alberto matassino fabrizio salini

RAI, DI TUTTO DI PUS - SALINI TENTA LA MOSSA DEL CAVALLO E DOMANI NEL CDA NOMINERÀ IL DIRETTORE GENERALE: SARÀ ALBERTO MATASSINO - 53 ANNI, EX DIRETTORE GENERALE DELLA FANDANGO, E’ STATO CHIEF FINANCIAL OFFICER EUROPA E AFRICA DEL COLOSSO MEDIA FOX - NELLA SUA CARRIERA ANCHE UN DECENNIO ALLA ERNST & YOUNG - ECCO QUALE SARA’ IL SUO COMPITO

Marco Antonellis per Dagospia

 

FABRIZIO SALINI

Come Dagoanticipato (e come ha ben capito il senatore piddino Margiotta secondo il quale all'interno della maggioranza di governo hanno progetti assai differenti per il futuro della Rai" rispetto al piano industriale presentato dall'amministratore delegato Fabrizio Salini e approvato dal cda nelle scorse settimane) le audizioni in Vigilanza sulla Rai continuano a slittare perché l'obiettivo è prendere tempo ed esprimersi soltanto dopo le europee sul piano industriale, ovvero quando gli equilibri politici saranno cambiati a favore della Lega di Matteo Salvini.

 

Nel frattempo l'AD Salini, sempre più nel mirino, tenta la "mossa del cavallo" per sparigliare i giochi e restare in sella a viale Mazzini. Nel Cda di domattina è attesa una grande novità. La nomina di un uomo di macchina, un esecutore della strategia dell’AD. E’ questo il ruolo che ricoprirà Alberto Matassino, il nuovo DG della Rai che sarebbe stato scelto da Fabrizio Salini.

 

ALBERTO MATASSINO

Un ruolo ben diverso da quello ricoperto dai DG precedenti ma imposto per far funzionare in modo ottimale i meccanismi della Rai e per portare a compimento il rivoluzionario piano industriale che avrà un profondo impatto sulla struttura dell’azienda con un processo articolato.

 

E, "proprio per garantire la necessaria assistenza e supporto a tutte le strutture implicate, Salini avrebbe ritenuto indispensabile l’inserimento di una figura, quella del DG, che consenta di fornire quotidianamente supporto fluidificando il processo decisionale dell’AD che è la guida della conduzione strategica dell’azienda" spiegano fonti di alto livello di viale Mazzini. Matassino, nella visione di Salini, dovrebbe essere l'esecutore della strategia dell’AD per portare beneficio a tutte le strutture aziendali essendo una cinghia di trasmissione tra l’AD e le strutture operative.

 

Alberto Matassino, 53 anni, è arrivato nello staff dell’AD Fabrizio Salini nel dicembre scorso, con compenso inferiore ai 200 mila euro lordi annui. Una lunga carriera con diversi incarichi importanti, da ultimo Direttore generale della Fandango, una delle più note società di produzione cinematografica. Prima, una lunga esperienza all’estero come Chief Financial Officer Europa e Africa del colosso media Fox, con responsabilità, tra l’altro, del personale e delle operations, nelle sedi di Amsterdam e  Londra e con precedenti ruoli apicali a Los Angeles. Nella sua carriera anche un decennio alla Ernst & Young.

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…