arnold schwarzenegger

SCHWARZY, OLTRE AI MUSCOLI C’È DI PIU’ – DAL CULTURISMO A HOLLYWOOD, FINO ALLA POLITICA: ARNOLD SCHWARZENEGGER SI AUTOCELEBRA CON UN MONUMENTALE LIBRO FOTOGRAFICO IN DUE VOLUMI – “IL TEMPO CHE PASSO IN PALESTRA È PURA MEDITAZIONE” – “MANTENGO LA MIA SALUTE MENTALE ALZANDOMI ALLE SEI, DANDO DA MANGIARE AL MIO CAVALLINO E ALLA MIA ASINA E PULENDO LA STALLA” – “SE FOSSI NATO AMERICANO MAGARI SAREI DIVENTATO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI”– VIDEO

Estratto dell’articolo di Roberto Croci per “il venerdì di Repubblica”

 

arnold schwarzenegger

«Ladies & Gentlemen, Arnold Schwarzenegger» annuncia Benedikt Taschen mentre invita la "Quercia austriaca" sul palcoscenico dell'Academy Museum, e io non posso che tornare indietro nel tempo, esattamente come il cyborg assassino in Terminator, inviato nel passato per uccidere Sarah Connor, e pensare ai nostri gradi di separazione, che sono assai meno di sei.

 

[…] E io c'ero. E ci sono stato moltissime volte. Perché prima di darmi al giornalismo, sono stato l'interprete in America di Dino De Laurentiis per quasi 20 anni. Dino è stato il nonno che non ho avuto, perché se n'era andato poco prima di poterlo incontrare. Il nostro rapporto era paterno, amichevole, burbero, a volte anche duro, ma mai noioso.

 

arnold libro fotografico su arnold schwarzenegger taschen 2

[…]  Io c'ero. Al primo incontro tra Arnold Schwarzenegger e Dino. Per organizzare questo incontro l'agente di Arnold lavorò per mesi, nella speranza che il suo protetto potesse ottenere il ruolo di protagonista in Flash Gordon. L'incontro durò 1 minuto e 40 secondi. Quando Arnold arrivò nell'ufficio di Dino, vide un uomo piccolo, seduto dietro un'enorme scrivania, e ridendo disse: «Perché un uomo piccolo come lei ha bisogno di una scrivania così grande?». «Arnold, ammazza... c'hai n'accento», fu la risposta di Dino. «Anche tu hai un accento!», ribatté il gigante. «Fuori, fuori di qui, nu'o puoi fa' sto film, non sei adatto». E così fu.

 

arnold libro fotografico su arnold schwarzenegger taschen 1

C'ero quando Dino scelse Arnold per il ruolo in Conan il Barbaro e Codice Magnum. C'ero anche quando convinse Arnold a fare «un piccolo cameo, 'n paio di scene, Arnold» in Red Sonja (Yado in Italia) solo per poi girargli attorno tutto il film a sua insaputa. Così come c'ero, camicia e cravatta rossa, suo colore preferito, il 15 novembre 2010, l'ultima volta che vidi Dino de Laurentiis ai suoi funerali a LA, quando, a uno uno, i più grossi produttori, attori e studio executive di Hollywood, compreso Arnold, che allora era Governatore della California, salivano sul palco, raccontando i loro tête-à-tête con Dino.

 

E c'ero anche adesso, insieme ad altri giornalisti arrivati da tutto il mondo, per celebrare ARNOLD, libro fotografico in due volumi pubblicato da Taschen al modico prezzo di 1.250 euro, in cui Schwarzenegger, 75 anni, ripercorre la propria vita, self made uomo nato in Austria ed emblema dell'American Dream, attraverso centinaia di fotografie – iconiche quelle di Mapplethorpe, Leibovitz, Ritts, Warhol e Scavullo – ed interviste a registi, amici, leggende del culturismo e politici.

 

[…]

arnold schwarzenegger tra le mucche

 

Ha avuto una vita intensa. È mai stato in pace con se stesso?

«La vita è una questione di equilibrio. È importante lavorare sodo con il cervello e con il corpo. Ma soprattutto, bisogna concentrarsi su una cosa alla volta, una regola aurea che ho imparato quando da bodybuilder mi accingevo a trasformarmi in attore, e lavoravo al mio primo ruolo importante nel film Il gigante della strada, di Bob Rafelson.

 

All'epoca, non ero impegnato solo sul culturismo: avevo anche un'attività di vendita per corrispondenza che stava esplodendo, e facevo investimenti immobiliari. Cercavo di star dietro a tutto, ma mi sentivo sopraffatto. Come ne sono uscito? Con la meditazione trascendentale, che mi ha insegnato a concentrarmi completamente, e ad affrontare un problema alla volta».

 

Medita ancora?

arnold schwarzenegger e ronald reagan

«Ho cominciato nel 1975 e non ho mai smesso. Anche oggi, se decido di fare qualcosa, mi dedico solo a quella e poi passo ad altro. Il mio team può confermarvi che se, per esempio, mi sto preparando per una riunione dell'USC Schwarzenegger Institute (l'istituto da lui fondato per la ricerca in campo politico nazionale e internazionale, ndr) non mi lascerò mai coinvolgere in altre discussioni. […] Il tempo che passo in palestra ad esempio è pura meditazione, le partite a scacchi sono il mio modo preferito per resettare e liberare la mente in momenti di crisi.

 

Recitare le piace ancora?

«Certo. Ho smesso solo di prepararmi all'attività di funzionario pubblico dello Stato della California, la sesta economia al mondo. Mi ha fatto perdere soldi perché non ho fatto film in quel periodo, ma ho voluto farlo perché mi sento in debito per tutto quello che ho ottenuto dall'America. E se fossi nato americano, chissà: magari sarei diventato Presidente».

 

[…]

arnold schwarzenegger in moto

 

Un aneddoto che ricorda con piacere?

«Quando sono andato in Brasile con James Cameron a una conferenza internazionale con leader indigeni ed esperti ambientali. Mentre scendiamo dall'aereo, Cameron mi dice: "Arnold, non rimanerci male se qui nessuno sa chi sei". Gli risposi di non preoccuparsi, non ho problemi con il mio ego. Avvicinandoci al villaggio, sentiamo un brusio di voci che intonano... "Arnold, Arnold, Arnold, Arnold!" fino a quando non ci portano in una capanna e vediamo un mio poster sul muro. Per la prima volta ho visto James Cameron senza parole».

 

Il suo rapporto con la fama?

«La accetto. Non capisco quando le persone famose si lamentano che non hanno privacy. Ma di cosa stiamo parlando? Se sei un personaggio pubblico, devi aspettarti che la gente ti si avvicini e chieda selfie e autografi. Altrimenti stai in casa. Non credo che tu possa essere famoso e rincorso da tutti e allo stesso tempo volere che nessuno ti parli. Il mio momento di solitudine è quando sono a casa, con i miei animali, davanti al camino, quando leggo o guardo la tv o fumo un sigaro dentro alla Jacuzzi».

arnold schwarzenegger e la sua asina

 

Che cosa prevede per il futuro?

«Non ne ho idea, ma cerco di mantenere la mia sanità mentale grazie alla mia routine. Mi alzo alle sei. Preparo il caffè, do da mangiare a Whisky e Lulu (cavallino e asina), pulisco la stalla. Poi prendo la e-bike per una corsa di tre miglia fino alla Gold's Gym, dove faccio pesi da più di 50 anni. E per quanto riguarda l'umanità, penso che le soluzioni vadano cercate a livello globale, rischiando anche di sbagliare. Forse, tutti dovrebbero adottare il mantra di Samuel Beckett, "Hai mai provato? Hai mai fallito? Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio"».

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