il padrino

DIETRO A UN GRANDE FILM, C’È SEMPRE UN MISTERO - LA SERIE “THE OFFER” RACCONTA L’INCREDIBILE STORIA DIETRO LA NASCITA DI “IL PADRINO E DI COME I PRODUTTORI, CHE PER REALIZZARE IL FILM E ASSECONDARE LE RICHIESTE DEI TYCOON DELLA “PARAMOUNT”, DOVETTERO STRINGERE ALLEANZE COL BOSS ITALO-AMERICANO JOE COLOMBO, VITTIMA POI D'UN ATTENTATO, MA ANCHE DEL BOICOTTAGGIO DA PARTE DELLE FAMIGLIA DELLA MAFIA AMERICANA CHE FU ANCHE PER LORO UN VEICOLO PUBBLICITARIO NON CALCOLATO… - VIDE

Maurizio Porro per il “Corriere della Sera”

 

the offer 7

Sulla nuova piattaforma della Paramount+ c'è un'offerta che non si può rifiutare, per dirla coi toni di Corleone: «The Offer», serie cult che racconta la tempestosa preparazione e lavorazione del Padrino , dall'uscita del libro bestseller di Puzo al debutto ('72) del film capolavoro di Coppola che vinse tre Oscar ed ebbe poi due sequel. Come Mank , sulla storia di Quarto potere di Welles, «The Offer» racconta la difficile nascita di un film che le grandi «famiglie» italoamericane non volevano, che Sinatra odiava per un personaggio troppo somigliante e in cui la parola mafia doveva apparire massimo una volta.

the offer 9

 

Non sono gli attori, per una volta a dominare: Brando si vede in due scene, un poco di più un giovane Pacino che all'inizio viene protestato. Veri protagonisti sono i produttori che fanno miracoli per rispondere ai tycoon della Paramount seduti col sigaro: primo il potente Bob Evans (Matthew Goode), al suo fulgore prima di essere travolto da scandali degni della Hollywood Babilonia; secondo ma fondamentale (fu suo un Oscar) Albert S. Ruddy (Miles Teller) alla cui testardaggine si devono realizzazione e riuscita del film. 

the offer 6

 

Per riuscirci dovette stringere alleanza e amicizia col capofamiglia italiano Joe Colombo, vittima poi d'un attentato, finendo sulle prime pagine non solo di Variety . È tutto molto vero e verosimile, il cast è incredibile, gli attori che fanno Puzo lo scrittore (Patrick Gallo) e soprattutto Dan Fogler che raffigura Coppola sono somiglianti e specialmente è somigliante il clima, le lotte, il cinismo, l'incomunicabilità tra due tipi di cinema nel momento di massima crisi del sistema Hollywood. 

the offer 5

 

E sapendo come va a finire, col trionfo di un film memorabile anche a rischio dell'onore di famiglia, è interessante curiosare tra gli sviluppi di un set per allora milionario, con l'ottima segretaria di produzione (Juno Temple) infine premiata.

 

the offer 3

Se le parentesi sentimentali e le droghe sono le cose più ovvie, le dieci puntate della serie ideata da Michael Tolkin e diretta da Dexter Fletcher hanno una grande spinta propulsiva nel farci curiosare nell'ambiente senza fare gossip di cattivo gusto, ma tenendo alto il concetto di cinema come specchio della società, in questo caso legato al potere delle «famiglie» che rischiarono di bloccare per sempre un film che fu anche per loro un veicolo pubblicitario non calcolato, perché The Godfather appartiene ora alla storia del cinema e inizia quel nuovo stile americano che renderà irripetibili, innovatori e coraggiosi i loro anni 70.

 

the offer 2the offer 8the offer 1the offer 10the offer 4

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”