antonio ricci flavia perina la stampa striscia la notizia andrea giambruno segre seymandi

CHI DI FANGO FERISCE, DI FANGO PERISCE – “STRISCIA LA NOTIZIA” REPLICA A FLAVIA PERINA, CHE SULLA “STAMPA” HA PARLATO DI “MACCHINA DEL FANGO” PER I FUORI ONDA SU ANDREA GIAMBRUNO – “PER DARE IL VIA A UNA RIFLESSIONE SI POTREBBE RIPENSARE AL GIORNALE SU CUI LEI SCRIVE, HA DATO RILIEVO A ‘UN VIDEO CHE CIRCOLA SUI SOCIAL’ E CHE CONFERMAVA ‘LA FINE DELLA RELAZIONE TRA MASSIMO SEGRE E CRISTINA SEYMANDI’ – DEI FUORIONDA DI ‘STRISCIA’ PARLANO DA GIORNI TUTTE LE TESTATE ITALIANE E MOLTISSIME INTERNAZIONALI. NEL CASO SEGRE-SEYMANDI, INVECE, DOV’ERA L’‘INTERESSE PUBBLICO’ NELLA DIFFUSIONE DI IMMAGINI E NOTIZIA?” – VIDEO

 

1 – FUORIONDA GIAMBRUNO, NESSUNA MACCHINA DEL FANGO. LA RISPOSTA DI STRISCIA A LA STAMPA

Da www.striscialanotizia.mediaset.it

 

Gentile Flavia Perina,

antonio ricci

abbiamo letto con interesse il suo articolo “Fuorionda” su La Stampa del 24 ottobre. Pur senza mai citare esplicitamente Striscia la notizia, lei parla di «macchina del fango» e di «fuoriondismo arrivato al top», e auspica «finalmente una riflessione sulla differenza tra giornalismo e character assassination, inchieste e manipolazione, che accenda i riflettori sul ruolo che hanno avuto nella delegittimazione delle nostre istituzioni una serie di comportamenti che giudichiamo normali».

 

flavia perina foto di bacco

Per dare il via a questa riflessione si potrebbe per esempio ripensare al giornale su cui lei scrive, che lo scorso 9 agosto nella sua versione online ha dato rilievo nazionale a «un video che da alcuni giorni circola sui social» e che confermava «la fine della relazione tra Massimo Segre e Cristina Seymandi», tornando poi diverse volte sulla vicenda, anche – ovviamente – sul quotidiano.

 

Dei fuorionda di Striscia la notizia – in cui non dimentichiamo che, al di là di chi è coinvolto, viene documentato un fatto che è stato anche oggetto di una segnalazione dell’ordine dei giornalisti – parlano da giorni tutte le testate italiane e moltissime internazionali (New York Times, Financial Times, The Times, Suddeutsche Zeitung, Cnn, El Pais). Nel caso Segre-Seymandi, invece, dov’era l’«interesse pubblico» nella diffusione di immagini e notizia?

 

2 – FUORIONDA

Estratto dell’articolo di Flavia Perina per “La Stampa”

 

i fuori onda di andrea giambruno

Macchina del fango è un'espressione così rilevante in Italia che ha persino una voce su Wikipedia: «Indica l'azione coordinata di un gruppo di pressione, soprattutto attraverso i mass media, volta a delegittimare o ledere l'onore e la credibilità di una persona, ovvero infamarne o screditarne l'immagine pubblica».

E' questa la macchina che ha investito Andrea Giambruno e di conseguenza Giorgia Meloni? E' la domanda che a destra si fanno quasi tutti, tutti quelli che stentano a credere alla versione dei fuorionda resi pubblici da Striscia per motivi di audience o semplicemente per divertimento. E tuttavia non si può dirlo ad alta voce, bisogna usare cautela, perché il diritto al pettegolezzo, alla foto o all'audio rubato, il gossip power del mondo berlusconiano è stato così a lungo difeso dalla destra che oggi sembrerebbe un controsenso imbracciare il fucile e dire: questo non è giornalismo, è spazzatura.

 

il nuovo fuorionda di andrea giambruno striscia la notizia 7

[…]

 

Il fuori-ondismo è stato, fino all'altro ieri, un genere minore di questo tipo di gossip power. Si limitava a punzecchiare, raramente era cattivo. Faceva addirittura simpatia, tantochè non risulta che il Cavaliere si sia mai arrabbiato per gli spezzoni dove dormicchiava attendendo un intervista di Rete4, raccontava barzellette sulle sue notti brave o faceva imitazioni degli avversari politici.

 

Il suo fedelissimo portavoce, Sandro Bondi, ne fu a lungo vittima privilegiata, un tormentone: Bondi che si scorda cosa ha appena detto ai giornalisti, Bondi che deve ripetere tre volte una dichiarazione perché si impiccia sempre, Bondi inseguito dal Tapiro D'Oro. Ridevano tutti meno lui, perché era chiaro che quell'inseguimento ad personam ne screditava il ruolo e l'autorevolezza, lo trasformava in un pupazzo.

 

striscia la notizia i fuorionda di andrea giambruno 2

Ma nella nuova era del governo delle destre non si era visto, finora, nulla di simile. L'episodio più rilevante era stata una frase rubata al ministro Guido Crosetto su Giuseppe Conte («Ho a che fare con un deficiente»). Poca roba, senza alcun seguito dopo le doverose scuse e il chiarimento tra i due. Anche per questo il salto di qualità del gossip power impensierisce e preoccupa la destra, che conosce bene il meccanismo, lo ha visto a lungo usare contro gli avversari di Arcore e conosce i danni che può causare soprattutto nella versione che chiama in causa i dati più privati, le relazioni, il sesso.

 

striscia la notizia i fuorionda di andrea giambruno 7

Anche Metodo Boffo ha una voce su Wikipedia che spiega come, nel 2009, il quotidiano dei vescovi Avvenire perse il suo direttore dopo la pubblicazione su Il Giornale di una (presunta) informativa di polizia che lo segnalava come omosessuale. «Non ha il diritto di scagliare anatemi contro altri peccatori veri o presunti, e neanche di tirare le orecchie a Berlusconi, in campo sessuale ciascuno ha le sue debolezze»: questa la chiosa, che chiariva bene lo scopo dell'operazione (che poi si rivelò fondata su un falso grossolano).

 

massimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 5

Storie e tempi imparagonabili con quelli di oggi, soprattutto perché il Cavaliere non c'è più e quel tipo di potere di demolizione mascherato da ironia, scandalo sexy, scoop, non dovrebbe avere motivo di agire. Tantomeno nei confronti della presidente del Consiglio che ha riportato il centrodestra alla vittoria e al governo. Però il sospetto sulla possibile riattivazione della vecchia macchina rimane.

 

E chissà che il "file Giambruno", con le sue conseguenze così enormi per la vita personale di Meloni, non introduca finalmente una riflessione sulla differenza tra giornalismo e character assassination, inchieste e manipolazione, e accenda i riflettori sul ruolo che hanno avuto nella delegittimazione delle nostre istituzioni una serie di comportamenti che giudichiamo normali e non lo sono: l'inseguimento stradale dei personaggi sperando di ricavarne un gesto di stizza o una parolaccia, le chiacchierate informali registrate da telecamere e microfoni nascosti, i parlamentari intortati da richieste apparentemente serie che poi sfociano in domande assurde (mi canta Astro del Ciel? Mi dice le province della Lombardia?).

 

flavia perina

Magari ora che il fuori-ondismo è arrivato al top, al portone di Palazzo Chigi, anche la destra riuscirà a rettificare la generosità con cui finora ha trattato l'egemonia sottoculturale della maldicenza, scambiando le sue campagne ad personam per inchieste giornalistiche. Magari si riuscirà finalmente a riconoscere, anche se sottovoce, anche se con gli opportuni giri di parole: no, questa non è informazione; sì, questa è spazzatura.

antonio ricci 2GIORGIA MELONI ANDREA GIAMBRUNO - MEME BY GRANDE FLAGELLOmassimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 13massimo segre sputtana la compagna cristina seymandi elencando i suoi tradimenti 7antonio ricci 1

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)