AGENZIA MASTIKAZZI - COSA FARÀ MORGAN? L’UNICA QUESTIONE CHE TIENE COL FIATO SOSPESO GLI ITALIANI – SELVAGGIA SBERTUCCIA: “QUEST’ANNO A X-FACTOR NON C’È UNA GIURIA TANTO CHE ALLA FINE MORGAN HA FINITO PER LITIGARE DA SOLO”

Selvaggia Lucarelli per "Libero Quotidiano"

 

morgan lascia lo studio di xfactormorgan lascia lo studio di xfactor

Il trend del momento è molto chiaro e si chiama «ripensamento». L’Italia ci ripensa e convoca Balotelli, whatsapp ci ripensa e toglie la doppia spunta blu, Napolitano ci ripensa e lascia il Quirinale, Morgan ci ripensa e lascia X factor. Che poi si sa, Morgan, di tutti i fatti elencati, è l’unica questione che tiene col fiato sospeso gli italiani. Siamo onesti: senza presidente della Repubblica il Paese va avanti, senza Morgan a X factor rischiamo di uscire dall’Europa.

 

Per chi avesse perso il momento topico, giovedì sera, durante la diretta di X factor, le cose sono andate più o meno così: Morgan assegna una ciofeca di canzone (Il gioco del cavallo a dondolo di Roberto De Simone) al suo gruppo, gli Spritz for five. Una canzone che alla terza nota provoca suicidi di massa in numerosi gruppi d’ascolto casalinghi creati ad hoc per seguire la diretta. Morgan dice che è sperimentazione, ma il dubbio è che sia lui ad aver sperimentato un nuovo fungo messicano.

morgan lascia lo studio di xfactor morgan lascia lo studio di xfactor

 

Non risulta neanche chiaro il perché decida di sperimentare con un gruppo che si chiama come un gioco aperitivo al villaggio Valtur di Otranto e non che so, Dark indie monkeys, ma Morgan ha le sue ragioni che la ragione non conosce e vabbè. Il gruppo, manco a dirlo, prende meno voti della Zanicchi alle Europee e va al ballottaggio. A quel punto Morgan si gioca la seconda carta: i Komminuet.

 

I due sì che hanno il nome giusto per sperimentare e infatti Morgan a loro fa cantare Je t’aime moi non plus in versione pianola Bontempi, roba che andava bene per una rumba a Ballando con le stelle con Giulio Berruti e Samanta Togni, altro che sperimentazione. E infatti i Komminuet vengono votati solo da Paolo Belli e la sua band e anche loro vanno al ballottaggio. Morale: si scontrano i due gruppi di Morgan in una guerra fratricida che i fratelli Muccino al confronto sprizzano affetto.

Fedez x factorFedez x factor

 

Ed è così che Morgan si trova a decidere quale figlio sacrificare sull’altare degli ascolti. Butta fuori quelli col nome da cocktail, si alza in piedi e dà la ferale notizia: «Lascio X factor, vista la deriva che sta prendendo questo programma». Rimane un attimo in piedi, sentendo incredulità attorno a sè.

 

Gli altri giudici fanno gli gnorri. Victoria si spela il vestito, Mika già che c’è ripassa i congiuntivi croati, Fedez si ricalca un tatuaggio con la penna a biro. È tutto in mano a Cattelan. E Cattelan, uno di quei conduttori che sanno cavalcare i momenti televisivi imprevisti con la disinvoltura di Andrea Pirlo in conferenza stampa, cosa fa? Niente.

 

X Factor Giudici X Factor Giudici

Tutti da casa sono lì che fremono per sentire una domanda, una a caso, che so, sei sicuro? Perché non accetti la sconfitta? Non ti sembra di essere infantile? Vuoi un’altra Red bull? Come vai a casa? Ti chiamo un taxi? Insomma, che dica qualsiasi cosa pur di tenerlo lì e invece Cattelan lo lascia andare e arrivederci. Anzi, dice solo: «Io qui sono l’arbitro».

 

Ecco, in quanto arbitro, giovedì dopo la puntata ci voleva Moggi a chiuderlo in camerino e creparlo di mazzate per non aver saputo sfruttare la bomba mediatica dell’anno. Ora. Cosa ne sarà di Morgan è mistero fitto. A voler ripercorrere la sua storia a X factor, in effetti ha annunciato che non avrebbe rifatto il programma almeno dieci volte.

 

VICTORIA CABELLO FOTO LA NUOVA VENEZIA VICTORIA CABELLO FOTO LA NUOVA VENEZIA

Una volta perché si era stufato della tv, una volta perché voleva incidere un disco, una volta perché Mika ha l’alitosi, una volta perché la Red bull era sgasata e così via. Tutto questo per poi tornare puntualmente all’ovile, umiliare gli avversari e ricominciare a dire che X factor è il male del secolo dopo l’ebola e il cane di Michaela Biancofiore che canta l’inno di Forza Italia.

 

Questa volta però il futuro appare più incerto. Conoscendolo, Morgan potrebbe tornare domani, potrebbe dire che da ora in avanti vuole elevarsi e poi andare in giuria a Italia’s got talent a dare voti al nano petomane, potrebbe dedicarsi alla musica lirica, al giardinaggio, allo studio delle scie chimiche o a quello delle sinapsi di Antonio Razzi.

 

Quando si parla di Morgan, certezze non ce ne sono mai. Fatto sta che il suo abbandono è comunque un sintomo piuttosto preciso di una strana malattia che ha colpito X factor quest’anno. Nulla che riguardi lo show in sè, che resta uno dei più belli e appassionanti della tv.

 

VICTORIA CABELLO FOTO LA NUOVA VENEZIA VICTORIA CABELLO FOTO LA NUOVA VENEZIA

Si tratta più di una mancanza di equilibrio in giuria, di un elemento mancante, di un ingranaggio meno oliato e fluido degli scorsi anni. Un Fedez troppo imbeccato e solista, una Victoria schiacciata da giganti egoriferiti, un Mika sempre superlativo ma senza interlocutori al suo livello, un Morgan che anziché battibeccare con Fedez, unico suo antagonista possibile, ha stretto col rapper una sorta di noioso e paraculo patto del Nazareno.

 

MIKA MIKA

Insomma, manca quest’anno, una figura, anche anagraficamente, più autorevole, manca chi fa il padre padrone e la paternale, manca chi sa mettere in riga i tromboni alla Morgan, i saputelli alla Mika e i gggiovani alla Fedez con la competenza erudita e talvolta polverosa di Elio, il commento acido della Ventura o il vai a cagare di cuore della Maionchi. Manca quello che lascia giocare i ragazzi, ma se esagerano li mette in castigo nello sgabuzzino. Sono mancati disciplina e, ahimè, pure conflitto. Tant’è che alla fine Morgan non è esploso, ma è imploso. Ha finito per litigare da solo. Ha parlato di deriva, non di tsunami con i colleghi.

 

selvaggia lucarelli 9selvaggia lucarelli 9

E a conferma di ciò c’è il fatto che quest’anno il programma fa più ascolti ma la gara crea meno opinione, dibattito. I giudici sono tutti incredibilmente glamour e patinati ma si sporcano poco le mani e sono scarsamente amalgamati. Non c’è una giuria, ci sono quattro giudici «molto fighi», come direbbe Victoria. Fanno molte copertine, parlano di politica, d’amore, di punto croce e di zumba, ma c’è meno attenzione sulle dinamiche, sulla sfida, sui conflitti. La luce è su di loro, singolarmente, meno sui concorrenti.

 

Detto questo, nel giro di cinque minuti questo articolo si autodistruggerà perché Morgan nel frattempo avrà già stappato una lattina, si sarà seduto dietro al bancone di X factor come se niente fosse accaduto, avrà fatto esibire l’ultimo gruppo rimasto con Vorrei avere il becco di Povia versione acid jazz e naturalmente, avrà vinto anche l’ottava edizione di X factor.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…