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SKY ITALIA - CHI COMANDA, CHI SALE E CHI SCENDE DOPO 5 ANNI DI DIREZIONE ZAPPIA E IL RITORNO AL VERTICE DI JAMES MURDOCH - I RICAVI DA ABBONAMENTI SONO IN CALO DEL 4%, E I MANAGER ALLARGANO IL CAMPO: PRODUZIONI DA VENDERE ALL'ESTERO COME 'GOMORRA' E 'THE YOUNG POPE' DI SORRENTINO

Maria Elena Zanini Per “corriereconomia - Corriere Della Sera

 

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Contenuti, innovazione tecnologica e centralità del cliente. Con questi obiettivi in mente Andrea Zappia nel 2011 prese la guida di Sky Italia, portandola di fatto fuori del recinto della semplice pay tv satellitare. «Oggi — spiega Zappia cinque anni dopo — Sky è una media company che mantiene il core business nella pay tv , ma ha allargato il suo modello in un mercato tv che a sua volta ha esteso il perimetro con l’ingresso di nuovi operatori e la moltiplicazione delle piattaforme distributive».

 

Un cambiamento non da poco che ha di fatto rivoluzionato la pay tv italiana, che fa parte dal 2014 del gruppo Sky plc il colosso alla cui presidenza del board è tornato James Murdoch a 4 anni dalle sue dimissioni. Unico neo: il numero di abbonati non ha ancora raggiunto la soglia dei 5 milioni pre-crisi, anzi, negli ultimi 12 mesi i ricavi da abbonamenti in Italia sono diminuiti del 4%, a fronte di una crescita del 4% a livello di gruppo, anche se nell’ultimo trimestre del 2015 sono arrivati 12 mila nuovi clienti, riportando la base a 4,7 milioni di abbonati.

 

I contenuti

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Chiuso quindi un primo semestre con i ricavi in calo (953 milioni di sterline, -3% rispetto al medesimo periodo del 2014), complici anche il venir meno della pubblicità legata alla Coppa del mondo di calcio e la perdita dei diritti della Champions League, la strategia di Sky non cambia: puntare su contenuti originali, come ha fatto negli ultimi due anni con una forte accelerazione della produzione. Artefice di questa impostazione è Andrea Scrosati, executive vice president programming (in Sky Italia dal 2007), a capo di tutta la programmazione non sportiva di Sky.

 

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Lui è l’uomo a cui Zappia ha affidato il ruolo di avviare e incrementare l’impegno di Sky Italia nelle produzioni originali, portando nel mercato tv italiano un modo innovativo di fare intrattenimento (con X Factor e MasterChef), nuovi standard di qualità per la produzione seriale (Romanzo Criminale, Gomorra, 1992 e The Young Pope), insieme alla scelta e all’acquisizione dei migliori contenuti dall’Italia e dal mondo.

 

Sport in testa

Altro punto saldo dell’offerta Sky è lo sport e l’uomo che guida la macchina di Sky in questo campo, dai diritti all’area editoriale, fino alla produzione e messa in onda degli eventi, è Jaques Raynaud, executive vice president sport channels & advertising dal 2010. La sua squadra si appresta ad affrontare una nuova annata di motori, dopo il successo del 2015 (+53% di ascolti per la Moto Gp, +28% per Formula 1). Raynaud ha chiuso di recente un accordo che assicura l’esclusiva della Premier League a Sky anche per i prossimi tre anni.

 

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Chi è riuscito ad assicurare un giusto equilibrio tra investimenti, costi e ricavi è Domenico Labianca chief financial officer nel gruppo dalla nascita di Sky Italia (2003). In questi anni ha migliorato la stabilità, diminuendo l’esposizione finanziaria. Nell’anno appena concluso l’azienda si è focalizzata sul cliente. Per questo motivo a fine 2015 è stato lanciato «Extra», il nuovo programma di rewarding che premia la fedeltà seconda della durata dell’abbonamento.

 

A guidarne il lancio è stato Pietro Maranzana, chief commercial officer dal 2014, in Sky dal 2005 con ruoli differenti, responsabile del marketing, delle vendite e dell’IPTV, a cui si deve a cui si deve anche della forte crescita di Sky On Demand che conta oggi 2 milioni di clienti attivi. Mentre a coordinare la complessità delle diverse piattaforme Sky c’è Umberto Angelucci, chief technology officer dal 2008. Sua è la responsabilità delle tre direzioni tecniche broadcasting , technology e information technology .

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Nuove tecnologie

Il team di Angelucci è impegnato nel lancio di una serie di innovazioni tecnologiche e nell’ armonizzazione dei servizi, anche nel contesto dell’integrazione delle tre Sky: Italia, Regno Unito e Germania. In quest’ambito ha acquisito una nuova importante responsabilità: la gestione delle funzioni di play-out e data-center anche per la Germania e l’Austria, che passano a Milano Santa Giulia.

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Altra novità in casa Sky è il neonato Digital Hub, una struttura trans-direzionale con l’obiettivo di guidare e coordinare la roadmap digitale di Sky Italia sotto la responsabilità di Giovanni Ciarlariello, arrivato lo scorso anno da Google per guidare anche le direzioni business , costumer care , web e social.

 

A Francesca Manili Pessina executive vice president Hr organization & facility management dal 2013, fanno capo le funzioni risorse umane, amministrazione, gestione logistica e la comunicazione interna. Completano la squadra Davide Tesoro Tess, responsabile dello sviluppo del business , Riccardo Pugnalin executive vice president communication & public affairs , Frederic Michel responsabile dell’area corporate reputation e Luca Sanfilippo, alla guida degli Affari legali del gruppo.

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