andrea crisanti tommaso cerno

"ANDATE TUTTI A FANCULO!" - TOMMASO CERNO ABBANDONA GLI STUDI DI LA7 DURANTE "L'ARIA CHE TIRA", DOPO UN MEGA SCAZZO CON LO "ZANZAROLOGO" ANDREA CRISANTI, ORA SENATORE DEL PD - A SCATENARE LA POLEMICA È LA DECISIONE DEL GOVERNO DI ANNULLARE LE MULTE COMMINATE AI NO-VAX DURANTE LA PANDEMIA - CERNO ATTACCA: "È IL MIGLIOR CONDONO FATTO DA UN ESECUTIVO"; CRISANTI RISPONDE ZITTENDO IL DIRETTORE DEL "TEMPO": "FOSSE STATO PER LEI, OGGI STAREMMO ANCORA CON LA POLIO E IL VAIOLO"; E L'EX PIDDINO, FOLGORATO SULLA STRADA DEGLI ANGELUCCI, SBROCCA...

 

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

tommaso cerno ospite de la confessione 4

Bagarre a L’aria che tira (La7) sulla decisione del governo Meloni di annullare le multe per chi non ha rispettato l’obbligo di vaccinarsi per il Covid. Nel dibattito l’unico a difendere l’esecutivo è il direttore del Tempo, Tommaso Cerno, che ormai ha preso il posto di Vittorio Sgarbi nel ruolo di disturbatore televisivo.

 

“È il miglior condono mai fatto da un governo – afferma l’ex senatore dem con toni esagitati – Ha fatto benissimo a chiudere questa epoca di schifo. Abbiamo avuto medici che hanno mandato a quel paese premi Nobel perché non dicevano quello che volevano.

 

andrea crisanti foto di bacco

Ora, è bastato questo condono per rivedere in tv a reti unificate Speranza e le virostar. Allora facciamo una colletta per pagare queste multe, basta che si levino e non torniamo a quella pantomima in cui questi rompevano le scatole”.

 

Il conduttore David Parenzo dà poi la parola ad Andrea Crisanti, virologo e senatore del Pd, che tuttavia viene continuamente interrotto da Cerno. “Lei sta parlando di cose che non sa“, obietta Crisanti, che viene investito da una raffica di urla dal direttore del Tempo.

 

tommaso cerno ospite de la confessione 1

Quando gli viene concessa la parola, Crisanti, nonostante le ripetute interruzioni di Cerno, spiega: “Eliminare le multe è un errore, perché sono 180 milioni di euro comminate a persone che non hanno rispettato la legge e che hanno messo in pericolo la vita degli altri”. “Lo sbaglio è stato fare quelle multe – ribatte Cerno – perché hanno preso voi come profeti”.

 

“Adesso – continua Crisanti – questi 180 milioni potrebbero essere utilizzati per altre priorità, come la sanità. Con quella cifra, ad esempio, si può costruire un ospedale“. “Faremo una colletta per pagare queste multe – ribadisce Cerno – basta che non torniate a pontificare come dei santoni dalla mattina alla sera.

ANDREA CRISANTI 1

 

Se c’è stato un momento in cui la scienza e la medicina non hanno fatto il loro lavoro, è stato durante il Covid, tant’è vero che lei ha cambiato lavoro e ora è senatore del Pd”. “Crisanti è ancora uno scienziato”, replica Parenzo. “Ma quale scienziato – urla Cerno – Lui parla di quello di cui parla il Pd”.

 

La discussione prosegue con gli strali soliti di Cerno contro l’ex ministro della Salute Roberto Speranza (“Non voglio rivederlo più, ieri è rinato appena si è parlato di vaccino”) ma al terzo attacco Crisanti, che fino ad allora ha lasciato correre, non ci sta: “Ma chi è lei per decidere chi deve parlare e chi no?”.

 

TOMMASO CERNO

“Io posso dire quello che voglio o lei vuole imporre il Green Pass anche per quello che dico?“, insorge Cerno, che tira fuori una mascherina chirurgica.

 

Lo show di Cerno prosegue successivamente in un battibecco con Licia Ronzulli di Forza Italia (che si è opposto alla sanatoria nei confronti dei no vax): “Ripeto, facciamo una colletta per pagare queste multe. Basta che non ci riproponete dalla mattina alla sera Crisanti, Speranza, Bassetti”.

 

Crisanti non raccoglie le continue provocazioni di Cerno che però lo interrompe per l’ennesima volta, dando vita a nuove scintille in studio. Ripristinato l’ordine, il virologo ricorda [...] “Se fosse stato per lei, oggi staremmo ancora con la polio e il vaiolo”.

ANDREA CRISANTI

 

E il direttore del Tempo la prende malissimo, buttando all’aria un giornale, abbandonando la trasmissione e infarcendo la sua protesta con ripetuti vaffa contro tutti.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…