PRIMA “MELA MARCIA”, POI RETROMARCIA – QUANTI PUNTI ELETTORALI GUADAGNA IL BANANA REGALANDO BALOTELLI ALLA SUA CURVA DI TIFOSI-ELETTORI? – AL CITY 20 MILIONI € PIÙ 3 DI BONUS – IL MILAN ORA SI RITROVA L’ATTACCO DELLA NAZIONALE MA SARA’ DURA PER ALLEGRI DOMARE IL TESTOSTERONE NOTTURBINO DI SUPERMARIO (VAI COL BROMURO)…

Gaetano De Stefano per www.gazzetta.it

Mario Balotelli è un giocatore del Milan. La società rossonera e il Manchester City hanno trovato l'accordo sulla base di 20 milioni più 3 di bonus. Manca solo l'annuncio ufficiale, ma a questo punto si tratta di un dettaglio minore: le visite mediche, domani, saranno il suggello dell'operazione. Ancora una volta hanno trionfato la lungimiranza e la pazienza di Adriano Galliani, abile dirigente e impeccabile uomo di mercato, capace come al solito di assestare la zampata vincente.

Ma che fatica far indossare finalmente la maglia rossonera a Mario, dopo la provocazione di Staffelli in piena era Mourinho e la casacca a strisce dei Citizens. Itinerario contorto, complicato anche dalle prese di posizione del patron Silvio Berlusconi che lo definì una "mela marcia" per poi fare dietrofront e scusarsi.

"Il mio discorso - aveva spiegato - era relativo al fatto che nello spogliatoio servono presenze positive. Non era riferito a Balotelli e mi scuso se può essere stata presa come una frase nei suoi confronti". Una frase che spalancava nuovi orizzonti per poi assestare un cazzotto da k.o. il 24 gennaio: "Balotellli o Kakà? Nessuno dei due. Non è possibile in tempi come questi...Galliani spera sempre ma poi il linguaggio duro e inevitabile dei conti lo trattiene dall'operare".

I MARPIONI - L'a.d. con quel marpione di Mino Raiola - secondo cui il 5 dicembre scorso Balotelli valeva quanto la Gioconda - hanno invece continuato colpire al fianco (ovviamente con il placet del presidentissimo), nonostante frasi sibilline del tipo: "Non arriva al 99,5% periodico", rilasciata dall'a.d. dopo Atalanta-Milan, oppure "per me entro il 31 gennaio arriva", considerazione forte dell'agente italo-olandese. il giorno prima

37 MILIONI - Incredibile il capolavoro di Galliani, capace di convincere gli sceicchi che solo due settimane fa quotavano il "ragazzaccio" 37 milioni, cifra proibitiva per tutti (in Italia), mentre il Milan lavorava per un prestito con diritto di riscatto di 18 milioni. Per lo sceicco Mansour neanche a parlarne, ma l'intricata situazione e soprattutto il desiderio di Mario di fuggire da Manchester, hanno limato le richieste, aprendo di fatto a un pagamento a rate, scendendo a 28 milioni, per poi passare a 25. Poi, è storia recentissima, sabato 26 gennaio Galliani chiama Raiola e gli dice: "Vai e chiudi"., mentre Roberto Mancini dichiara: "Mario non si muove".

Ma l'agente vola a Londra e inizia una serie di incontri all'hotel Landmark, lo stesso in cui il 13 gennaio 2012 saltò l'operazione Tevez e di conseguenza quella del passaggio di Pato al Psg. Infine l'ultimatum; scendere ancora: acquisto a titolo definitivo per 20 milioni di euro, con pagamento in 5 rate annuali, ciascuna da 4 milioni di euro. Due milioni in meno della richiesta di Ferran Soriano, manager del City, con la prima rata da 6 milioni e le successive 4 da 4 milioni di euro. Il resto è storia di oggi.

51 GIORNI - Così Balotelli sbarca a Milan, sponda rossonera: quella amata. Ma in quali condizioni? Dal 9 dicembre scorso, giorno del derby a Manchester, sono passati 51 giorni e meno di un'ora di campo, attacchi di nervi e panchine comprese. Adesso spetterà a Massimiliano Allegri, che lo ha definito "patrimonio del calcio", e al suo staff rimetterlo in sesto. Il futuro racconterà il resto della storia.

 

MARIO BALOTELLIMARIO BALOTELLIMARIO BALOTELLI A IBIZAmario balotelli RISSA MANCINI BALOTELLI jpegMARIO BALOTELLI CONTRO LINGHILTERRA jpeg

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…