urbano cairo massimo giletti

''UN GIORNO ORFEO MI DOVRÀ DIRE LA VERITÀ'' - GILETTI DOPO LA (TELEFONATISSIMA) FIRMA CON CAIRO PER RESTARE A LA7. ''MI VOLEVANO FAR FARE IL VARIETÀ. MA IN RAI CI SONO DELLE DINAMICHE…ANCHE TENERE ANTONELLA CLERICI IN PANCHINA È FOLLE. A MAGGIOR RAGIONE SE LA PAGHI ANCHE'' - ''OGNI VOLTA CHE PASSO SOTTO AL CAVALLO DI VIALE MAZZINI PROVO…''

Chiara Maffioletti per il “Corriere della sera

 

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI

«Non è stata una scelta semplice.

Dopo tanti anni in Rai, avere la possibilità di tornare e decidere di non farlo... è servito molto tempo per pensarci». Una frase, due notizie.

Massimo Giletti commenta così l' accordo firmato con Urbano Cairo per restare a La7.

Avrebbe potuto tornare in Rai dopo la brusca separazione, nel 2017, ma ha preferito proseguire la strada iniziata dopo la rottura con viale Mazzini.

 

Come è arrivato a questa decisione?

«Chi ha subìto quello che ho subìto, è passato attraverso un' amarezza profonda, ha bisogno di tempo per andare oltre. La mia scelta è di credere in Cairo: ormai punto sui rapporti personali e il nostro è profondo. Preferisco avere un dialogo diretto. La Rai è fatta di tante persone: Teresa De Santis sa bene cosa vuole dire essere messa ai margini».

mentana cairo giletti

 

Quando ha capito che la Rai voleva farla tornare?

«Quando sei in scadenza di contratto e, con i numeri, dimostri di saper fare il tuo lavoro è normale che le reti si facciano avanti. Chi mi ha fatto andare via sperava morissi anche con gli ascolti, sono contento di averlo deluso».

 

Lei ha mai temuto che potesse accadere?

«È nella tempesta che bisogna dimostrare le proprie capacità. Noi, perché il nostro è un gruppo, abbiamo trovato le motivazioni per migliorarci. Per fare bene il nostro lavoro serve una condizione: la libertà. Cairo me la garantisce, è un editore puro. Minoli, anni fa, mi disse: un conduttore deve far arrivare tutte le energie sul prodotto. A La7 posso farlo. In Rai non so».

jimmy bennett e massimo giletti

 

Ha firmato un contratto «solo» di due anni: perché?

«Sono un centravanti, ho sempre bisogno di stimoli. Oltre a Non è l' arena faremo anche altro, nuovi progetti».

 

La7 è ormai casa per molti grandi del giornalismo tv...

«Se tanti tra i migliori nomi scelgono di restare lì, qualcuno delle domande se le dovrebbe fare. La sera in cui ho battuto Rai1 e Fazio, il Paese era in un momento drammatico: Conte aveva rimesso il mandato e Di Maio parlava di impeachment per Mattarella. Era sconcertante vedere che dall' altra parte c' era una serata di varietà puro».

fabio fazio orfeo

 

E qui si entra nel tema del servizio pubblico...

«Credo che La7 lo faccia senza chiedere il canone».

 

I momenti della stagione a cui è più affezionato?

«La mia battaglia per le sorelle Napoli. O Manuel Bortuzzo che ha fatto la sua prima intervista televisiva con me. Ma anche Jimmy Bennett in studio da noi dopo lo scandalo con Asia Argento: La7 ha fatto il giro del mondo».

fabrizio corona massimo giletti

 

Il suo rapporto con il pubblico è cambiato?

«Sento molto affetto. Per la storia con la Rai c' è rammarico. Ogni volta che passo sotto quel Cavallo provo qualcosa di strano, l' amarezza non è passata. Fare solo il varietà, come avevano proposto, non era accettabile. Qualcuno un giorno mi dovrà dire la verità».

 

Chi?

«Il dg che ha scelto che andassi via (Orfeo, ndr )».

Anche Antonella Clerici si trova, come lei all' epoca, in una situazione strana...

URBANO CAIRO E MASSIMO GILETTI

«Avere una super professionista in panchina è una scelta folle. A maggior ragione se la paghi anche».

 

La Rai oggi è diversa da quella che ha lasciato?

«Esistono tante Rai. Quella di chi lavora giorno e notte per migliorarla e quella di altri, spinti da interessi personali. Una volta ricevetti una lettera di richiamo per aver detto che la Rai è come l' Afghanistan: non sai mai chi ti tende la mano, se un amico o un nemico. A distanza di anni temo che sia ancora così».

INTERVISTA A MASSIMO GILETTI SUL CORRIERE CON FOTO CON URBANO CAIRO

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