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"UN FILM BLASFEMO”; “NO, E’ SOLO LEGGEREZZA” - LA CHIESA SI SPACCA SUL FILM “SANTOCIELO” DI FICARRA E PICONE CHE RACCONTA DELL’AVVENTO DI UN NUOVO MESSIA CONCEPITO DA UN UOMO – LA PROTESTA DI PRELATI E FEDELI – “DAL TRAILER SI EVINCE CHE DIO È UN IMBRANATO, CHE GESÙ SI INCARNA NUOVAMENTE E COSA PIÙ GRAVE CHE SI INCARNA NEL VENTRE DI UN UOMO. DULCIS IN FUNDO IL PARADISO È UN PERFETTO CAOS” - I DUE COMICI: “LA MODERNITÀ È DI CHI HA VERAMENTE FEDE” – VIDEO

 

 

Claudia Brunetto per la Repubblica - Estratti

 

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L’idea di inviare un nuovo messia sulla terra per provare a salvare l’umanità scellerata da un secondo diluvio universale, per di più un messia portato in grembo da un uomo, non piace alla Chiesa siciliana. O, almeno, a una parte autorevole del clero dell’Isola. C’è chi ha già bocciato il film “Santocielo” di Salvo Ficarra e Valentino Picone, diretto da Francesco Amato, appena uscito nelle sale cinematografiche e di certo destinato a conquistare il box office natalizio, giudicandolo “blasfemo” e “fortemente irrispettoso”.

 

“Un film che offende il nostro credo e le nostre tradizioni, blasfemo”, sbotta don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento che è anche direttore del Servizio di pastorale sociale dell’arcidiocesi di Agrigento. L’atto d’accusa è scritto nero su bianco nella pagina Facebook della sua parrocchia.

 

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"Dal trailer si evince che Dio è un imbranato, che Gesù si incarna nuovamente e cosa più grave che si incarna nel ventre di un uomo. Dulcis in fundo il Paradiso è un perfetto caos. Posso capire che si cerca la novità per far ridere ma questo è troppo. È blasfemo e va denunciato come tale e certamente non andrò a vederlo neanche per curiosità. Cari Ficarra e Picone mi avete deluso", dice il parroco che si definisce un estimatore, ormai "ex”, del duo comico palermitano. L’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, da parte sua sottolinea “di non avere ancora visto il film e di avere appreso della critica di padre Sorce solo dalla stampa”.

 

 

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 “Fortemente irrispettoso”, è invece il commento dell’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi. “Non posso fare una riflessione non avendo visto ancora il film – precisa Isacchi – La mia impressione, però, è che questo lavoro corra il rischio di essere offensivo e di urtare la sensibilità di qualcuno. Si può fare comicità su tutto, ma la comicità non può giustificare tutto. Se si trattano certe tematiche bisogna farlo con grande rispetto. Il rischio è anche quello di banalizzare temi che esprimono un mistero che va oltre noi al di là della fede personale di ciascuno e di creare confusione”. E sono numerosi i prelati e i fedeli che sui social hanno già bocciato, senza vederlo, “Santocielo”.

 

I due comici palermitani al momento non replicano ma alcuni giorni fa, in conferenza stampa, sul tema della fede Picone era stato chiarissimo: “Negli uomini veramente illuminati dalla religione c’è una modernità maggiore di quella che alcuni vogliono imporre o, peggio, sbandierare”.

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(…)

“Sono molto incuriosito – dice Luigi Renna, arcivescovo di Catania – La loro comicità non è mai dissacrante, anche se c’è sempre un limite che non bisogna superare. Non è la prima né l’ultima volta che trattano in modo giocoso temi del genere e non mi risulta che in passato abbiano mai avuto la volontà esplicita di andare contro la Chiesa”.

 

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La pensa così anche Carmelo Torcivia, docente di Teologia pastorale e rettore della chiesa della Catena a Palermo. “Ci vuole anche l’intenzione per essere blasfemi non solo la forma – dice Torcivia – è una scorrettezza intellettuale bocciare un film che non si è ancora visto. Con la loro leggerezza di comici mettono a fuoco alcune problematiche cercando di fare scaturire una riflessione”.

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