scott jovane costa cioli

SOLFERINO GRAN CASINO – SCOTT JOVANE LASCIA RCS CON UNA MINI LIQUIDAZIONE (UN ANNO DI STIPENDIO) E VA VERSO BANZAI – CACCIA AL NUOVO AD, CHE POTREBBE ESSERE LAURA CIOLI DI CARTASÌ, MESSA IN CONSIGLIO DA NAGEL (MEDIOBANCA)

Giovanni Pons per “la Repubblica

 

Paolo Mieli e Scott JovanePaolo Mieli e Scott Jovane

Dopo tre anni e tre mesi, Pietro Scott Jovane abbandona la guida della Rcs Mediagroup e intraprende nuovi percorsi professionali. Probabilmente nella Banzai di Paolo Ainio. Il consiglio di amministrazione di via Solferino ha affidato «temporaneamente le deleghe per l’ordinaria amministrazione al presidente Maurizio Costa, supportato dal management, ponendosi l’obbiettivo di individuare al più presto il nuovo amministratore delegato».

 

Tuttavia, a quel che si è potuto apprendere, il processo di individuazione del nuovo capo azienda non sarà questione di giorni, ma neanche di mesi. Probabilmente di settimane considerando che, comunque, Rcs necessita di un manager giovane ma con sufficiente esperienza, anche nel campo dell’editoria, per riuscire a raddrizzare un’azienda che non è ancora uscita completamente dall’emergenza finanziaria.

 

JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA JOHN ELKANN ANDREA CECCHERINI PIETRO SCOTT JOVANE A BAGNAIA

Proprio a questo riguardo il direttore finanziario, Riccardo Taranto, ha dichiarato ieri che oggi la Rcs formalizzerà le proprie richieste alle banche per la ridefinizione delle condizioni del finanziamento. «Abbiamo incontrato tutte le banche finanziatrici in un clima positivo - ha riferito Taranto - . Abbiamo rappresentato la situazione a seguito della firma del contratto per la cessione della Libri e presentato le richieste che formalizzeremo domani. Riteniamo - ha detto ancora Taranto - che ci siano buoni presupposti per un riscontro rapido e positivo alle nostre richieste».

 

Maurizio Costa FiegMaurizio Costa Fieg

Poichè con la vendita di Rcs Libri la società incasserà 127,5 milioni riuscendo a soddisfare due covenant su tre, la richiesta potrebbe essere quella di concedere un po’ di flessibilità per liberare risorse necessarie a finanziare un piano di sviluppo nei settori News e Sport.

 

Tutto ciò evitando di ricorrere a un nuovo aumento di capitale, peraltro già deliberato dall’assemblea per 190 milioni di euro.

 

Ora bisognerà vedere se Costa, a cui i principali azionisti riconoscono affidabilità e competenza nel settore dell’editoria avendo maturato un’esperienza pluriennale alla Mondadori, riuscirà a gestire questa difficile fase transitoria. Ieri il mercato ha mostrato di non gradire l’ennesimo scossone ai piani alti della Rcs con vendite sul titolo che hanno portato il prezzo a scendere del 6,5%.

 

Laura Cioli Laura Cioli

L’unica notizia positiva per gli investitori, al momento, è la contenuta buonuscita riconosciuta a Scott Jovane, 750 mila euro in totale pari a circa un anno di stipendio. Cifre molto lontane dai milioni di euro riconosciuti ai manager che l’avevano preceduto nel gruppo Rizzoli.

 

Tra i nomi circolati in un primo momento per la sostituzione di Jovane l’unico che sembra avere consistenza è quello di Laura Cioli, oggi alla guida di Cartasì e già presente nel cda Rcs essendo stata indicata ad aprile da Mediobanca. Tuttavia i soci al momento non sembra abbiano aperto consultazioni tra di loro sulla scelta del nuovo ad, lasciando al consiglio la prerogativa di individuare la procedura più corretta per uscire velocemente dall’impasse.

Paolo AinioPaolo AinioALBERTO NAGEL ALBERTO NAGEL

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…