LA SERIE È DI MODA – LE PIATTAFORME DI STREAMING SONO ZEPPE DI STORIE DI STILISTI – “CRISTÓBAL BALENCIAGA” SU DISNEY+ SI CONCENTRA SUI TRENT’ANNI PARIGINI DEL SARTO SPAGNOLO FINO ALLA CHIUSURA DELLA MAISON – NEL DOC “COCO CHANEL SENZA SEGRETI” SU SKY ARTE SI RICOSTRUISCE IL RITRATTO DI UNA ANTESIGNANA DELL'EMANCIPAZIONE CHE PAGÒ CON LA SOLITUDINE IL PREZZO DEL SUCCESSO – IN “THE NEW LOOK” SI… - VIDEO
Estratto dell’articolo di Adriana Marmiroli per “la Stampa”
Proprio mentre a Parigi sfilano gli storici marchi dell'Alta Moda di sempre, da Schiaparelli a Chanel, e Grazia Chiuri presenta una collezione Dior dichiaratamente ispirata a un modello del 1952, «La Cigale», e alla «linea a corolla», di quel mondo le reti streaming celebrano i fasti.
Sono le serie Cristóbal Balenciaga e The New Look e il doc Coco Chanel senza segreti: racconto della stagione che, subito dopo la guerra, rinnovò la moda e consacrò "maître-à-penser" dell'eleganza femminile Balenciaga, Dior, Balmain, gli astri nascenti Givenchy, Saint Laurent, Cardin.
Parabole esistenziali e professionali intrecciate, che costituiscono un affresco polifonico su un momento di grande creatività. Era infatti, quello dell'haute couture parigina, un mondo ristretto e compatto, di amici-rivali pettegolissimi e molto blasé ma anche solidali: in Balenciaga si ricorda il rapporto con Chanel, che sostiene agli esordi il sarto spagnolo, e tra questi e il giovane Givenchy, segnalato agli americani come quello giusto per vestire Audrey Hepburn in Sabrina (film che lo consacrò).
Già visibile su Disney+, la serie Cristóbal Balenciaga si concentra sui trent'anni parigini: la ricerca di uno stile, il recupero delle radici, gli abiti (e le stoffe: il mitico gazar da lui inventato) rivoluzionari, sontuosi, materici e tridimensionali, che sforano senza comprimere il corpo. Molti ne vengono mostrati, ricreati a partire dagli originali stessi o dai loro bozzetti messi a disposizione dalla Maison. Si respira l'atmosfera esclusiva delle sfilate di allora: pochi eletti, nobili, miliardari, rare attrici, la stampa americana già potentissima. C'è il progredire della rivalità con Dior, abile comunicatore quanto Balenciaga puntava all'invisibilità: «Mi obbliga a essere come non voglio».
Vero maniaco del controllo, Balenciaga non delega, non stacca, guarda al futuro ma è incagliato nel passato, fermo a una concezione elitaria della moda, da cui il rifiuto del prét-à-porter che si sta affacciando negli Anni '60. «Mai senza di me», dichiara ritirandosi: non vende la maison ma chiude (saranno gli eredi dopo la sua morte a riportarla in vita).
Emblematico e quasi comico il racconto del suo rapporto con Air France quando accetta di disegnare la divisa delle sue hostess: che erano 1.700, ma lui volle seguire una per una, personalmente, secondo la consuetudine dell'alta moda. […]
Un'altra di cui si pensa di sapere molto, ma invece è un enigma è Coco Chanel. Nella miniserie documentaria Coco Chanel senza segreti, da ieri su Sky Arte e su Now, si cerca una risposta: le interviste a chi l'ha conosciuta e la gran mole di documenti – ritagli di giornali, foto e filmati – costruiscono il ritratto di una antesignana dell'emancipazione che raggiunge traguardi impensabili per una donna nata a fine 800, che pagò però un prezzo molto alto in sofferenza e solitudine. Nel documentario l'infanzia e la lunga cavalcata al successo, i capisaldi del suo stile, gli amori scandalosi, sbandierati e infelici, le frequentazioni illustri, le cadute e le risalite.
[…] La sua rivincita arriverà dall'America. Tra le sue clienti Liz Taylor e Jacqueline Kennedy […]
Nella serie che dallo stile di Dior prende il nome, The New Look (coniata dalla direttrice di Haper's Bazaar Carmel Snow), in arrivo su Apple+ il 14 febbraio, queste vite e queste contrapposte personalità si intrecciano ancora di più: al centro le vicende antitetiche di Dior e Chanel sotto l'occupazione nazista, con gli altri couturier a fare da coro, fino all'apoteosi «new look» nel 1946. Per raccontare questa quasi spy story un cast con Juliette Binoche (Coco Chanel), John Malkovich (Lucien Lelong), Ben Mendelsohn (Christian Dior), Glenn Close (Carmel Snow). Dice il produttore, sceneggiatore e regista Todd A. Kessler di voler «far luce su tempi straordinari e persone straordinarie».
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