del brocco cappon dall'orto

VIALE MAZZINI, ABBIAMO UN PROBLEMA! DOPO L’ADDIO DI "CAMPOSANTO" DALL’ORTO, CHI SARA’ IL DG TRAGHETTATORE DELLA RAI? SFIDA TRA L’AD DI RAICINEMA PAOLO DEL BROCCO E L’EX DG CLAUDIO CAPPON – MA NON È DA ESCLUDERE UN COLPO DI SCENA DI RENZI…

CAMPO DALL'ORTOCAMPO DALL'ORTO

Paolo Bracalini per il Giornale

 

Fine della Rai renziana, inizio della Rai gentiloniana, provvisoria come il governo che ne designerà i vertici. Preso atto delle dimissioni di Campo Dall' Orto, ora spetta all' azionista della Rai, il ministero del Tesoro, individuare il successore alla direzione generale di viale Mazzini. Compito non elementare. Il nuovo dg dovrà chiudere, e in fretta, diversi dossier bollenti ancora aperti: il tetto agli stipendi degli artisti sotto contratto con la tv pubblica, la presentazione dei palinsesti autunnali agli investitori a fine giugno (con l' incognita delle star pronte a mollare la Rai se gli si riduce il compenso, da Fazio alla Clerici a Giletti e Vespa), la deroga all' inclusione della Rai tra le aziende della Pubblica Amministrazione dell' elenco Istat.

 

PAOLO DEL BROCCOPAOLO DEL BROCCO

Quindi un manager traghettatore, con un orizzonte di pochi mesi davanti a sé, ma con compiti gravosi. Il nome poi, piomba nel pieno di una campagna elettorale (per le amministrative) e con davanti quella per le politiche, probabilmente anticipate. Poi, deve soddisfare un equilibrismo politico tutto speciale: in una fase di accordo tra Pd e Forza Italia sulla legge elettorale, infatti, dovrà andare bene ad entrambi, senza però dispiacere gli alleati di governo del Pd, i centristi, con cui però Renzi è in rotta.

 

Un rebus complicato, tanto che la prima soluzione venuta in mente al governo nei giorni scorsi è stata quella di un clamoroso ripescaggio: richiamare Luigi Gubitosi, ex dg fatto sloggiare da Renzi per piazzare il suo fedelissimo «leopoldino» Campo Dall' Orto. Peccato che Gubitosi nel frattempo sia stato chiamato per occuparsi di un caso ancora più complicato della Rai, l' Alitalia (è uno dei tre commissari). «La verità è che a Palazzo Chigi sono completamente in alto mare, hanno fatto una crisi al buio e non sanno come uscirne» raccontano i corridoi di viale Mazzini.

 

Paolo Del Brocco -RAIPaolo Del Brocco -RAI

Al Mef, che tecnicamente proporrà il nuovo dg per la ratifica del cda, arriverà - si dice - una terna di nomi da Palazzo Chigi. La pratica è seguita da Luca Lotti, ministro, esponente del giglio magico renziano (mentre per Forza Italia è Gianni Letta a trattare). La terna dei papabili, tutti uomini Rai, sarebbe composta dall' ad di Rai Cinema, Paolo Del Brocco, lunga carriera a viale Mazzini, gradito dal centrodestra ma sconta ancora qualche dubbio da parte di Renzi non essendo uno del giro fiorentino; poi l' ex dg in quota centrosinistra-Ulivo prodiano Claudio Cappon, l' usato sicuro; e infine Nicola Claudio, altro veterano della tv di Stato, attualmente capo della Segreteria del Consiglio di Amministrazione, molto gradito dai consiglieri Rai, ma piuttosto restìo a sobbarcarsi l' onere.

Claudio Cappon Claudio Cappon

 

Nel vortice del toto-nomi ci sono anche Nino Rizzo Nervo, ex Rai chiamato da Gentiloni come vicesegretario generale di Palazzo Chigi (problema: non è un nome gradito a Forza Italia), il direttore del Tg1 Mario Orfeo (ma si aprirebbe il problema del primo tg Rai), poi il direttore di RaiNews Antonio Di Bella, e la presidente Monica Maggioni in ticket con un manager interno più tecnico, uno dei direttori delle prime linee.

 

Ma il sospetto che circola è che Renzi possa tirare fuori un nome a sorpresa, con un colpo di scena all' ultimo. Non è detto che avverrà nel cda convocato il prossimo 6 giugno, quando formalmente terminerà l' incarico di Dall' Orto. Il dg dimissionario (non avrà buonuscita) si è congedato, dopo mesi molto tesi, in un clima sereno, tra qualche abbraccio, prima nel cda poi nel comitato editoriale Rai: «Sono stati due anni intensi, difficili ma ricchi di cambiamenti e innovazione. Ci siamo battuti per rendere sempre più liberi gli autori e sempre più liberi i fruitori».

Gianfranco Rosi Paolo Del BroccoGianfranco Rosi Paolo Del Brocco

 

Ultimi Dagoreport

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…