de sica vacanze di natale

“PRENDETE LA FARSA, AGGIUNGETECI GAG, GIGIONATE, TORMENTONI, CAZZATE GINNASIALI. IL RISULTATO? VACANZE DI NATALE: UNA BOMBA” - CHRISTIAN DE SICA RACCONTA LA COMMEDIA DI CUI E’ STATO PROTAGONISTA 40 ANNI FA - "C’HANNO FATTO UN FAN CLUB. POI UN LIBRO, UN SITO. CI SONO DIVERSI FAN CLUB IN GIRO PER L’ITALIA. CE N’È UNO CHE NEL 1984 ERA DI CENTOCINQUANTA SOCI, TUTTI BOCCONIANI. LO RACCONTO A MIA MADRE E LEI MI RISPONDE: "QUANTI SONO, CENTOCINQUANTA? SARANNO CENTOCINQUANTA STRONZI” - LA SCENA STRACULT COL MAESTRO DI SCI LEONARDO ZARTOLIN (“TENGA, LA MUTANDA”) - VIDEO

 

Christian De Sica per https://www.editorialedomani.it - Estratti

 

 

christian de sica

Roberto Covelli è un venticinquenne, figlio di un palazzinaro, belloccio, caciarone, di ritorno da New York, dove si sta inserendo in banca. Per quelle vacanze Roberto va sulla neve a Cortina. Ci vanno tutti quell’anno a Natale. Esattamente come andranno in Egitto, in India, a New York, a Miami. Dove si passa il tempo a chiedersi che cosa fare, e a non fare mai niente.

 

Prendete la farsa, aggiungeteci una manciata di gag meccaniche e miscelate il tutto con una buona dose di commedia. Il risultato? Una bomba. Fatta di barzellette, gigionate, tormentoni, cazzate ginnasiali.

 

 

Ma torniamo a quell’anno, il 1983, epoca più remota dell’Impero romano. Siamo a Cortina d’Ampezzo, ed è Natale. Nuovi ricchi, snob, e alti, medi e bassi borghesi, tutti con una gran voglia di godersi le vacanze. Divertirsi, mettere le corna, avere soldi, scopare.

 

Protagonista Billo, uno scanzonato pianista sciupafemmine interpretato da Jerry Calà; è un castigamogli che ne cambia una per sera, mentre intorno a lui volteggia la fauna più pittoresca.

 

christian de sica

C’è il palazzinaro, proprietario del Palazzo d’Inverno, interpretato da Riccardo Garrone, l’ha fregato il benessere: faceva il capomastro. Per quella smorfiosa della moglie è rimasto un ignorante, cafone, uno che viene da Frascati. Tra un Corriere dello Sport e La grande boxe su Canale 5 anche ’sto Natale se lo è comunque levato dalle palle. Ha domestiche di colore e tre figli di cui il maggiore è arrivato con l’amichetta americana: Roberto Covelli. Appunto io, che sono fidanzato con Samantha, che è Karina Huff, amo bucatini, whiskacci e distillati di mele, ma sono un gran scassapalle.

 

 

C’è la famiglia di un macellaro di romani stracoatti, Mario Brega e Rossana Di Lorenzo sono i proprietari della Premiata Macelleria Marchetti. Il loro figlio, Mario, è interpretato da un giovanissimo Claudio Amendola, tifoso sfegatato della Roma, che pensa più a Falcão che alla fidanzatina.

 

CHRISTIAN DE SICA VACANZE DI NATALE 1983

C’è il solito cumenda milanese, inevitabilmente il grande Guido Nicheli, con moglie ipocrita e troia, Stefania Sandrelli. Billo è stato il suo primo amore quando andava in vacanza al Forte. Dal matrimonio voleva il minimo. La sua canzone preferita è Sono una donna, non sono una santa di Rosanna Fratello. C’è una bolognese che mette puntualmente le corna al marito; c’è una camerierina locale che dopo un anno smania ancora per Billo. C’è Collosecco.

 

C’è Moira, la Mandrilla di Porto Recanati. C’ha due tette così. Ha paura di sembrare esosa chiedendo un mijone per andare a letto con Donatone. C’è Luana, che è Moana Pozzi. Billo le ha fatto lo shampoo ieri e poi glielo farà anche domani. Farlo tutti i giorni le fa male. Infatti fa passare a Billo un Natale in bianco, invece di un bianco Natale.

 

 

CHRISTIAN DE SICA VACANZE DI NATALE 1983

E ci sono gli indigeni: un villico, Pasin, tagliaboschi delle Dolomiti, padre di Evelina, perseguita Billo, al quale «vuol segar via l’osel» per vendicare l’onore della figlia a colpi di scure e il maestro di sci Leonardo Zartolin che finisce nel letto delle giovani clienti, esperto nella tecnica del «peso a valle e sci a monte avanzato». Moderno anche lui, finisce a letto anche con me, cioè con Roberto Covelli, col quale si dà ancora del lei.

 

(...)

 

Intarsiati con abilità dagli sceneggiatori Enrico e Carlo Vanzina, i figli di Steno, da sempre miei amici. La colonna sonora, zeppa di canzoni orecchiabili, non dà tregua. Un film storico. Con un cast, letto a posteriori, davvero pazzesco.

 

 

Questo film, Vacanze di Natale, è la mia fortuna. Con questo io svolto. È la versione natalizia di Sapore di mare, il primo grande successo. (...)

vacanze di natale

 

Siamo nel cuore degli anni Ottanta. C’hanno fatto un fan club. Poi c’hanno fatto un libro, un sito, abbiamo proiettato tre anni fa il film al cinema Adriano in una serata memorabile in cui tutto il fan club cantava le canzoni. Un cultissimo, per numero enorme di fan, come per il Rocky Horror Picture Show, tutti sapevano tutte le battute a memoria. Ci sono diversi fan club in giro per l’Italia. Ce n’è uno che nel 1984 era di centocinquanta soci, tutti bocconiani.

 

vacanze di natale 9

Allora io che faccio? Un’occasione così non me la posso far sfuggire. Insomma, anch’io sono arrivato da qualche parte, anch’io a modo mio ce l’ho fatta. E già m’immaginavo le frasi che si sarebbero potute dire su di me: «Tale padre, tale figlio», «L’arte ce l’ha nel sangue quel ragazzo lì».

 

Tutto fiero, esaltato, di più: orgoglioso, vado da mia madre e le dico: «Mamma, ma tu lo sai che c’è un fan club dedicato a me e ai film di Natale, a Milano, alla Bocconi, all’università?».

 

«E quanti sono?» mi chiede lei interessata.

 

«Centocinquanta!» annuncio io emozionato.

 

vacanze di natale 4vacanze di natale 8vacanze di natale 10vacanze di natale 11vacanze di natale 4carlo enrico vanzinavacanze di natale 7

«Saranno centocinquanta stronzi».

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO