sanremo 2021

VADE RETRO, PANDEMIA! A SANREMO NOIA, AMORE E…FARMACIA - TRA LE 26 CANZONI DEL FESTIVAL IL PUGNO IN FACCIA ALLA REALTA’ LO DA’ WILLIE PEYOTE CON LA CITAZIONE DELLA SERIE BORIS (“UN PAESE DI MUSICHETTE MENTRE FUORI C’È LA MORTE") – SI PARLA MOLTO DI MEDICINALI: AIELLO E L'ANALGESICO IBUPROFENE, GIÒ EVAN INTITOLA IL PEZZO ARNICA E MAX GAZZE’… IN BEN DUE CANZONI SI NOMINA LA PAROLA "COGLIONE" E AMADEUS VIENE ADDIRITTURA CITATO IN UNO DEI BRANI IN GARA…

peyote

Gino Castaldo per "la Repubblica"

 

Vi aspettavate un mare di canzoni che parlano di virus e isolamento, pandemie e catastrofi planetarie? Niente affatto. Le ventisei canzoni del Festival, pur essendo state verosimilmente tutte scritte nei mesi del lockdown, non rispettano il classico schema dello specchio dei tempi. Anzi, autori e cantanti hanno pensato che di virus se ne parla anche troppo e che, almeno per Sanremo, valesse la pena cercare pensieri altri, evasioni, digressioni, fantasie, giochi.

orietta berti

 

Lo ha ribadito anche Amadeus, raccontando che «l' assenza di riferimenti non è dovuta alla selezione, e che nelle trecento canzoni, ricevute nei mesi scorsi, riferimenti alla pandemia praticamente non ce n' erano, segno che i cantanti in questo periodo non avevano molta voglia di parlare di qualcosa che già è presente dovunque tutti i giorni». Che poi nella stragrande maggioranza dei casi, evitare di raccontare il presente nella sua cruda verosimiglianza significa parlare d' amore, come da tradizione, anche se i pezzi vengono dal cast più giovane e innovativo che si sia mai visto al Festival.

 

2021SANREMO AIELLO

Talmente giovane che quando nel bel mezzo del riservatissimo ascolto delle canzoni in gara organizzato per la stampa arriva Orietta Berti con la sua Quando ti sei innamorato , sembra una pezzo di repertorio televisivo finito per sbaglio in una rassegna di esordienti.

 

Ci sono eccezioni, ovviamente, dal farmacista di Max Gazzè che ha da proporre rimedi infallibili per risolvere ogni problema, fino alla Mai dire mai di Willie Peyote che dopo tanto "parlar d' amore" sarà un pugno di realtà sbattuto in faccia alla platea televisiva, fin dall' inizio ispirato alla serie Boris con la citazione della frase "un paese di musichette mentre fuori c' è la morte", e se la prende con la folle corsa all' apparire, sempre e comunque, senza badare al senso delle cose, e se la prende anche con chi fa canzoni "deresponsabilizzate" e da questo punto di vista potrebbe sembrare anche una malignità rivolta ai suoi compagni di gara al festival.

 

2021SANREMO giò evan

Dunque sì, l' atteso rinnovamento globale c' è stato, e anche se i contenuti sono meno sorprendenti del previsto, la maratona sarà stilisticamente inedita, ci sarà la giovane Madame coi suoi fraseggi futuribili, ci sono i Maneskin scatenati su un rock feroce e provocante, c' è la coppia Colapesce Dimartino con una delizia di sapore indie, un pezzo travolgente portato da La rappresentante di lista che sarà una delle rivelazioni più sorprendenti.

 

renga

Ci godremo la follia liscio-punk degli Extraliscio, il soul ricercato di Ghemon, il teatro svalvolato del Combat pop de Lo stato sociale, le melodie moderne e stralunate di Fulminaci e Giò Evan. Faranno bella figura Noemi e Annalisa in questi scenari rinnovati, appaiono più antiche Malika Ayane e Arisa che si è rifugiata nelle braccia sicure e confortevoli di una melodia classica scritta per l' occasione da Gigi D' Alessio.

 

Si parla molto di medicinali, questo sì potrebbe essere un segno dei tempi, ben tre canzoni ne fanno menzione, a parte l' elenco sterminato del pezzo di Gazzè, c' è anche Aiello che parla dell' analgesico Ibuprofene e Giò Evan intitola addirittura il pezzo Arnica, chissà, magari immaginato come lenitivo blando a tutti nostri dolori.

 

max gazze

In cerca di curiosità ricordiamo che in ben due canzoni (Maneskin e Stato Sociale) si nomina la parola "coglione" e che ad Amadeus è riuscita un' impresa che non era riuscita nemmeno a Baudo e Mike Bongiorno, ovvero essere nominato in una canzone in gara, ovvero quella di Lo stato sociale.

 

Fulminacci si candida a proporre una frase che potrebbe diventare un divertente tormentone del Festival, quando dopo una strofa strana e un bridge inquieto approda a un ritornello più classico incentrato sul verso "voglio solamente diventare deficiente". Bugo porta una canzone amabile e orecchiabile con discrete chance di piacere, e sarà eventualmente un risarcimento alla disavventura dello scorso anno.

 

fulminacci

Se vogliamo immaginare possibili piazzamenti non si può non citare il gioco di coppia Francesca Michielin-Fedez, ultracandidato alla vittoria, e l' appeal di cantanti giovani ma già seguiti come Irama. Certo i nomi sono tanti, un' enormità, perfino troppi per nominati tutti, e Festival fino a tarda notte è deliberata e consapevole.

 

Quindi inutile protestare. Di certo si parlerà d' amore in tutti i modi possibili, dalla estrema e quasi eccessiva classicità di Orietta Berti alla obliqua modernità di Madame, che sembra parlare a un' altra donna che invece è la propria voce interiore, dalla struggente purezza sentimentale del pezzo di Ermal Meta alla fine di un amore che diventa occasione di rinascita per Noemi. Tutto dipenderà da come risulteranno le canzoni davanti a una platea vuota. Sarà la prima volta per un Festival che nella sua storia ne ha viste di tutti i colori. Ma come questa mai. 

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