CHI TROVA UNA FOGNA, TROVA UN TESORO (E FINISCE SUL NYTIMES) - DA TRATTORIA A MUSEO: L'INCREDIBILE STORIA DEL "FAGGIANO" DI LECCE - “DALLO STATO NESSUN AIUTO SOLO 300 VERBALI DI CONTESTAZIONE. MA VOLEVO CERCARE SOLO IL TUBO DELLA FOGNA!”

Alessandro Ferrucci per il “Fatto Quotidiano”

 

museo faggianomuseo faggiano

Un pomeriggio di febbraio del 2001, il signor Luciano Faggiano ha quasi completato la ristrutturazione di un immobile al centro di Lecce. Vuole aprire un ristorante, il suo sogno, lui diplomato all’Alberghiero. Per mesi si era dedicato a quelle mura con muscoli, nervi e gli ultimi risparmi, “allora ero disoccupato e la città stava cambiando, il centro iniziava a popolarsi”, ricorda. All’improvviso, all’ultimo, si blocca il bagno. Un guaio. Inutile tamponare, è la fogna, l’unica soluzione è spaccare al centro del pavimento, cercare la falla e riparare con il minor danno economico possibile. Quella prima picconata ha cambiato la sua vita e quella della sua famiglia.

 

“Siamo stati costretti a scavare per un metro e mezzo, e secondo una legge appena approvata era necessaria la presenza di un’archeologa o di un rappresentante della Soprintendenza, così li ho chiamati”. Ed ecco la scoperta: immediatamente il signor Faggiano ha sottratto dalla terra un granaio, quindi una chiesa francescana, poi una tomba messapica, affreschi, attrezzi antichi, oggetti sconosciuti “ben conservati. Più scavavo e più mi emozionavo anche se, inizialmente non ero in grado di comprendere il loro valore”.

 

new york times covernew york times cover

Luciano non è un professionista del settore. “Solo che lo Stato non aveva e non ha soldi per contribuire, il rischio era restare fermi. Ho anche provato a coinvolgere la facoltà leccese di Archeologia, ma niente. Per questo ho chiesto ai miei figli di darmi una mano, e a tutti e tre”, compreso il più piccolo, allora appena dieci anni, magro, magrissimo, “perfetto per infilarsi nei cunicoli più stretti”.

 

Le armi del mestiere? Attrezzi di fortuna, magari un secchio, la zappetta, “ma sempre con la supervisione di un professionista mandato dalla Soprintendenza”. Dalle istituzioni l’ottimo contributo di trecento verbali di contestazione con l’accusa “di scavi archeologici, ma inizialmente volevo cercare solo il tubo della fogna!”. Un tubo finito a due metri di profondità.

 

museo faggiano 3museo faggiano 3

Risultato: il ristorante è un progetto rimasto nei sogni, il signor Luciano si è arreso alla Storia, ha deciso di aprire un bar poco lontano dal luogo del “misfatto”; mentre quel luogo oggi è diventato un museo, il Museo Faggiano, semi-sconosciuto per gli italiani – “non siamo sulle guide, non so come riuscirci” – ma celeberrimo tra gli australiani e soprattutto tra gli statunitensi, bravissimi nel passaparola, avanti nel condividere sui blog, tanto da finire, martedì scorso, sulla prima pagina del New York Times (immagine accanto), come una sorta di Indiana Jones salentino.

 

“Un turista mi ha chiamato, entusiasta, ha voluto sapere tutta la vicenda, ogni dettaglio. Dopo qualche giorno mi ha spiegato che era il direttore in Italia del quotidiano statunitense. E pensi, d’inverno non viene quasi nessuno, ci sono giornate con zero visitatori; meglio l’estate quando riusciamo a staccare anche 30 biglietti”. Costo: tre euro l’uno.

Tre euro per entrare in una stratificazione di culture, duemila anni di storia leccese, salentina, italiana; trattati con amore, attenzione, le luci centrate verso i punti chiave, una piccola brochure pensate e stampata dallo stesso Faggiano; la moglie Annamaria ad accogliere i visitatori, mentre i figli sono rimasti al bar, di qualcosa devono pur vivere, e se un visitatore chiede loro delle informazioni la risposta è sempre la stessa:

luciano faggianoluciano faggiano

 

“Domandate a nostro padre, è lui a saper tutto”. Vero. Luciano, istruzione Alberghiera, bene ricordarlo, è diventato un vero esperto del settore, parla di civiltà messapica e di cisterne romane con assoluta padronanza. E quando pronuncia quelle parole, sorride felice. “Nessuno mi credeva, se ne sono fregati, mai una risposta o un contributo. ‘Non abbiamo soldi’ la risposta. Ma va bene così. Il mio nome su un museo? E che dovevo fare? Dopo 300 verbali, mi sembrava naturale. Mi dispiace solo che ci sono voluti gli stranieri per comprendere questo tesoro. Ora voglio provare ad acquistare l’immobile accanto e continuare a scavare. Poi vediamo...”. Cantava Fabrizio De André: Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior... Twitter: @A_Ferrucci

museo faggiano 1museo faggiano 1

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI