SEX AND THE FRANCE! - PRIMA SCOPIAMO, POI PARLIAMO. COSI’ ABBIAMO QUALCOSA DA RACCONTARCI - LA SCRITTRICE MAIA MAZAURETTE: “IL SESSO VA FATTO MEZZORA DOPO LA CONOSCENZA. IL PRIMO APPUNTAMENTO VIENE DOPO”

Annalena Benini per "il Foglio"

Trenta minuti è il tempo necessario, in Francia, perché un uomo e una donna che si sono appena conosciuti sul divanetto di un locale, a cena con altri amici, a una festa, a un convegno di rappresentanti farmaceutici o al salone del libro di Parigi, arrivino al punto: andiamo da me? Oppure in un parcheggio, o nella stanza d'albergo prenotata dall'azienda. Trenta minuti indispensabili per capire se il tizio con il gin tonic in mano e lo sguardo ammiccante non sia uno psicopatico (mezz'ora non basta, per stare tranquille servono almeno garanzie da un conoscente comune, lo sguardo di approvazione di un'amica, una rivoltella nella borsetta).

"Non è un primo appuntamento, è solo sesso", dice Maïa Mazaurette, columnist di GQ Francia, intervistata sull'amore alla francese dalla giornalista americana più esperta di appuntamenti, sesso reale, sesso digitale e sentimenti via chat, Maureen O'Connor del New York Magazine. Il sesso è in Francia il momento di passaggio tra la prima stretta di mano, il primo sguardo con le pupille che un po' si dilatano, e un invito a cena.

"Noi francesi siamo semplici: non abbiamo questi rituali degli appuntamenti. Iniziamo subito con il sesso. E poi, se il sesso è andato abbastanza bene o se ci sentiamo in qualche modo uniti, allora possiamo provare a costruire una relazione".

A prendere un caffè insieme, magari a parlare delle proprie infanzie. L'intervistatrice newyorchese, piuttosto disinvolta e disposta a raccontare, negli articoli per il suo giornale, esperienze dettagliate di conoscenze carnali, si è mostrata stupita, entusiasta di fronte a questo modo pragmatico di decidere se tenersi addosso le mutande oppure no, senza nemmeno bisogno di una cena esplorativa, di un po' di corteggiamento o di batticuore.

"Troppe pressioni", secondo Maïa Mazaurette, trentasei anni. Lei non è mai uscita con americani o italiani, oltre ai francesi, solo con tedeschi o danesi, "ma tutti quei ristoranti, che perdita di tempo. A un certo punto mi sentivo come, aaah! Hai intenzione di baciarmi? Andiamo da te? Da me? Stavo investendo un sacco di energia in qualcosa senza sapere se ne valesse la pena".

Il sesso alla francese è un preliminare, un modo per dirsi: ehi ciao, sono una brava persona, non ho problemi particolari, non voglio uccidere nessuno. E non ti preoccupare di essere brillante, ci penseremo dopo, forse.

Mazaurette dice che così è tutto molto più spontaneo, tranquillo, non ci si tormenta sul primo appuntamento, sul secondo e sul terzo, non c'è nessun coinvolgimento emotivo che faccia venire le macchie rosse sul collo o una crisi di pianto a metà serata. Ma viene sottovalutato, in questo elogio del senso pratico francese in faccende erotico-sentimentali (paragonato alla naturalezza con cui educano i bambini e alla facilità con cui restano magri), il senso di panico che può assalire ogni volta che, a una cena di compleanno, durante un aperitivo con le amiche, o in fila alla cassa del supermercato, ci viene presentato qualcuno: ciao, sono François (ad esempio).

Che cosa succede in quel momento, si gira la clessidra da trenta minuti? Bisogna cominciare a pensare di togliersi i vestiti lì, in mezzo al supermercato alle cinque del pomeriggio? Perché, se si decidesse di vedersi la sera, potrebbe essere considerato un primo appuntamento, un'americanata da bacchettoni, qualcosa che potrebbe perfino finire in qualche stranezza in macchina (secondo Maïa Mazaurette la stranezza è qualunque cosa non preveda la penetrazione, o almeno una reciprocità di favori).

E' piuttosto angosciante passare il tempo a stringere mani di sconosciuti e immaginare per ciascuno di avere trenta minuti di tempo prima di saltarsi addosso e prendersi a morsi, senza essersi guardati prima allo specchio, senza nemmeno sapere come scrive i messaggi, se ci mette le faccine.

"Il vero divertimento viene dopo", assicura Maïa Mazaurette, che non uscirebbe mai con un americano per paura di sembrargli troppo sfacciata (insomma, "slut"). Troppo ansiosa di togliersi il pensiero, insieme con la gonna. Ma forse (non solo) gli americani stanno pensando: forza, tutti in Francia.

 

Maia Mazaurette jpegmaia mazaurette la coureuse MAIA MAZAURETTE Maia Mazaurette Maureen O Connor Maureen O Connor

Ultimi Dagoreport

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?