giovanni lindo ferretti cccp

POCO FEDELI ALLA LINEA – “SOGNAVO MOSCA, ORA RIMPIANGO BERLUSCONI” – GIOVANNI LINDO FERRETTI RIMETTE INSIEME I CCCP A 40 ANNI DALL'USCITA DELL'ALBUM "ORTODOSSIA”. MA È SOLO PER UNA MOSTRA A REGGIO EMILIA – “IO SONO STANCO E VECCHIO MA A QUESTA MOSTRA NON DICO NO” – “BERLUSCONI È QUELLO CHE HA DETTO LE COSE PIÙ GIUSTE SULLA GUERRA DELL’UCRAINA” – IL CHITARRISTA MASSIMO ZAMBONI: “CI SIAMO ADDORMENTATI MALEDICENDO LA FININVEST, CI RISVEGLIAMO CON LA MORTE DI BERLUSCONI” – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Marinella Venegoni per “Specchio - La Stampa”

 

I Cccp oggi Giovanni Lindo Ferretti Annarella Giudici Massimo Zamboni Danilo Fatur

Uno spettro si aggira per Reggio Emilia. I residenti più giovani magari non ne sanno ancora niente, come del resto i loro coetanei presi dalla trap o dalla nuova canzone per l'estate. Ma i ritrovati dell'anno, più da scoprire che da riscoprire universalmente, nel 2023 sono loro, i Cccp Fedeli alla Linea.

 

La band punk teatrale che imperversò fra i più attenti e accorti dai primi '80 a poco dopo l'89 quando – come seguendo la caduta del Muro – si polverizzò e ricompose sotto altra formazione seguendo le evoluzioni della Storia: faro succulento della scena indie come Csi fino circa alla fine dei '90, poi Pgr nel giro del secolo. Qui ormai dei Cccp si troverà soltanto il carismatico agitatore imperterrito Giovanni Lindo Ferretti che terrà botta in ulteriore formazione ancora per alcuni anni, dopo aver segnato in modo indelebile la controcultura di vent'anni d'Italia.

 

giovanni lindo ferretti 1

Ma i Cccp nessuno li aveva visti arrivare sul momento, quando gli '80 ancora si stavano togliendo dagli abiti la polvere da sparo. Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, quasi due Mick e Keith della stagione alternativa italiana, simbiotici ma con prudenza tanto che poi si lasceranno, l'uno filosofo e l'altro chitarrista, si erano incontrati a Berlino nell'82 e avevano girato per la Germania armati di chitarra e drum machine, innamorati dell'espressionismo punk tedesco.

 

cccp

Al ritorno, pensano di impregnare della cultura emiliano-romagnola le loro esperienze: e incamerano una ragazza di talento, Annarella Giudici, e Danilo Fatur, barista e ballerino, per arricchire e trasmettere allo scarso pubblico i bizzarri contenuti dei testi di canzoni che stanno nascendo, scarne ma sode.

 

Titoli rivelatori: l'album "Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi"; brani come lo struggente "Amandoti" del 1990, segnalato da Manuel Agnelli – uno dei loro discendenti – ai Maneskin, i quali ne faranno un successo a Sanremo.

giovanni lindo ferretti 2

 

[…] Ci sono corde di chitarra che si spezzano sovente e impongono per la riparazione di Zamboni alcuni tempi morti: riempiti da una verve teatrale espressionista, a cura di Annarella (che si veste) e Fatur (che si denuda) e di un po' tutti; una specie di circo fumoso Anni '50.

 

[…] Quando la storia tramonta, e sorgono i Csi (Consorzio suonatori indipendenti) e poi i Pgr (Per grazia ricevuta), sui Cccp (traduzione fedele italiana della scritta che in cirillico indicava l'Unione delle repubbliche socialiste sovietiche) scende un velo: ora sta per essere squarciato da una mostra di memorabilia del leggendario quartetto nella natia Reggio Emilia, a 40 anni dall'uscita dell'album "Ortodossia".

 

concerto cccp

L'altro giorno ne hanno parlato nella loro Reggio, riuniti con qualche imbarazzo. «Tutti insieme non ci vedevamo da trent'anni», ha detto Ferretti; e Zamboni: «Ci siamo addormentati maledicendo la Fininvest, ci risvegliamo con la morte di Berlusconi».

 

La mostra, con racconto cronologico "Felicitazioni – Cccp Fedeli alla linea", a cura del Comune di Reggio e della Fondazione Magnani, sarà aperta dal 12 ottobre all'11 febbraio 2024, ai chiostri di San Pietro. C'è un catalogo di cui già si dicono meraviglie, si stanno creando ambientazioni immersive e installazioni sonore che introdurranno i consapevoli e gli ignari dei Cccp attraverso un passato che più originale e di rottura non sarebbe potuto essere.

 

giovanni lindo ferretti 4

Ferretti intanto ha continuato il suo percorso spirituale, scrive libri e vota Lega: «Berlusconi è quello che ha detto le cose più giuste sulla guerra dell'Ucraina», dice fiero. Non si è tirato indietro sull'iniziativa, che prevede anche un incontro con la band al teatro Valli: «Son vecchio e stanco ma ai Chiostri non si dice di no».

 

Zamboni è sempre un chitarrista, ed è stato essenziale per la costruzione della mostra. Di rinascita del gruppo non sembra proprio tiri aria. Però, vai a sapere.

giovanni lindo ferretti 7giovanni lindo ferretticccp giovanni lindo ferretti giovanni lindo ferretti cover

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)