SI È SPENTA L’‘ENERGIE’ - È MORTO A ROMA WICKY HASSAN, LO STILISTA E IMPRENDITORE CHE HA CREATO DAL NIENTE UN IMPERO DELLA MODA GIOVANE (MISS SIXTY, ENERGIE, MURPHY & NYE) - EBREO TRIPOLINO, AVEVA 58 ANNI ED ERA GAY DICHIARATO. CONVIVEVA CON IL SUO COMPAGNO DA 32 ANNI, E POCHI MESI FA “LIBERO” PUBBLICÒ UNA LETTERA IN CUI SI INCAZZAVA CONTRO I DIRITTI NEGATI E IL FINTO BUONISMO DELLA SINISTRA, “CHE MOSTRA SIMPATIA PER NOI SOLO SE SIAMO SIMPATICHE CHECCHE, INNOCUI STILISTI, ARTISTI”…

1- MORTO A ROMA WICKY HASSAN - TITOLARE DI MISS SIXTY ED ENERGIE, AVEVA 58 ANNI
(ANSA) - E' morto stamattina a Roma Wicky Hassan, cofondatore e creativo del Sixty Group e titolare dei marchi di abbigliamento Miss Sixty ed Energie. Profugo dalla Libia, dove era nato a Tripoli 58 anni fa, era giunto a Roma alla fine degli anni Sessanta dopo la cacciata degli ebrei dal paese nordafricano. E' stato uno dei più attivi e geniali creativi di moda degli ultimi anni.


2- "LIBERO" PUBBLICA LO SFOGO DI UN LETTORE GAY DI DESTRA, L'IMPRENDITORE DI ABBIGLIAMENTO WICKY HASSAN - DAI PREGIUDIZI AI DIRITTI NEGATI, ALLA SINISTRA "RADICAL CHIC CHE MOSTRA SIMPATIA PER I GAY SOLO SE SONO SIMPATICHE CHECCHE, INNOCUI STILISTI, ARTISTI" - "LA POPOLAZIONE GAY È ATTORNO AL 15%. UN POLITICO SVEGLIO CI VEDREBBE UNA MINIERA DI VOTI"

Da Dagospia del 22 settembre 2011

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/libero-di-essere-frocio-belpietro-si-tappa-il-nasino-e-ospita-in-prima-pagina-30042.htm

Wichy Hassan per "Libero"


WICHY HASSAN
Ho bombardato per mesi, il direttore di questo giornale, con e-mail piene di indignazioni e rancore, per tutti gli articoli antigay, che puntualmente si leggono nelle pagine di Libero.
Alla fine sono stato gentilmente invitato da Maurizio Belpietro, come lettore, a dire la mia a difesa dei diritti dei gay.

Impresa ardua, su un giornale così decisamente beffardo e denigratorio rispetto alla questione. Ho accettato, ma poi mi sono detto no, poiché tanto era inutile, in quanto Libero è, e rimarrà, un giornale reazionario, ed è una pia illusione provare a cambiare l'opinione di vecchi lettori bacucchi legati al passato e ai vecchi modelli del "frocio".

Ma poiché io, in quanto liberal, continuo ahimè, a comprare Libero di cui condivido molti degli editoriali del direttore, mi scontro spesso con questi articoli omofobi, che mi rivoltano le budella, ed allora provo a dire la mia a proposito.


1) ESSERE GAY
Essere gay non è facile. E non è nemmeno una scelta, anzi spesso è un dramma.
Io quando ero un ragazzino ho sofferto come una bestia ferita nello scoprirmi gay, una realtà che rifiutavo, ho lottato disperatamente per cambiarmi, sognavo di svegliarmi e diventare come i miei compagni di scuola, quello che sentivo attorno a me sui "froci" era terribile, un incubo ed io ero "quel mostro"!

Non mi capacitavo che stesse succedendo proprio a me. Mamma e papà non sapevano che stavano allevando un mostro. Ero solo, e parlarne non era possibile. Ci è voluto uno sforzo sovrumano per superare tutto ciò. Un incubo! Ora sono un felice imprenditore cinquantenne, accettato e amato da chi mi circonda. Non vorrei che ciò succeda ad altri ragazzi, ma succede sempre. E troppi sono gli articoli che leggo del tipo: «Giovanissimo si uccide. Era diligente sensibile e introverso... non si capiscono le ragioni dell'insano gesto». Esistono ancora genitori che distratti fanno finta di non vedere.

2) IGNORANZA
Molte incomprensioni nascono da vecchi pregiudizi che spesso gli eterosessuali hanno dei gay: li identificano nelle macchiette o i travestiti che ci propina la Tv, nei cliché degli effeminati che vivono la loro vita tra discoteche e divertimento, nella cicale della notte, nel sesso veloce e nascosto. Ma i gay non sono questo!

O meglio, la maggior parte sono altra cosa, la parte più numerosa sono quelli che meno si vedono. È gente fiera consapevole e che non si vergogna più, che spesso si rivela in famiglia e nel posto di lavoro. A volte sono professionisti rispettati di livello, e non solo più vetrinisti, stilisti o commessi, ma anche imprenditori, manager di successo, due nomi per tutti: il direttore della Walt Disney, Rick Ross, e il nuovo Ceo di Apple scelto da Steve Jobs come suo successore: Tim Cook. Entrambi gay dichiarati e con un compagno stabile, uomini come tanti altri, manager affidabili che gestiscono miliardi di dollari. Capite quanto siamo distanti dal cliché che abbiamo in Italia.

3) 15%
Considerando che lo studio fatto dal celebre rapporto Kinsey stimava al 5% la percentuale di gay nella popolazione, e che fu fatto nel lontano 1948, dove il coraggio di dichiararsi era molto difficile, nuovi studi inglesi stimano oggi la popolazione gay attorno al 15%. Qualche politico sveglio lo chiamerebbe una miniera di voti, ma che nessuno in Italia sa prendere in considerazione.

4) LA STORIA SI RIPETE
La lotta per i diritti dei gay è esattamente simile a quella che nella storia hanno dovuto combattere prima gli schiavi, poi le donne, gli uomini di colore, gli ebrei, e altre minoranze. Battaglie che però sono state alla fine vinte, ma che all'inizio hanno avuto strenui oppositori (i reazionari), che per anni hanno vietato ai neri di sposare una donna bianca, alle donne di votare o fare politica, e che ancora oggi nei paesi arabi, impiccano i sodomiti e lapidano le donne perché guidano la macchina. Sono solo diversi livelli di tolleranza e civiltà.

5) INEVITABILE
Chi si oppone come voi ai diritti dei gay fa una battaglia contro i mulini a vento. In tutti i Paesi più avanzati civilmente e dove il senso del diritto è più sviluppato, sono già state fatte leggi molto avanzate ed altre se ne faranno fino all'ottenimento di tutto, compreso il matrimonio e le adozioni, come già avviene a New York, in Inghilterra e Francia. Questo processo è assolutamente inevitabile. Se tutto ciò invece non avviene ancora in paesi come la Libia, Siria o Afghanistan il motivo è che lì sono ancora al Medioevo e non esiste ancora un diritto civile sviluppato. È sintomatico infatti che il livello di civiltà dei vari Paesi è esattamente proporzionale ai diritti che i gay hanno lì ottenuto. L'Italia non sarà un'eccezione. Se ancora rimane indietro all'Europa è solo (e lo sappiamo tutti) per la potenza della Chiesa che riesce ad esercitare nonostante la dichiarata laicità dello Stato la sua influenza.

6) IL MONDO VA AVANTI
E (purtroppo e fortunatamente) i vecchi alla fine ci lasciano, permettendo un ricambio generazionale e di idee. Le scoperte scientifiche, i nuovi modi di essere dei giovani, le influenze dai paesi più progrediti, permettono al nuovo di farsi avanti, perché quello che ci pare nuovo e strano oggi, domani non lo sarà più. I giovani sono spesso i precursori del rinnovamento, e i vecchi si aggrappano tristemente al passato. Gli stessi conservatori di oggi, non sono più quelli dell'era del referendum tra monarchia e repubblica e non sono certo gli stessi reazionari di oggi quelli che votarono "no" al divorzio.

7) DESTRA/SINISTRA
Io sono convinto, che non tutte le persone di centrodestra siano "antigay", come pure che non tutti quelli di sinistra siano a favore. Ho visto coi miei occhi in tanti salotti radical chic e molto alla moda, sinistri intellettuali mostrare un'orrenda simpatia di facciata fin quando i gay erano solo simpatiche checche, o innocui stilisti, artisti di grido, ma trasformarsi in denigratori e orrendi perbenisti quando i gay si ponevano come gruppo che ha delle richieste. La destra è sempre stata tremenda con i gay, ma anche la Sinistra non è stata molto corretta. La comunità gay infatti non dimentica il tradimento di Prodi con i Di Co promessi in campagna elettorale e subito rimangiati, molti gay oggi tendono a posizionarsi in modo scettico preferendo chi parla loro di rispetto e diritti senza preconcetti ideologici.

8) DI MODA
Certo siamo molto di moda! E chissenefrega! E infatti molti dicono di non avere nulla contro i gay, «Anzi: io ho pure tanti amici gay... mi stanno simpatici»... Ma se parli di coppia, di famiglia è il panico, «ma che vogliono?» che pretendono? Insomma sono gay! «Non penseranno mica di fare famiglia?». Ma che cosa innaturale! Che schifo!».

È difficile per gli eterosessuali pensare che i gay abbiano pure un'affettività, che possano innamorarsi, che desiderino l'Amore, una vita in comune, che piangano per il partner se sta male, che non vogliano morire soli. Tutte banalità, sogni di tutti, ma chissà perché non valide per i gay. Sì, perché i gay sono solo stranezze del sesso, perversi da accettare e forse curare. Purtroppo ciò che non si conosce fa sempre paura.

9) I DIRITTI
I diritti dei gay non levano niente a nessuno. Per me rimane un vero mistero, capire perché tanta gente si oppone a due persone dello stesso sesso che vogliano unirsi in matrimonio. Io mi chiedo perché voler negare a una minoranza quello che quasi tutti hanno? Che cosa leva loro? Il matrimonio è un patto di alleanza, di mutuo soccorso, un impegno d'amore per la vita tra due persone, permetterlo anche ai gay non toglierà nulla ai nuovi, vecchi e futuri sposi. È un arricchimento per tutti, solo un segno di civiltà. La parola matrimonio si arricchirà ancor di più di valore.

10) IO SONO STANCO!
È tardi! E pretendo tutto ciò, lo voglio ora, subito, lo voglio per me e il mio compagno (uno stimato medico) con cui convivo da 32 (trentadue) anni, ed ho con lui un rapporto monogamo che penso possa competere in quanto rispetto e amore con qualsiasi rapporto eterosessuale. Abbiamo passato i primi anni a nasconderci e negare il nostro amore a famigliari e colleghi, ma erano gli anni '80. Il coming out di 25 anni fa, mi ha fatto guadagnare la stima di tutti quelli che ci stanno intorno. Ora mi chiedo perché in uno Stato civile come questo io debba essere considerato un cittadino di serie B che non può sposarsi. A chi farei male? Chi è a rischio?

 

sixty01 demi moore wicky hassansixty07 perry farrel wicky hassan etty lauWICKY HASSANWICKY HASSANWICKY HASSAN

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…