roberto speranza (1)

LO “STRANO CASO” DEL LIBRO DEL MINISTRO DELLA SALUTE SPERANZA - L’USCITA E’ STATA RINVIATA SINE DIE, PER CHISSÀ QUALE MOTIVO, E POI IL LIBRO SI TROVA TRANQUILLAMENTE IN LIBRERIA - “INFOSEC”: “IL MINISTRO HA VERGATO UN DIARIO PIENO DI BELLE INTENZIONI. IL TERMINE PIÙ RICORRENTE È “IO”, MA TRATTANDOSI DI UN DIARIO È INEVITABILE. TUTTO AL POSTO GIUSTO, INSOMMA. È SOLO IL NOSTRO TEMPO CHE È OUT OF JOINT. IL MINISTRO DEVE ESSERSENE ACCORTO IN ZONA CESARINI…”

Marco Dotti per https://www.infosec.news

 

roberto speranza perche guariremo libro sul coronavirus

Viviamo tutti «in una rete di arabeschi» con conseguenze non sempre chiare, non a tutti evidenti. Perché il salto dall’arabesco allo scarabocchio, dall’intrico barocco all’entropia – ahinoi – è davvero breve. Prendiamo il caso del libro del Ministro della Salute Roberto Speranza: scritto, editato, pubblicato, annunciato e mandato in libreria dall’editore Feltrinelli, che possiede anche il principale polo italiano di distribuzione libraria. Un bel arabesco, verrebbe da dire. Vediamo perché.

 

Sul Foglio di venerdì 23 ottobre, Simonetta Sciandivasci lo definisce «uno strano caso». Perché quel libro, in libreria, non sarebbe mai arrivato. Annunciata per giovedì 22 ottobre l’uscita della fatica editoriale del Ministro Speranza sarebbe stata rinviata sine die. Non fossimo nel mezzo di una crisi pandemica (o endemica, fate voi) la si direbbe una tipica operazione di cliffhanger marketing. E ne avrebbe tutti i connotati, a partire dalle informazioni “arabescate” di aggancio dell’utente (hooked) per suscitare il desiderio (trigger) di acquisto:

ROBERTO SPERANZA

 

«Il libro è stato sospeso, non era il caso di farlo uscire con quest’altra catastrofe incombente, già che poi il ministro non era mai stato troppo convinto di scriverlo», dichiarano (anzi: “sussurrano”) dall’ufficio stampa dell’editore. Il “non troppo convinto” Ministro Speranza, invece, dichiara di aver sospeso l’uscita «perché mi manca il tempo per le presentazioni». Sarà, ma allora perché scriverlo e scriverlo non da privato cittadino, ma proprio da Ministro?

 

È pur sempre l’abito a fare il monaco, non viceversa. Da un vitello puoi trarre molte bistecche, ma da molte bistecche non tornerai mai a un vitello, insegnava il grande Jurij M. Lotman, uno che sull’infosfera la sapeva lunga. Inoltre, una volta passati dalle buone intenzioni (il vitello di Lotman) al concreto di un libro (le correlative bistecche) non è più una questione privata, ma pubblica: perché privare i cittadini di una fonte, si voglia o no, importante di conoscenza e consapevolezza sull’operare di chi li governa?

 

conte speranza

Forse per ragioni di sicurezza? Chissà quali informazioni, notizie, imprese improvvisamente diventate sensibili conterrà… Curiosità a mille. Eppure… eppure quel libro si trova. Sveliamo il segreto: basta cercarlo, come la lettera rubata di E. A. Poe, nel luogo più scontato, una libreria! Sapendo che ogni arabesco è, per definizione, una rete bucata, ci siamo rivolti così alla più semplice e alla più breve delle vie tra un punto e l’altro: la linea retta. 

 

Sabato 24, due giorni dopo la data che avrebbe dovuto vedere in tutte le librerie il libro firmato dal Ministro e titolato Perché guariremo (sottotitolo: Dai giorni più duri a una nuova idea di salute, pagine 229. Quarta di copertina perentoria: «Crollano vecchie certezze, tutto può essere messo in discussione. Guarire si può, cambiare si deve») siamo banalmente usciti dalla bolla dei comunicati stampa e dei commenti de relato e siamo andati in libreria…. D’altronde – altro gran segreto – è lì che i libri si trovano: non nei comunicati stampa o nei sussurri dei relativi corridoi.

 

ROBERTO SPERANZA

Boom! Sorpresa. «That’s supply chain, baby», direbbe un protagonista di Madmen. Il libro del Ministro Speranza è presente, esposto, acquistabile… in una bella, affollata e colorata libreria. Detto, fatto: con quindici euro, lo abbiamo semplicemente acquistato. 

E letto. Delusione: nessun dato sensibile, niente. Nessun elemento critico. Zero.

 

Il Ministro ha vergato un diario pieno di belle intenzioni. Il termine più ricorrente è “io”, ma trattandosi di un diario è inevitabile, si dirà. Poi ci sono i “tu”: solitamente colleghi di Governo a cui il Ministro tributa meriti e distribuisce virtù. Tutto al posto giusto, insomma. Tutto nei cardini: è solo il nostro tempo che è out of joint. Il Ministro deve essersene accorto in zona Cesarini. Ma l’arbitro aveva già fischiato la fine dei giochi.

 

ROBERTO SPERANZA IN AUTO SENZA MASCHERINA

«Non ci sono dubbi: guariremo», scrive il Ministro Speranza a pagina 14 del suo libro. Dopo questa variante dell’«andrà tutto bene», a pagina 100 lo stesso Ministro ci spiega il suo uso dei media: «Le mie non frequenti apparizioni mediatiche si svolgono sempre con lo stesso formato, da solo, collegato dal ministero tra un impegno e l’altro. (…) In questi mesi tutti parlano tanto: scienziati, presidenti di Regione, politici, opinionisti. Ma io credo che chi è al governo debba comunicare attraverso ciò che fa, non cinguettando sui social. (…) Prima si fanno le cose e poi si parla, e in un’emergenza come quella costituita da una pandemia di cose da fare ce ne sono così tante che per parlare manca proprio il tempo».

PIERPAOLO SILERI ROBERTO SPERANZA

 

Se vogliamo capire cos’è una rete e come si buca una rete, prima ancora di affidarci a teorie necessariamente complicate, possiamo partire da qui. Da questo libro sintomatico, che ci dicevano “sparito dalle librerie”, ma che un lettore comune come il sottoscritto, non particolarmente attento alle fatiche editoriali dei Ministri ha banalmente acquistato in una normale libreria. Morale della storia: Flaiano si sbagliava. La linea più breve tra due punti non è la retta. Non è neppure l’arabesco: è il gruviera.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…