“GRUBER E SALA: UNA RISATA SEPPELLIRÀ LA VOSTRA FAZIOSITA’” - SALLUSTI DIFENDE LA SCELTA DI PUBBLICARE IL “MEIN KAMPF”: “SONO ALLIBITO DALLE ACCUSE. ANCHE IL FISICO CARLO ROVELLI SI E’ DETTO D’ACCORDO CON LA NOSTRA PROVOCAZIONE: SALA E GRUBER DIRANNO CHE E’ UN PERICOLOSO NAZISTA AL SOLDO DI BERLUSCONI?'' - VIDEO
Alessandro Sallusti per “il Giornale”
Non so se sia peggio la stupidità o la faziosità. Certo il mix è devastante ed è quello che ho provato l' altra sera partecipando a Otto e Mezzo, la trasmissione serale de La7 condotta da Lilli Gruber. Un plotone di esecuzione contro di me composto, oltre che dalla conduttrice, dal candidato sindaco della sinistra a Milano, Giuseppe Sala e dal collega de L' Espresso Marco Damilano.
Il capo di accusa era la pubblicazione del Mein Kampf, la tesi allucinante era che fosse stata una operazione filo-nazista collegata alle elezioni comunali per favorire alle urne il centrodestra. Sala, in evidente stato confusionale da aria di sconfitta, è arrivato a sostenere che questo giornale è organo di propaganda di Forza Italia, Damilano che si è trattato di una squallida operazione commerciale, la Gruber non ha resistito a chiamare in causa Silvio Berlusconi.
Allibito, ho obiettato che questo giornale conduce battaglie culturali in assoluta autonomia fin dai tempi del suo fondatore Indro Montanelli, che è da ubriachi legare il Mein Kampf alle elezioni comunali o a Forza Italia. Mi hanno deriso: ai tempi di Montanelli ha chiosato con arroganza Giuseppe Sala questo non sarebbe successo. Vedete, chi si rifiuta di leggere libri non legge neppure i giornali, non ha memoria e affoga nella sua ignoranza.
Qui a fianco pubblichiamo un editoriale che Indro Montanelli scrisse non per il Giornale ma sulla prima pagina del Corriere della Sera: si sostiene che il Mein Kampf andrebbe studiato nelle scuole e regalato all' ingresso degli stadi. Che ne dice, Sala? Anche Montanelli e il Corriere della Sera sono stati filo-nazisti? Vi dirò di più, cari soloni della politica e del giornalismo. Sempre (il Corriere della Sera ieri ha dedicato l' intera pagina delle analisi e commenti al caso Giornale-Mein Kampf.
Uno degli interventi è di Carlo Rovelli, forse il più illustre filosofo della scienza che l' Italia può vantare, uomo di fama internazionale, autore tra l' altro del best seller Sette brevi lezioni di fisica. Non gli sono simpatico e lo scrive: «Alessandro Sallusti non è persona che mi piace».
Ma aggiunge: «Eppure mi sono trovato d' accordo con lui quando, forse un po' goffamente, ha provato a difendere la sua provocazione dicendo che per combattere il male bisogna conoscerlo. Ho letto il Mein Kampf ed effettivamente mi ha insegnato delle cose, cose che non mi aspettavo». Mi spiace non piacere a un genio come Rovelli, lui a me piace molto e ho letto quasi tutto ciò che ha scritto, ma me ne faccio una ragione.
Capita spesso anche a me di non piacermi.
Il titolo dell' articolo è: «Leggerlo mi aprì gli occhi sulle radici dell' odio». Uno schiaffone al trio Sala-Gruber-Damilano, ai quali ora non resta che sostenere che Carlo Rovelli è un pericoloso nazista al soldo di Silvio Berlusconi.
Così una risata seppellirà una volta per tutte la loro arrogante e stupida faziosità.