pink floyd syd barrett

IL SYD (BARRETT) CAMPEADOR - DIECI ANNI FA LA MORTE DEL 'DIAMANTE IMPAZZITO' DEI PINK FLOYD - GENIO ASSOLUTO E FOLLE, SEMPRE SOTTO EFFETTO DI LISERGIE VARIE, CHE NEGLI ANNI '60 PARTI' PER UN VIAGGIO SENZA RITORNO LASCIANDO A NOI UNA MUSICA CHE VOLA NELLO SPAZIO DELLA MENTE

SYD BARRETTSYD BARRETT

Matteo Cruccu per “www.corriere.it”

 

In questi giorni si sta celebrando assai lo straordinario concerto che David Gilmour terrà a Pompei (oltreché all’Arena di Verona), negli scenari tumultuosi e incantati del famoso Live con cui i Pink Floyd scrissero un pezzo di storia della musica, non solo sonora, ma anche estetica nel 1974.

 

Eppure, quel capolavoro come altri della band, non avrebbe mai visto la luce se non ci fosse stato lui: Syd Barrett, il fondatore del gruppo. Genio assoluto e folle, morto giusto dieci anni fa per l’anagrafe.

 

SYD BARRETTSYD BARRETT

Anche se di fatto era «scomparso» artisticamente dall’inizio degli anni’70. Quando sovrastato dal peso della fama e dalla sua psiche ormai decisamente instabile, si ritirò prima in un residence londinese e poi a casa della madre, nella natia Cambridge.

 

pink floyd  2pink floyd 2

Da dove era partito giovanissimo alla volta della Londra ribollente e creativa dei Sixties: nella capitale, insieme all’amico d’infanzia Roger Waters, avrebbe dato il via all’incredibile avventura dei Pink Floyd. A partire dal nome, da lui coniato in onore di due bluesman. E forgiandone le sonorità, immaginifiche, distorte, psichedeliche, che avrebbero permeato il primo, straordinario, album del 1967 : «The Pipers at the Gates of Dawn».

 

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Ma il cantante e chitarrista mostrerà subito segni di squilibrio, non presentandosi ai concerti, sempre sotto effetto di lisergie varie, venendo prima affiancato e poi rapidamente sostituito proprio da quel Gilmour di cui si sta parlando tanto ora.

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Riuscirà, a fatica, a sfornare due piccole gemme da solista «The Madcap Laughs» e «Barrett», prima del lunghissimo buio che avrebbe alimentato miti e leggende sul suo incredibile destino. Ma grazie a quel folgorante quinquennio londinese, alla fine, parafrasando il brano che i Floyd, con molti di sensi colpa, «Shine on you crazy diamonds» gli dedicheranno anni dopo, la sua stella continua e continuerà a brillare nel firmamento del rock’n’roll. 

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