“HO AVUTO AVANCE DA UOMINI E DONNE, ANCHE PESANTI…” - LO SCRITTORE DONATO CARRISI: “AMMETTO DI AVER VISSUTO UN MISTO DI DISAGIO MA ALLO STESSO TEMPO MI SONO SENTITO LUSINGATO. NON CI SONO REGOLE GENERALI, MA INDIVIDUALI, SMETTIAMOLA DI SUGGERIRE RISPOSTE PER LE MASSE" - E DUE SECONDI DOPO SFORNA LA SUA "RISPOSTA PER LE MASSE": "A TUTTE RIPETO: ‘RAGAZZE, SPEZZATE TANTI CUORI, I MASCHI NE HANNO BISOGNO, È UTILE, FAMILIARIZZANO CON L'ABBANDONO...". DECIDE CARRISI DI COSA HANNO BISOGNO I MASCHI?
Estratto dell’articolo di Miriam Massone per “la Stampa”
[…] Donato Carrisi, lo scrittore italiano di thriller più conosciuto al mondo, in libreria con L'educazione delle farfalle (Longanesi), domenica alle Gallerie d'Italia dialoga con Giovanna M. Gatti, per Archivissima, sulle "corrispondenze di amorosi sensi" .
Carrisi, cosa c'entra lei con la Posta del Cuore?
«Tantissimo. Dal punto di vista drammaturgico le storie d'amore sono come i thriller: per funzionare hanno bisogno di una vittima e di un carnefice. Se due si amano per tutta la vita è una noia. E poi dietro una lettera alla Posta del Cuore può nascondersi chiunque, una donna che si finge uomo, o viceversa […]».
donato carrisi io sono labisso
Lei legge la Posta del Cuore?
«Io l'ho scritta. A 16 anni, quando ero un ragazzo a caccia di compensi, su un giornale di Martina Franca, assieme ai necrologi».
Che lettere arrivavano?
«Scrivevano tanti innamorati, ricordo soprattutto il loro italiano improbabile: la cosa più difficile era decifrarli. E io spesso facevo casini tra annunci matrimoniali e necrologi: ho fatto sposare dei defunti e morire qualche sposa, che ho ancora sulla coscienza».
Aveva uno pseudonimo?
«Mi pare "Signora Wanda"».
[…] «I sentimenti non sono cambiati, e questo è un bene. […] Oggi siamo più frustrarti e incapaci di gestire la nostra emotività. È un'impresa delicata, pensiamo a chi uccide per troppo amore».
Questa è una pseudo giustificazione inaccettabile e fuorviante: i giornali hanno smesso anche di riportarla...
«Io sono per la libertà di parola. Se quella è la spiegazione di un assassino va detta segnalando che è sbagliata. Un sentimento positivo può diventare negativo, una mamma possessiva per quanto ami suo figlio finirà per soffocarlo».
Cosa invece è cambiato?
«Le donne nel loro rapporto con i sentimenti. E questo è positivo. Io ho due figli maschi ma sono da sempre lo zio acquisito delle figlie femmine dei miei amici. A tutte ripeto: "Ragazze, spezzate tanti cuori, i maschi ne hanno bisogno, è utile, familiarizzano con l'abbandono, è l'unico modo per raggiungere una assoluta parità. Dite in faccia: non ti voglio più, non ti amo più. Non cercate scorciatoie, non ripensateci solo perché vedete il vostro ragazzo piangere"».
Oggi è questa l'urgenza? Saper lasciarsi?
«Ci dimentichiamo di quando non si poteva divorziare e anche rompere un fidanzamento voleva dire venire svergognate. Non accadeva molto tempo fa ed io temo che quel passato possa tornare».
Addirittura?
«Stiamo vivendo un triste medioevo. Ora tante cose vengono rimesse in discussione, pensiamo a Vannacci e o al dibattito sull'aborto».
[…] Nella rubrica di Donna Letizia lei suggeriva di non sorridere "se qualche vitellone ti mugge dietro un complimento esagerato…." . E Carrisi, alias Signor Wanda, che direbbe?
«Io ho avuto avance da uomini e donne, anche pesanti. Ammetto di aver vissuto un misto di disagio ma allo stesso tempo mi sono sentito lusingato. Non ci sono regole generali, ma solo individuali, smettiamola di suggerire risposte per le masse». […]