EDITORIA IN AGONIA - RCS SI AVVIA A CHIUDERE IL 2014 CON UN ROSSO DI 60-70 MILIONI – E DOPO L’AUMENTO DI CAPITALE DEL LUGLIO 2013, L’INDEBITAMENTO SAREBBE TORNATO SOPRA QUOTA 500 MILIONI – IL REBUS DEL “CORRIERE”

Andrea Montanari per “Milano Finanza

scott jovanescott jovane

 

 Con tutti i distinguo del caso, si può dire che se la politica per le prossime due settimane è concentrata sul nome del nuovo presidente della Repubblica, il mondo editoriale trama, briga e s'adopera per tirare le fila del nuovo direttore del Corriere della Sera.

 

Del resto Rcs Mediagroup , nonostante abbia perso oltre 1 miliardo nel triennio 2011-2013 e si accinga a chiudere il 2014 in rosso per 60-70 milioni (il consensus Bloomberg stima -66,6 milioni) grazie al quotidiano di via Solferino, resta il salotto buono dell'editoria e della finanza italiana. Anche se proprio quello che era il principale socio, Mediobanca   (da oltre il 15% è sceso al 9,93%), ha dato addio al concetto di salotto, smantellando i vari patti di sindacati tra i quali quello di Rcs.

 

 Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri. Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

È per questo che da più parti si dice che, nonostante in aprile, in occasione del rinnovo del consiglio d'amministrazione, uscirà di scena dopo 11 anni di direzione complessiva il responsabile del Corsera, Ferruccio de Bortoli, tutti i giochi si faranno solo una volta che Pd, Forza Italia e M5S avranno trovato la quadra sull'inquilino del Colle.

 

Ecco perché, nonostante da mesi sia noto che de Bortoli lascerà l'incarico, a tutt'oggi non c'è la convergenza dei principali azionisti, cioè Fca   (16,73%), Diego Della Valle (7,32%), Intesa Sanpaolo   (4,18%), Urbano Cairo (3,67%) e la famiglia Rotelli (3,37%), sul nome del successore. Soci che per di più al momento hanno ben altro a cui pensare, ovvero i numeri dell'azienda di via Rizzoli.

SCOTT JOVANE A BAGNAIA SCOTT JOVANE A BAGNAIA

 

Tanto più che il mercato pubblicitario non riparte: i quotidiani italiani a fine novembre, nel loro complesso, hanno visto calare la raccolta del 10% e i periodici del 7%. Insomma, il focus oggi è sui numeri del quarto trimestre 2014, sul bilancio consolidato e sugli obiettivi, alquanto sfidanti, del business plan al 2015.

 

SEDE CORRIERE DELLA SERA  SEDE CORRIERE DELLA SERA

Tutti i ragionamenti del caso partono dai conti al 30 settembre che vedevano i ricavi in calo del 4,5% a 921,5 milioni, un ebitda prima degli oneri non ricorrenti positivo per 13,7 milioni, un ebit negativo per 69,2 milioni ma più che dimezzato, di fatto, rispetto all'anno precedente (-178 milioni) e una perdita di 93,1 milioni contro un rosso di 175,3 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

 

urbano cairo la7 urbano cairo la7

Il nodo però è quello del debito: dimezzato dopo l'aumento di capitale da 400 milioni del luglio 2013, si è attestato a 515,3 milioni in decisa crescita rispetto ai 474,3 milioni del 2013. La società ha già fatto sapere che a fine 2014 l'indebitamento non sarà sotto la soglia del mezzo miliardo. E ciò potrà creare grattacapi a quel sistema bancario (Intesa Sanpaolo  , Ubi Banca  , Unicredit  , Bnp Paribas   e Mediobanca  ) che ha concesso nuove risorse e rivisto i parametri, nell'operazione complessiva di ristrutturazione, a patto che l'esposizione cali decisamente.

 

Ma c'è un ulteriore elemento che non va trascurato: il rispetto dei target del piano industriale. Quello appena iniziato è l'anno clou. L'ad Pietro Scott Jovane, in odor di riconferma, dovrà centrare il target dei 150 milioni di mol indicato nel documento. Il riferimento al giro d'affari vicino a 1,5 miliardi difficilmente verrà rispettato e l'azienda lo ha già fatto capire.

GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN

 

E se si prende in esame il consensus Bloomberg - ebitda 2015 a 135,3 milioni- ecco che qualcosa rischia di scricchiolare. Lo spettro del secondo aumento da 200 milioni già approvato, ma che nessuno socio vuole, potrebbe incombere sul gruppo. Altrimenti toccherà sacrificare l'argenteria, in particolare la controllata Libri che fa gola a Mondadori.

 

Al momento, non risulta che le banche abbiamo riaperto il file-Rcs . Si attenderà il primo riscontro formale, quello del cda sul preconsuntivo di bilancio che dovrebbe tenersi entro fine febbraio. Board che sarà preceduto, secondo indiscrezioni, da un vertice informale tra John Elkann, presidente di Fca, e Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, previsto per la seconda o la terza settimana di febbraio.

della-valle-marchionnedella-valle-marchionne

 

In quell'occasione, due tra i principali soci dell'azienda dovrebbero definire anche gli schieramenti in vista dell'assemblea di metà o fine aprile per il rinnovo del board. Operazione dalla quale dipenderà tutto: dalle nuove alleanze (il potenziale asse Della Valle-Cairo-famiglia Rotelli) al futuro del Corsera e della Gazzetta dello Sport. Nel frattempo impazza il toto-direttore che va di pari passo col toto-presidente.

della valle marchionnedella valle marchionne

 

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO