travaglio sanremo geolier elena cecchettin big mama

“L’ULTIMA FRONTIERA DEL CRETINAMENTE CORRETTO È L’ONDATA DI SDEGNO PERCHÉ UN CANTANTE VIENE FISCHIATO A SANREMO” – TRAVAGLIO: “HANNO SUBÌTO FISCHI I PIÙ GRANDI DELLA STORIA, MA IL RAPPER GEOLIER NO, LUI NON PUÒ: SICCOME È NAPOLETANO, CHI NON APPREZZA IL SUO BRANO (PERALTRO INCOMPRENSIBILE IN MANCANZA DI SOTTOTITOLI), È UN FOTTUTO RAZZISTA. LA STESSA IMMUNITÀ AVVOLGE TUTTI I PORTATORI DI MESSAGGI POSITIVI. BIGMAMA COMBATTE IL BODY SHAMING. MA SE SI ESIBISCE NON VA VALUTATA PER LE IDEE, MA PER LA CANZONE: SE È UNA CIOFECA, SI PUÒ DIRLO SENZA PASSARE PER TIFOSI DEL BODY SHAMING? COSI’ COME LA SORELLA DI GIULIA CECCHETTIN, CHE S’È INVENTATA UN’ASTRUSA POLEMICA CONTRO IL PISTOLOTTO DEL CAST DI ‘MARE FUORI’. IL TUTTO ALLA VIGILIA DEL LANCIO DEL LIBRO DEL PADRE. LEGITTIMO MA QUANDO LA MORTE DEI PROPRI CARI DIVENTA TRAMPOLINO DI LANCIO E QUARTO D’ORA DI CELEBRITÀ, LASCIATECI ALMENO IL DIRITTO ALL’IMBARAZZO”

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

MARCO TRAVAGLIO A OTTO E MEZZO

L’ultima frontiera del cretinamente corretto è l’ondata di sdegno (a quando un intervento di Mattarella?) perché un cantante viene fischiato a Sanremo. L’idea che chi paga cifre astronomiche per un biglietto all’Ariston abbia il diritto di trovare brutta una canzone e fare ciò che si fa in tutto il mondo da quando esiste il teatro, cioè fischiare chi non piace e contestare chi lo premia, è ormai insopportabile.

 

Hanno subìto fischi i più grandi registi, attori e cantanti della storia, ma il rapper Geolier no, lui non può: siccome è napoletano, chi non apprezza il suo brano (peraltro incomprensibile in mancanza di sottotitoli), è un fottuto razzista. Si dice che i social ci assuefanno […] a tutto.

angelina mango geolier 3

 

Ma è molto peggio: ci rendono insensibili alle cose gravissime (tipo la mattanza di Gaza o quel gran genio di Stoltenberg che annuncia la lieta novella di “dieci anni di guerra con la Russia”) e sensibilissimi a quelle normali (i fischi a un rapper, manco l’avessero menato). È una forma di razzismo alla rovescia: siccome molti razzisti ce l’hanno coi meridionali e in particolare coi napoletani, vige l’obbligo di applaudirli tutti, a prescindere. E la stessa immunità avvolge tutti i portatori di messaggi positivi.

 

BigMama combatte meritoriamente il body shaming. Ma è una cantante e si esibisce a Sanremo sottoponendosi al giudizio del pubblico. E non va valutata per le idee, ma per la canzone: se questa è una ciofeca, si può dirlo liberamente senza passare per tifosi del body shaming?

daniela di maggio la madre di giovanbattista cutolo

 

La morte di Giogiò Cutolo, il giovane musicista ucciso in strada a Napoli per un parcheggio, è un dramma insopportabile e bene ha fatto Amadeus a invitare la madre Daniela a ricordarlo sul palco. Ma non si poteva evitare la pornografia del dolore con qualcosa di meno trash e retorico?

 

Il discorso di mamma Daniela alla “nazione” (picco d’ascolti: 16 milioni) dava l’impressione che si stesse candidando a qualcosa. Infatti l’indomani è partito il casting di FdI, seguito dalla disponibilità dell ’interessata a correre per le Europee. […] Così come per la sorella di Giulia Cecchettin, che s’è fiondata nella famoseria sanremese inventandosi un’astrusa polemica contro il tristissimo e noiosissimo pistolotto del cast di Mare fuori.

big mama in lorenzo seghezzi

 

Il tutto alla vigilia del lancio del libro del padre, amorevolmente seguito dall’Andrew Nurnberg, agenzia londinese di marketingper autori e attori di fiction. Tutto legittimo […] ma quando persino la morte dei propri cari esce dal silenzio […] e diventa trampolino di lancio, ascensore sociale e quarto d’ora di celebrità, lasciateci almeno il diritto all’imbarazzo. E al fischio.

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