cristina davena

“DISPIACE E MI FA SOFFRIRE ESSERE DEFINITA SOLO LA 'CANTANTE DEI CARTONI'” – “TRISTINA” D’AVENA FESTEGGIA I 40 ANNI DI CARRIERA CON DEI VINILI SPECIALI E UNA SERIE DI CONCERTI: "IL TEMPO PASSA MA IO CI SONO SEMPRE. VORREI UN ALTRO ALBUM DI DUETTI E POI TORNARE A RECITARE. SE 'BEAUTIFUL' VA AVANTI DA COSÌ TANTO TEMPO, PERCHÉ 'CRISTINA' O 'LICIA' NON SI POSSONO RIPRENDERE PER VEDERE CHE FANNO ADESSO, DOPO TANTI ANNI?" – LA DANDOLO ANTICIPAZIONE SUI PROGETTI LAVORATIVI CON ROCCO SIFFREDI - VIDEO

 

cristina davena 4

Mauro Giordano per corrieredibologna.corriere.it

 

«I tempi si evolvono, i bambini si si evolvono ma io ci sono sempre». Con i concerti dove riesce a riunire veramente intere generazioni con migliaia di partecipanti, Cristina D’Avena, 57 anni (saranno 58 il 6 luglio), sta festeggiando i quarant’anni di carriera e domenica 26 giugno sarà pubblicato il terzo vinile in edizione limitata (sono dei picture disc) della serie di sei uscite che la sta accompagnando in questo anniversario: è quello con le sigle di «Nanà Supegirl, Pollon, Pollon combinaguai».

 

Lei che super lo è veramente in questi giorni gioca in casa, con la partecipazione al Nerd Show di Bologna, che il 25 e il 26 giugno porterà tra i padiglioni di BolognaFiere appassionati di fumetti, videogiochi, cartoni animati ma anche cinema e ovviamente qualunque fenomeno di internet. Se molti legano la sua epifania a quando a soli tre anni e mezzo cantò il «Valzer del moscerino» allo Zecchino d’Oro del 1968, l’inizio quantomeno «formale» del lungo viaggio che continua ad appassionarla viene considerato il 1982 quando registrò «Bambino Pinocchio», la sua prima sigla per un cartone animato.

 

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Di lei si contano 313 pubblicazioni e 743 brani e non si ferma certo qui perché è evidente che vorrebbe rimettersi in studio per un nuovo album di duetti con altri artisti famosi (i due pubblicati tra il 2017 e il 2018 hanno avuto vendite e download da record) anche se sui progetti futuri dice «top secret» e l’ultimo vinile uscirà il 21 ottobre.

 

«Essere considerata la cantante dei cartoni e quindi di Serie B mi dispiace e mi ha anche fatto soffrire, al tempo stesso dico che dopo quarant’anni canto ancora, quindi qualcosa di importante è stato fatto». Idolo della comunità lgbtqi (spesso presente ai Pride) premiata con tanti omaggi come Jesolo che le dedicherà il lungomare questa estate, continua anche a coltivare il sogno di laurearsi in Medicina che aveva dovuto abbandonare per dare spazio alla carriera nella musica: neuropsichiatria infantile la sua grande passione.

cristina davena 8

 

Cristina D’Avena al Nerd Show.

«Con lo sviluppo e l’importanza che ha assunto nel tempo il Cosplay (travestirsi da personaggi di videogiochi, fumetti, cartoni animati, film o letteratura fantasy, ndr) è evidente il perché io ci sarò (ride, ndr).

 

Credo che travestirsi nel proprio personaggio preferito e al tempo stesso sentire il brano che accompagna inevitabilmente la storia di quel personaggio diventi un’esperienza unica per gli appassionati. Al tempo stesso il mio pubblico è talmente variegato che abbraccio veramente tutte le età e le categorie. Probabilmente perché abbandonarsi a un mondo magico, dove tutto può succedere, aiuta ad affrontare meglio la vita reale, soprattutto ai tempi di oggi».

 

 

 

 

Lei riesce a coinvolgere non solo chi è cresciuto con le sigle dei suoi cartoni ma anche nuovi fan. Si domanda il perché?

cristina davena 2

«Innanzitutto credo perché i mie cartoni animati vanno sempre di moda e sono continuamente rimessi in onda, poi su Youtube e altre piattaforme sono diffusissimi. Li guardano i genitori e i fratelli dei bambini di oggi che quindi si appassionano a un mondo che imparano a conoscere. L’intrattenimento di oggi su quel fronte è cambiato e portato a produzioni di altro tipo, ma il fascino che quei personaggi regalano è intatto. Sono reduce da alcuni eventi nei quali i più piccoli mi guardavano e cantavano come si canta ai concerti di Vasco Rossi».

 

Sono nati canali televisivi specializzati per bambini ma l’intrattenimento infantile quantomeno in tv sembra scomparso.

«Anche le case di produzione di adeguano ai tempi e sul fronte della trama e delle storie oggi i cartoni sono più sintetici perché si lavora di più su film d’animazione o serie anime. In passato invece c’erano vere e proprie sceneggiature e racconti, a volte un po’ tristi e duri ma sicuramente coinvolgenti per quelle fasce d’età. Ma come dico sempre bisogna valorizzare quello che ci fa stare bene e quando si intona la canzone dei Puffi si prova spensieratezza, allora forse il segreto è quello».

 

La «cantante dei cartoni». Definizione che l’ha ferita in passato?

cristina davena 3

«Sono sempre andata avanti e continuo a lavorare molto. Sto festeggiando i quarant’anni di carriera quindi posso dire che sono stata nel mio, non ho disturbato nessuno e ho coltivato il rapporto con il mio pubblico, che mi dimostra un affetto che provo a ricambiare con tanto impegno.

 

Ero etichettata come la ragazzina delle canzoncine di serie B. E quando sentivo questa cosa, nonostante i dischi di platino e i vari riconoscimenti, mi dispiaceva tanto anche perché sono scritte da signori autori come Piero Cassano, Gianfranco Fasano, Massimiliano Pani, tanti maestri. Catalogare gli artisti non mi è mai piaciuto».

 

Nel suo cassetto c’è qualche sigla che doveva essere protagonista di un progetto e non è stata pubblicata?

«No, anche perché mi dispiacerebbe molto per l’attenzione che provo a mettere in tutti i lavori. Come metodo inoltre decido di investire su progetti che partono già con basi solide»

 

Nel tempo le sue sigle o i personaggi preferiti sono cambiati?

«Ognuno ha la sua storia e anche una dinamica che lo fa crescere nel tempo. “Kiss me Licia” probabilmente rimane secondo me sempre attuale ma un’altra alla quale sono molto legata è Sailor Moon che oggi è amatissima. Credo che i personaggi a volte acquistino fascino proprio perché li andiamo a cercare nei ricordi e quando ci vengono in mente ci riportano a pensieri positivi».

cristina d'avena a rieti 1

 

«Kiss me Licia» rimane inoltre legato alla sua esperienza da attrice insieme a «Arriva Cristina». Non ha più avuto occasione di mettersi in gioco in quell’ambito?

«Mi sarebbe molto piaciuto e mi piacerebbe ancora adesso. Chissà. Sicuramente avrei voluto terminare la storia di “Kiss me Licia” per svelare dopo tanti anni cosa è successo. Tra l’altro non solo il cartone ma anche quel telefilm continua a essere spesso condiviso sui social network. Se Beautiful va avanti da così tanto tempo, perché Cristina o Licia non si possono riprendere per vedere che fanno adesso, dopo tanti anni?» .

 

Instagram e altri social hanno rilanciato e in parte cambiato la sua immagine.

cristina d'avena 2

«Da parte mia è stata una cosa molto spontanea perché tra l’altro non sono nemmeno bravissima e mi affido agli altri. Instagram è forse il profilo che seguo più personalmente. Mi diverte molto e poi ho sempre trovato che questi canali siano un utilissimo strumento di lavoro per capire se i progetti ai quali si sta lavorando vengano apprezzati dal pubblico, il ritorno in tempo reale su come verrebbe accolto un lavoro è importantissimo».

 

Insieme a tanti momenti alti ci sono stati anche dispiaceri?

«Alti e bassi nella vita capitano a tutti, dal punto di vista professionale sono sempre stata molto attenta a mantenermi al passo con i tempi. Devo dire di essere stata fortunata».

 

Nel mondo dello spettacolo ci sono stati legami creati con alcuni artisti più importanti per lei?

«I duetti con 32 artisti sono stati bellissimi e molto coinvolgenti e spero che sia un’esperienza che si possa ripetere. A proposito della “cantante dei cartoni” per me è stata la dimostrazione che anche bravissimi colleghi mi hanno amato per quello che ho fatto nella mia carriera e questo mi ha reso molto felice».

 

Progetti in cantiere?

«Ce ne sono ma per il momento è tutto top secret».

 

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Una carriera così lunga è anche costata sacrifici dal punto di vista personale?

«Dipende da come vivi le cose che fai, ho messo molto impegno e tanta fatica nella mia carriera ma mi sento ripagata da quello che ho ricevuto in cambio».

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