisognerebbe suonare le campane a festa. 

 

Busi alla lavagna Busi alla lavagna


Quando parla di conoscenze o di amici, quando ricorda qualche episodio della sua vita, a Busi non interessa fare i conti, costruirsi un percorso esemplare, esaltare le doti di acuto osservatore; gli basta esprimere un pensiero autentico e individuale, né troppo astratto né troppo sistematico: «Tanti conoscenti, di cui finisci per dimenticarti nome e faccia da un mese all’altro, ma amici no. O si accetta e si corrobora l’ipocrisia come sistema di relazione e stai in compagnia di ipocriti come te e ti senti solo come fai sentire solo chi si fa ipocritamente compagnia con la tua o te ne stai da solo senza chiederti perché lo sei: lo sei perché sei più in gamba e non hai bisogno di una stampella per sentirti dritto solo perché grazie a essa zoppichi come tutti gli altri. E poi non sono un tipo incline a avere abitudini consociative e a lasciarmi trasportare sul nastro mobile delle ritualità, a parte quelle tra me e me legate al mangiare e al sonno». 

Aldo Busi Aldo Busi DA OGGI ALDO BUSI DA OGGI ALDO BUSI


Busi sfida la morale comune non con stile, ma con lo stile, attraverso piccoli spostamenti del punto di vista. Alla sua scrittura non importa affermare un’ideologia (in particolare smascherare ipocrisie, meschinità e opportunismi della borghesia), non importa far emergere fra le righe una dottrina etica soggiacente, ma interessa solo lasciare la sua inconfondibile impronta stilistica, magari su anonimi pomeriggi danzanti al Teatro Sociale, o su una foglia di platano, come aveva fatto in El especialista de Barcelona (2012). 
Scrivere di sé, scrivere su di sé è impresa ardua, un’impresa letteraria destinata a pochi. Il vizio di molte autobiografie è di avere una visione teleologica della story : raccontano fatti per raggiungere un fine.

DA OGGI ALDO BUSI DA OGGI ALDO BUSI

 

Si parte quasi sempre da un’infanzia infelice per descrivere le tappe del successo, che portano il protagonista da una condizione spesso avversa al momento dell’inevitabile successo. E giù spiegazioni, psiche, soggettività, «percorsi» di apprendimento, tentativi di trasfigurare la normalità in epica o, nei migliori dei casi, di conquistare un linguaggio che è tutt’uno con la vita. 

EL ESPECIALISTA DE BARCELONA - ALDO BUSIEL ESPECIALISTA DE BARCELONA - ALDO BUSI

ALDO BUSI COME LA MEDUSA - OPERA DI GIOVANNA CARUSOALDO BUSI COME LA MEDUSA - OPERA DI GIOVANNA CARUSO


Vacche amiche è uno straordinario viaggio circolare (senza fine e senza fini), un elegante esercizio di visione obliqua, di sbieco: «Se penso a un compagno ideale di viaggio, vedo una fetta di salame tagliata di sbieco vorticare nello spazio, come se fosse l’anamorfosi in un quadro visto andandogli di lato e il vero soggetto che del quadro non si vede standogli di fronte, come se il vero quadro stesse occultato nel quadro che ne diventa solo la depistante cornice entro la cornice vera e propria, ma non so dire perché, quindi dovrei tacermi, ma se mi taccio non richiamerò mai le parole ora sconosciute che mi avvicineranno sempre più al perché di questa grottesca e ingiustificata visione obliqua».

 

Aldo Busi Aldo Busi

Solo uno sguardo sovrano può trasformare una fetta di salame in una «depravazione ottica», svelare figure a prima vista non percepibili o percepite come mostruose e indecifrabili. 

 


I personaggi che popolano il viaggio hanno solo un kit di sopravvivenza (una buona dose di humour amaro gentilmente offerta dall’autore-untore) ma formano un universo polifonico di rara ricchezza e di penetrante perfidia psicologica: Marì, la figlia disgraziata della Giulietta dei pom ; le tre amiche traditrici («amiche da cui correvo con le ali ai piedi»), portatrici insane di pene d’amore e di stili di vita; i parenti, i venti cugini, gli zii Pluda e gli zii Bonora; la dottoranda altoatesina o «tirolesa» destinataria, a sua insaputa, di un saggio letterario; le persone stimolanti incontrate per strada: «I personaggi più interessanti sono quelli che di denaro non ne hanno né troppo né troppo poco, ai quali non è permesso proprio tutto e nemmeno è interdetto tutto del tutto, che un po’ si arrabattano economicamente ma senza essere né i negletti di Senza famiglia né dei tesorieri alla Conte di Montecristo ». 

ALDO BUSI ALL AUDITORIUM DI ROMA ALDO BUSI ALL AUDITORIUM DI ROMA


La letteratura è ritmo, sostiene Busi, come l’amore. La letteratura interessa sempre meno (i libri li scrivono i giornalisti, i giudici, i politici, i comici, per il mercato dei non lettori), figuriamoci il ritmo. Da provetto ballerino, Busi conserva come pochi il senso del ritmo, che parte da un’orgogliosa rivendicazione di alterità linguistica, di padronanza delle parole e del loro carattere giocoso, di rincorsa ritmata di certi suoni e si snoda nel giro sontuoso delle frasi. That’s Amore. 

FOTORITRATTO DI ALDO BUSIFOTORITRATTO DI ALDO BUSI


Busi saprebbe fare molto bene le cose per cui esiste ancora retribuzione (il protagonista televisivo, per esempio), ma si ostina, con il compiacimento tipico del saggio insolente, a scrivere libri di letteratura, un settore cui è venuta meno la richiesta di mercato: è il suo modo di ribadire l’alterità, persino una certa vocazione al martirio. Eppure, in Vacche amiche non c’è una sola riga di tristezza (se mai c’è ardore civile); troppa la coscienza delle parole per abbandonarsi alle recriminazioni. L’unica vera lagnanza, se mai, è nei confronti di noi lettori. Viviamo in un mondo sonnambolico e straparlante e non sappiamo più pretendere opere perfette, ci accontentiamo di libri che sanno «rispondere ai desideri del pubblico». Siamo niente e con molta presunzione ci accontentiamo di niente. 

DA OGGI ALDO BUSI DA OGGI ALDO BUSI


La motivazione che sollecita Busi a esplorare la zona d’ombra dei rapporti umani è la voglia di creare, non di ricreare, di plasmare più che di recepire. I suoi libri non son specchi, sono visioni. Per questo l’autore può permettersi di essere drammatico fingendo di essere esilarante, o viceversa, di sembrare eccessivo, narcisista, sprezzante, ossessivo. Ciò che veramente conta è solo la scrittura, la potenza metamorfica della sua lingua. Da vecchio moraliste trasmette al lettore una scarica elettrica capace di far sobbalzare ogni certezza verbale, quindi logica. Le vacche sono amiche perché illuminate dalla parola. 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…