morgan asia argento

MORGAN, UN MATTO DA SLEGARE - DAI BLUVERTIGO AD ASIA ARGENTO, LA CADUTA E LA RINASCITA CON ‘X FACTOR’: “IL PERIODO PIÙ BELLO? CON SIMONA VENTURA E MARA MAIONCHI. ERA UN FAR WEST - CON BATTIATO DA MCDONALD’S

Luca Valtorta per “la Repubblica”

 

morganmorgan

Un uomo ben vestito con un cappellaccio nero da contadino entra di fretta in un bar. In mano ha uno skateboard blu. È Marco Castoldi, in arte Morgan, classe 1972. «Vuoi venire a vedere come funziona? È uno di quelli di nuova generazione». Sale sullo skateboard e con una serie di movimenti di rotazione del bacino e del busto corre veloce sul marciapiede.

 

Siamo a Monza, in un bar a poche centinaia di metri da casa sua. Tranquillità di una periferia: cielo grigio da copione autunnale lombardo, cemento, un bar come un altro, che niente ha di trendy. Non è il posto dove ti aspetteresti di trovare un personaggio che tutta l’Italia conosce, uno di quelli che “vanno in tv”. È subito un fiume in piena.

 

morgan 8morgan 8

«Stamattina ero in questo paesino in Puglia e sono passato davanti a una chiesa. Ho deciso di confessarmi. Era la prima volta da vent’anni». Mentre racconta, improvvisa arriva la fame: una pizza, presto! «C’era quest’uomo in mezzo alla chiesa che leggeva. Gli ho chiesto: sei il prete? Si è messo una stola, mi ha messo una mano in testa ed è rimasto così per un bel po’: doveva finire di leggere il Vangelo di Giovanni. Ma non andiamo nel confessionale? “No. Dimmi i peccati, anche quelli involontari”.

 

Gli ho detto che sono sempre stato ferventemente ateo ma che in questo momento sento il bisogno di un riavvicinamento alla spiritualità e che pur non credendo ho sempre sofferto per la figura di Cristo perché era stato ingiustamente punito. Mi ha interrotto e mi ha detto: ”Questo è un buon pensiero. Tu vuoi sollevare Cristo: fallo dentro di te ogni volta che senti nascere qualcosa che non è buono”. Ha colto il mio bisogno» .

 

Ma l’assoluzione poi è arrivata?

«Un’Ave Maria, l’abbiamo detta insieme e io ho anche sbagliato l’inizio».

 

Molta acqua è passata sotto i ponti da quando con i Bluvertigo cantavate L’eretico e litigaste con Monsignor Tonini da Red Ronnie…

morgan 7morgan 7

«Tonini era un uomo coltissimo, incaricato della comunicazione presso i giovani: lui ha avuto decisamente la meglio. Citava Foucault, un espediente massimo di retorica: usare l’argomento che avrei dovuto usare io, contro di me, l’avversario. Non avevo speranza».

 

I Bluvertigo hanno sempre citato riferimenti esoterici. Non a caso i loro primi tre album si intitolano rispettivamente Acidi e basi, Metallo non metallo e Zero e compongono quella che loro stessi definivano come una “trilogia alchemica”.

«La spiritualità è qualcosa di magico, il materialista non la può comprendere ma se la si accoglie è ispirante. C’è un momento, dice Bertrand Russell, in cui finisce la conoscenza e inizia la fede: se quest’ultima ti è stata inculcata ne sei schiavo ma se è una libera scoperta allora può coesistere»..

 

morgan 5morgan 5

La pizza è arrivata: non è niente di che ma invece Morgan inizia a sbocconcellarla con un certo piacere.

«Anche la musica è un mistero. Partiamo dalla classica che dopo tanto tempo sono ritornato ad affrontare: sto per far uscire il primo volume de Il classico Morgan — Morgan suona Bach, Volume I, Le suite inglesi. La reinterpreto in un modo che al conservatorio non avrei mai potuto: ilPreludio per esempio è un sirtaki, l’Allemanda una bossanova, la Bourrée è techno!». Con grande fiducia dal momento che si tratta di un inedito, prende un disco dalla borsa e me lo porge. «Ascoltalo: è l’unica copia. Poi mi dirai».

 

Ma a che età Morgan ha incominciato con la musica?

«A due anni quando mia mamma metteva su un disco smettevo di piangere. A sei anni la prima chitarra, ma non ho imparato subito perché ero mancino. Bisogna tener duro nonostante le delusioni, è faticoso ma i premi sono grandi: si diventa persone realizzate. La conoscenza armonica è importante: molti dei nostri musicisti sanno fare solo quattro accordi e magari pure banali».

morgan 4morgan 4

 

Non bisogna aver paura di essere diversi.

«Pensa che da piccolo io parlavo in via quasi esclusiva con un ragazzo sordomuto: mi hanno portato all’ospedale per fare dei controlli. Risultato: forse ero problematico, ma avevo anche un quoziente intellettivo superiore alla media».

 

Il suo papà ha messo fine alla sua vita quando era giovane.

«Già. Anche lui era problematico. Però molto buono. Io avevo sedici anni e mia sorella Roberta diciassette: un’età del cazzo perché quello è proprio il momento in cui la mamma smette di essere affascinante e scopri il papà. Come dice Luigi Zoja ne Il gesto di Ettore, la mamma porta il figlio dentro di sé ma il papà lo butta nel mondo. Ecco, nostro papà è venuto a mancare proprio nel momento in cui serviva».

 

morgan 3morgan 3

Stappa una lattina di Coca Cola. «Devo fumare una sigaretta. Andiamo fuori». Usciti, Morgan confida: «Non ti nego una cosa: sono distrutto. Devo andare a casa, dormire, farmi una doccia. Vediamoci domani». Parto, dico, e poi abbiamo quasi finito. Andiamo a casa tua. «No, no, no, non è presentabile. Domani. Oppure vengo io a Roma, da Massimo Ranieri con cui devo fare una trasmissione: colgo l’occasione».

 

Rientriamo. Morgan si dimentica di essere stanco. «Io sarò un po’ disordinato ma sono uno stakanovista, non seguo i ritmi comuni. Poi però magari vado in certi ambienti e non hanno uno straccio di idea».

 

Cosa è successo a X Factor? È stata una sorta di estromissione?

morgan 2morgan 2

«Hanno avuto paura della verità. Non sono una persona che indora le pillole e questo non piace. Però sono nel Guinness dei primati come il più grande vincitore di talent show al mondo. Ne ho vinti cinque su sette e gli artisti con cui ho vinto io sono gli unici che sono rimasti al di là del talent: Marco Mengoni, Noemi, Antonio Maggio, i Cluster. Il fatto che a me poi invece non interessi usare il canone del pop e preferisca cose più complesse è una mia scelta. Lo faccio perché posso».

 

Morgan viene dalla scena indipendente di gruppi come gli Afterhours o Verdena ma si è prestato alla tv generalista. «Andare in diretta tv è come fare jazz. Non è una cosa facile: io sono capace. Ho interpretato X Factor come una condivisione di conoscenza ma non tutti amano spendersi, mettersi in gioco».

 

Ma c’è un copione?

morgan  morgan

«No, non c’è: c’è un format. I tempi più belli infatti sono stati i primi con Simona Ventura e Mara Maionchi perché era un Far West».

 

Si interrompe per chiedere un gelato: «Lo vuoi anche tu? Massì dai che sono gli ultimi, quando fa freddo non è che hai voglia di mangiare il gelato!». Eravamo a X Factor. «Ecco, siccome non si sapeva bene come farlo l’abbiamo fatto come ci pareva. Oggi ogni tanto uno mi veniva a dire: “bisogna fare così”. L’avevo fatto così io l’anno prima a istinto e adesso ecco che era diventata una regola, ma io alle regole non ci sto, le cose devono andare sempre avanti altrimenti si perde mordente ».

 

Tra i grandi amici di Morgan da sempre c’è Battiato.

Argento 
Asia 
MORGANArgento Asia MORGAN

«Una volta venne a trovarci a Montreux mentre stavamo incidendo Zero e passammo con lui due giorni meravigliosi in cui ci insegnò tantissimo. Io, poi, sono sempre alla ricerca di un padre. Ci portò a un ristorante mediorientale, ordinava in arabo. Noi però, non so come, siamo riusciti a portarlo da McDonald’s: non c’era mai stato. Gli abbiamo fatto assaggiare le patatine col ketchup. All’inizio era sospettoso, prende la patatina la intinge nel ketchup: “Ragazzi, è buonissima! Che cosa mi sono perso!”».

 

Argento 
Asia 
MORGANArgento Asia MORGAN

 A proposito dei Bluvertigo: adesso rinascono, c’è un disco nuovo previsto per febbraio. «Sì, perché oggi ha senso. Quello degli anni Novanta è stato un laboratorio di idee fantastico. Facevamo tutto: dalla copertina al progetto luci. Ora che nella musica si respira un po’ di aria stantia è un sacrilegio buttare via quell’esperienza, una band è come una famiglia e ci si può ritrovare. I Bluvertigo sono miei fratelli, i miei simili: il prossimo disco si intitolerà Tuono - Tono, Tempo, Suono e sarà un caleidoscopio di idee, un’esplosione di combinazioni. Non vogliamo celebrare il passato ma fare una cosa che non c’è».

 

Al nostro tavolo arriva un tipo in tuta: «Tu chi sei? Ah sei Morgan. Adesso facciamo una foto», dice con tono minaccioso. Non ci mollerà più. Due cose colpiscono. Una: tutta Italia conosce Morgan ma lui sembra non rendersene conto. Vive in un mondo suo. Due: è un insieme di opposti. È al tempo stesso arguto e ingenuo, astuto e empireo, vicino e lontano, talentuoso e dissipatore.

morgan fedez 9morgan fedez 9

 

Paradossalmente non sembra fregargli assolutamente nulla né del denaro né della fama. Però sa come funziona. È “l’uomo che cadde sulla terra” di David Bowie e l’alieno Ziggy Stardust e c’è, naturalmente, anche un po’ di Kurt Cobain. Se ne va con lo skateboard quasi senza salutare. Un’ombra scura che si fa sempre più lontana, zigzagando nella notte.

 

morgan 11 factormorgan 11 factormorgan lascia lo studio di xfactor morgan lascia lo studio di xfactor morgan3morgan3morgan fedez 7morgan fedez 7

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…