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SAVINIO TI SALVA – A UNO DEI PIÙ SIGNIFICATIVI ESPONENTI DELLE AVANGUARDIE STORICHE, PIONIERE DEL SURREALISMO E FRATELLO DI GIORGIO DE CHIRICO, È DEDICATA UNA MOSTRA NELLE SALE DI PALAZZO ALTEMPS - UN ALLESTIMENTO DI 90 OPERE CHE NON TRALASCIA NULLA, NEMMENO L'ASPETTO UDITIVO: LA VISITA È ACCOMPAGNATA DALL'OEDIPUS REX DIRETTA DA VON KARAJAN - VIDEO
Edoardo Sassi per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Uno, dieci, cento Alberto Savinio, all' anagrafe Andrea De Chirico (1891-1952), fratello di quel Giorgio che fu il geniale inventore della Metafisica nei primi anni del XX secolo. Savinio il pittore, lo scrittore - tra i più importanti del Novecento - il poeta, il musicista e compositore, l' uomo di teatro a tutto tondo: drammaturgo, scenografo, costumista e critico (una parte delle sue cronache, quelle scritte negli anni Trenta per il settimanale «Omnibus» diretto da Longanesi, sono raccolte nel bel volume Palchetti romani ).
In una parola: Savinio l' artista, intellettuale eclettico e sperimentatore per antonomasia, figura che incarnò alla perfezione l' esprit delle avanguardie storiche di cui fu - tra Roma e Parigi, soprattutto - uno dei più significativi esponenti. E a lui è dedicata la suggestiva mostra antologica dal titolo Savinio. Incanto e mito , fino al 13 giugno nelle sale di Palazzo Altemps-Museo nazionale romano.
Una cornice ideale e tra le più suggestive al mondo - il cinquecentesco Palazzo con i suoi tesori di archeologia - per accogliere, in un ideale dialogo a distanza, le opere di questo autore che della classicità fu uno dei massimi interpreti contemporanei con i suoi mille, visionari, metamorfici Dioscuri, Edipi, Argonauti, Prometei, Orfei, Centauri, Niobi...
Surrealista solo per comodità di definizione (etichetta che gli va stretta benché fu tra i pionieri del movimento patrocinato da André Breton), il geniale, ironico, inquietante Savinio rivive in questa mostra grazie a 90 opere, tra dipinti e disegni, selezionate dalla curatrice Ester Coen e introdotte da una sala che ospita una sezione documentaria con prime edizioni e manoscritti autografi.
Un allestimento che non tralascia nulla, nemmeno l' aspetto uditivo: nella Sala del Galata la visita è accompagnata dall' esecuzione dell'Oedipus Rex diretta da Herbert von Karajan (voce narrante di Arnoldo Foà); nella Sala Mattei risuonano i versi tratti da Les Chants de la mi-mort , composti da Savinio nel 1914.
Tecniche e temi: sia pure in sintesi in mostra non manca quasi nulla della centaurica fantasia dell' autore: foreste immaginarie, enigmi, giocattoli, uomini/donne uccello e le altre «lettere» di un alfabeto inventivo che qui punta soprattutto sulla produzione tra il 1925 e il 1931, in particolare gli anni trascorsi a Parigi dall' artista, e che con un rapido affondo giunge alle ultime produzioni. Tra i lavori esposti, la tela per l' appartamento del gallerista parigino Léonce Rosenberg, L' île des charmes (1928), le invenzioni pittoriche e sceniche per l' Oedipus Rex di Stravinsky su testo di Jean Cocteau (1948), l' Orfeo (1929) con il corpo che si trasforma in lira, dal Musée d' Art Moderne di Parigi.
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