1. LA SITUAZIONE SI SCALDA. SUGLI SCHERMI DEL LIDO VOLANO CAZZI, LETTERALMENTE, TRA PADRE E FIGLIO COMPLICE UNA MAMMA CHE SI VENDICA SUL MARITO SCOPATORE TAGLIANDO L'UCCELLO AL FIGLIO NEL MEZZO COMICO E MEZZO SPLATTER "MOEBIUS" DI KIM KI DUK 2. INTANTO SCARLETT JOHNSSON IN “UNDER THE SKIN” COME ALIENA ACCHIAPPA-SCOZZESI, PRIMA LI ADESCA POI SE LI SUCCHIA, MOSTRA IL MEGLIO CULO DELLA MOSTRA E SURRISCALDA I CRITICI VECCHIOTTI NEL CONTROVERSO "UNDER THE SKIN" DI JONATHAN GLAZER 3. ENTRAMBI I FILM HANNO PARECCHIO DIVISO IL PUBBLICO. PER NON PARLARE DELLA CRITICA

Marco Giusti per Dagospia

La situazione si scalda. Volano cazzi, letteralmente, tra padre e figlio complice una mamma castratrice (senza metafore) nel mezzo comico e mezzo splatter "Moebius" di Kim Ki Duk. Intanto Scarlett Johnsson come aliena acchiappa-scozzesi, prima li adesca poi se li succhia (c'e' anche un tifoso del Celtic), mostra il meglio culo della Mostra e surriscalda i critici vecchiotti nel controverso "Under the Skin" di Jonathan Glazer, regista di "Sexy Beast" e del mistico "Birth", ma soprattutto dei video dei Radiohead.

Entrambi i film hanno parecchio diviso il pubblico. "Moebius" e' una sorta di variazione parodistica dei temi padre-madre-figlio fin troppo studiati da Kim Ki Duk nel precedente "Pietà", che vinse il concorso un anno fa nella prima Biennale Cinema di Barbera. Qua la mammina si vendica sul marito scopatore tagliando l'uccello al figlio e scatenando una reazione appunto alla Moebius nella simpatica famigliola.

Anche perche' papa' decide di tagliarsi il suo uccello e di attaccarlo al figlio. Piu' che Kim Ki Duk sembra uno dei primi film della Troma. Anche divertente. Ma non per tutti i gusti, anche se il regista dice che e' una metafora della societa' coreana. Beh, per quello anche in Italia ci stiamo a flagellare parecchio il pisello, senza pero' arrivare a mostrare castrazioni in primo piano.

Meglio il piccolo corto che Kim Ki Duk aveva dedicato alla sua vera mamma per i 70 anni della Mostra. Li' la mamma tagliava solo il pesce e lo cucinava per il figlioletto. Kim ha dovuto ammettere che si', qualche fissazione con la mamma ce l'ha. Non e' piaciuto ai critici piu' tradizionalisti, e in generale non e' proprio piaciuto, "Under the Skin", salutare tuffo nella fantascienza (si era mai visto un film di fantascienza in concorso a Venezia? mi sa di no) e nel bellissimo corpo di Scarlett Johansson.

Tutto girato in una Scozia piovosa e autunnale e tratto da un romanzo del belga Michel Faber, che da anni vive in Scozia, "Under the Skin" ha una costruzione complessa e misteriosa che non concede molto al pubblico, a parte l'esposizione della pelle di Scarlett. La seguiamo alla guida di un camion mentre adesca giovinotti appiedati. Li porta in una specie di camera nera, dopo si spoglia lei e si spogliano loro.

E col pisello ritto (te credo) finiscono in una specie di salamoia aliena dove vengono succhiati da chissa' quale entita'. Ma a un certo punto Scarlett inizia a avere dei dubbi sulla sua dimensione di vampiretta. Dopo che ha adescato un ragazzo dal volto mostruoso, grande momento stracult e dopo che ha cercato di mangiare quella che sembra una torta surgelata Bindi piu' che una vera torta scozzese.

Quando un maschio locale cerchera' di penetrarla capiamo che sotto alla pelle ha qualche problemino. Magari non e' un capolavoro, ma ci tiene belli tesi fino alla fine, un po' come I ragazzotti scozzesi. Che almeno muoiono contenti. Cultissimo.

 

 

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