maurizio de giovanni

ANCORA TU? QUEL PREZZEMOLONE DI MAURIZIO DE GIOVANNI CHE AVEVA ANNUNCIATO IL DISTACCO DAGLI IMPEGNI PUBBLICI IN POLEMICA CON CHI LO CHIAMAVA “TUTTOLOGO” E “PREZZEMOLINO”, NON E’ SPARITO NEANCHE PER IL CAZZO E CI RIFILA UN INDIGERIBILE PIPPONE SULLE REGIONALI IN EMILIA E UMBRIA (MA CHE NE SA, VISTO CHE E’ NAPOLETANO?) – LO SCRITTORE CHE SI AUTODEFINISCE "UOMO DELLA STRADA" CIANCIA DI ASTENSIONISMO, MELONI, CRISI DELLA SINISTRA E PERFINO DI TRUMP - ALTRO CHE PASSO INDIETRO: DE GIOVANNI HA BISOGNO DI STARE SEMPRE AL CENTRO DELLA SCENA…

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/maurizio-de-giovanni-prezzemolone-sempre-piedi-scrittore-378825.htm

 

 

 

Tommaso Rodano per il "Fatto Quotidiano" - Estratti

MAURIZIO DE GIOVANNI

 

Maurizio de Giovanni approccia il tema serioso dell’intervista con un sorriso: “Di crisi della sinistra potremmo parlare ogni sei mesi fin dal 1970. E credo, temo, anche nel lontano futuro”. Intanto prendono forma i risultati delle Regionali: una minestra calda per il centrosinistra. Lo scrittore prende nota, ma posa lo sguardo altrove: “I numeri dell’astensione descrivono un’altra sconfitta del sistema politico”.

 

In Umbria l’affluenza è calata di 12 punti, in Emilia-Romagna di 20.

È una fuga dal voto, un distacco impressionante.

 

Perugia non è Washington, ma dopo le elezioni americane sono tornati i discorsi sulla sinistra che abusano le consuete categorie: la gauche caviar, la distanza dal popolo, le élite autoreferenziali.

Provo ad allargare un po’ lo sguardo. Non è detto che la condizione di crisi sia un fatto negativo: la crisi nasce dalla discussione e io sono più preoccupato dal pensiero unico. Continuo, da uomo della strada, a vedere differenze più profonde e radicali tra le posizioni dei partiti di destra al governo. I risultati delle Regionali mi sembra lo confermino: dietro Fratelli d’Italia ci sono macerie.

maurizio de giovanni 8

 

La Lega straperde in Regioni dove l’ultima volta aveva fatto benissimo: l’ambizione di Salvini di un movimento nazionale credo sia archiviata.  Eppure Meloni e i suoi governano senza divisioni.

È un fatto che mi incuriosisce. I tre partiti appartengono a gruppi parlamentari europei contrapposti. Sono su posizioni profondamente distanti su molti temi fondamentali. Ma vanno avanti compatti.

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

 

Il potere è sempre stato un collante straordinario.

Invece a sinistra, dove la missione è difendere i ceti più bassi, i piccoli distinguo individuali diventano insuperabili e non si arriva a una posizione comune. L’uomo della strada osserva queste anomalie e rimane sconcertato. Non si riconosce da nessuna parte e non vota.

 

Dice che l’obiettivo dei partiti di centrosinistra è la difesa dei più fragili. È davvero così?

MAURIZIO DE GIOVANNI

Credo di sì. Per esempio nella campagna per il salario minimo o nella contrapposizione ai condoni che incentivano l’evasione fiscale e a una Finanziaria clamorosamente spostata verso i ceti medio-alti. Sono posizioni orientate verso il riequilibrio delle condizioni sociali. Ce n’è bisogno. L’ultimo rapporto della Caritas parla di 6 milioni di persone sotto la soglia della povertà. Sei milioni! Fino a 30 anni fa o lavoravi o facevi la fame. Ora c’è gente che lavora facendo la fame.

 

(...)

Tornando alla tesi iniziale, non trova che la sinistra abbia perso il contatto con la realtà sociale che dovrebbe rappresentare?

Riconosco che ha privilegiato alcune lotte: diritti civili, Europa, migranti. Questioni importanti. Ma quando vado a fare la spesa o pago le bollette, voglio risposte concrete. Capisco che la politica non sia l’amministrazione di un condominio, ma ogni tanto un occhio al condominio lo deve dare.

maurizio de giovanni 6

 

C’è stato un eccesso di politicamente corretto?

Non dico questo. Non penso che sia possibile stare a guardare mentre 7 migranti vengono trasferiti avanti e indietro dall’Albania in quella maniera umiliante e ridicola, non credo che sia giusto permettere a un miliardario americano di insultare i nostri giudici, non credo siano accettabili le discriminazioni verso le comunità Lgbt o che le donne prendano due terzi dello stipendio di un uomo a parità di mansioni, o che i bambini dell’Italia Centro-meridionale non abbiano asili e scuole come quelli del Nord.

COPERTINA LIBRO Maurizio de Giovanni

 

Forse non sono discorsi che pagano dal punto di vista elettorale, ma non per questo si possono tacere. Però insieme a questo devi proporre anche soluzioni all’inflazione, all’aumento dei prezzi, alla diminuzione dei salari, alla terribile sperequazione tra Sud e Nord.

 

Quando era stato coinvolto nel “comitato costituente” degli 87 “saggi” del Pd, nel 2022, le erano cascate le braccia...

Ci sono rimasto quasi per tre minuti (ride). Sono una persona piuttosto concreta e non ricordo esiti di quel comitato.

 

MAURIZIO DE GIOVANNI

Il film su Berlinguer ha riacceso il dibattito sulla sua figura. Il sentimento prevalente è la nostalgia, soprattutto tra i giovani.

Sono le mancanze di quest’epoca che richiamano la nostalgia dell’altra. È triste, ma non darei la colpa solo agli adulti. Mi sembra che i ragazzi abbiano molta capacità nel riconoscere i problemi, ma siano difettosi nelle proposte. Raramente sono impegnati in politica e anche le piazze mi paiono troppo vuote. Approfitterei di questa nostalgia per invitarli ad alzare la voce e proporre qualcosa di alternativo. Ce n’è bisogno.

 

La vittoria di Trump se l’aspettava?

Certo. Per un motivo: 11 milioni di immigrati clandestini. E ribadisco: 11 milioni, non i 15 mila che in Italia vengono spacciati per emergenza. E poi la situazione economica negativa, con l’aumento enorme dei prezzi e dei mutui. La proposta dell’amministrazione Biden-Harris era di una debolezza drammatica.

 

Trump la inquieta?

maurizio de giovanni 9

È un pregiudicato, sessista, omofobo, razzista... ma su questo noi italiani non possiamo scandalizzarci più di tanto. Il problema sono le intenzioni: la sua parola preferita è “dazi”. Noi dipendiamo dalle esportazioni negli Stati Uniti, speriamo non mantenga le promesse. Trovo curioso che ci siano connazionali contenti, che esibiscono magliette trumpiane. Mi auguro abbiano ragione loro, ma non sono ottimista.

MAURIZIO DE GIOVANNImaurizio de giovanni 7

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...