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LA ROMA DEI GIUSTI – LA PARTE PIÙ BELLA E SPETTACOLARE DI “BLITZ” SONO I BOMBARDAMENTI TEDESCHI SU LONDRA, CHE CI PORTANO DIRETTAMENTE A GAZA CITY, AL LIBANO, ALLE CITTÀ UCRAINE SOTTO LE BOMBE - IL FILM È UNA SORTA DI “OLIVER TWIST” IN TEMPO DI GUERRA, CON COMPLICAZIONI RAZZISTE – GRANDE RICOSTRUZIONE DEL PERIODO DI GUERRA, DELLE FABBRICHE, DELLA METROPOLITANA USATA COME RICOVERO, PIENA DI COMMOZIONE E DI CANZONI DEL TEMPO. GLI MANCA FORSE QUALCOSA PER ESSERE UN CAPOLAVORO, MA È SEMPRE DI ALTISSIMA CLASSE… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia  

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La parte più bella e spettacolare di “Blitz”, ultimo film scritto e diretto da Steve McQueen con Saoirse Ronan l’inedito Elliott Hofferman, che ha esordito a Roma a Alice nella città. contemporaneamente al London Film Festival e al New York Film Festival, e che sarà per poche settimane in sala in Inghilterra per poi arrivare su Apple tv+ il 22 novembre, sono proprio i bombardamenti, che i tedeschi chiamavano Blitz, su Londra.

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E la Londra distrutta dalle bombe, incredibilmente ricostruita, che ci porta direttamente a Gaza City, al Libano, alle città ucraine sotto le bombe. Steve McQueen ci mostrerà anche il suo protagonista che vede le bombe cadere dagli aeroplani e la città in mezzo alle fiamme. Il film è una sorta di “Oliver Twist” in tempo di guerra con delle complicazioni razziste. Rita, Saoirse Ronan, ha avuto un figlio, George, da un bellissimo ballerino nero che la polizia inglese ha fatto sparire, forse ha rimandato a casa.

 

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E, durante i bombardamenti tedeschi su Londra, per tenerli fuori dalla distruzione della città, si è deciso di mandare tutti i bambini il più lontano possibile dalla città. Ma George non ci sta e dopo un’ora di viaggio si butta giù dal treno e inizia il suo viaggio epico di ritorno a casa. Di ritorno in una East London che non sarà così facile raggiungere. Quello che seguiamo sono le sue avventure da ragazzino in mezzo a personaggi di ogni tipo, c’è un soldato nigeriano meraviglioso, c’è una banda di ladri capitanati da Stephen Graham, c’è molto razzismo in città, non solo contro gli africani, ma anche contro i mussulmani, contro gli ebrei.

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Noi sappiamo da subito, perché abbiamo letto Dickens, che George e la sua mamma devono ritrovarsi, ma non sappiamo dove e quando. Grande ricostruzione del periodo di guerra, delle fabbriche, della metropolitana usata come ricovero, piena di commozione e di canzoni del tempo, gli manca forse qualcosa per essere un capolavoro, magari scivola un po’ negli stereotipi del viaggio di ritorno nella città tentacolare, ma è sempre qualcosa di altissima classe.

 

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E si vede l’importanza del documentario girato a Amsterdam, “Occupied City”, sui tempi di guerra, le storie degli eroi e dei traditori. Nessuno oggi come Steve McQueen sta ricostruendo la storia delle nostre capitali europei e dei suoi abitanti. Dal 22 novembre su Apple TV+.

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