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A VOLTE RITORNANO! NOZZE E ''PECHINO EXPRESS'', LA RESURREZIONE CON NOZZE GAY DI SHALPY (GIA’ SCIALPI): “OGGI STARE IN TV E’ DIVENTATO OBBLIGATORIO - I TALENT? BISOGNA IMPARARE CHE LA VITA NON FINISCE CON L’ULTIMA PUNTATA”

Stefano Landi per il “Corriere della Sera”

SCIALPI PECHINO EXPRESSSCIALPI PECHINO EXPRESS

 

«Pechino Express» è stato un anticipo di viaggio di nozze. Ma anche la risurrezione del suo personaggio, l’uscita dalla penombra mediatica. A 53 anni, Giovanni Scialpi, per tutti solo Scialpi, anzi Shalpy, come dal 2012 ha deciso di farsi chiamare per poter espatriare con la sua musica (soprattutto in Spagna). In Ecuador è protagonista della quarta edizione del programma di Raidue, in coppia con il neo coniuge Roberto Blasi, storico manager, sposato il primo settembre a New York. 
 

«Bello, ma faticoso. Fisicamente e psicologicamente — ammette Scialpi —. La complementarietà con Roberto si è rafforzata e finito il viaggio abbiamo deciso di sposarci». Dopo sei anni di convivenza, la notizia ha riportato Scialpi nel cuore delle cronache. 
 

SCIALPI MATRIMONIO 1SCIALPI MATRIMONIO 1

E in copertina sui giornali. Generando in qualcuno anche il sospetto che sia stato il volano di una nuova popolarità. «Sono felice che la gente abbia deciso di parlarne e che la stampa abbia creduto in questa notizia dandole spazio: ha capito la sincerità che c’era dietro la nostra decisione. Io non sentivo il bisogno di sbandierare niente. 
 

E lo dice con la consapevolezza che (anche) in Italia qualcosa sia cambiato sul tema. «Qualche sera fa ero a cena con Monica Cirinnà, relatrice del disegno di legge sulle unioni civili: l’argomento ormai è sdoganato. Monica mi ha promesso che anche il percorso legislativo non rallenterà, continuerà a viaggiare». 
 

SCIALPI ROBERTO BLASISCIALPI ROBERTO BLASI

Icona anni Ottanta al ritmo di «Rocking Rolling» e «Cigarettes and Coffee», collezionista di Telegatti, Festivalbar o di Sanremo, il cantante parmigiano ha vissuto un decennio dietro le quinte. «Non mi ero fermato, semplicemente avevo scelto di stare più tempo con la mia famiglia, che aveva bisogno di me. Al fianco di mio padre con un tumore, e di mia mamma con l’Alzheimer. Vivevo un lato più umano dello show business». 
 

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Per questo Scialpi ha tirato il freno e esplorato altri palchi: per esempio recitando nel musical dedicato alla vita di Rodolfo Valentino. «Una fase riflessiva della mia vita: oggi stare in tv è diventato obbligatorio. Io continuavo a suonare, magari nella piccola piazza e non nel grande palazzetto». 
 

«Pechino Express» battezza il ritorno di Scialpi in televisione. Un’edizione che misurata in termini di tweet aumentati del 60 per cento rispetto a un anno fa, sta sparando fuochi d’artificio. «Ho accettato perché è un format unico, di viaggio: reale. E perché avrei potuto condividere l’esperienza con Roberto. In passato avevo detto di no all“Isola dei Famosi” e ad altre proposte».

 

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Ma aveva partecipato a «Music Farm», il primo reality musicale, quasi in un’altra epoca. Oggi il genere sta spopolando, a suon di talent canterini. «È giusto che l’artista si cimenti in tutti ruoli, come in America, dove i cantanti sanno ballare e recitare perfettamente. Però ormai si pensa solo al contorno. Il meccanismo esaspera il momento, ma bisogna imparare che la vita non finisce con l’ultima puntata». 
 

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