"NON RIESCO A CREDERE CHE UN FILM GIRATO PIÙ DI 40 ANNI FA CON POCHE LIRE POTESSE ANCORA FUNZIONARE, E INVECE FUNZIONA ECCOME" - WALTER HILL, IL REGISTA DI "I GUERRIERI DELLA NOTTE", TORNATO NELLE SALE A 44 ANNI DALLA PRIMA USCITA: "È UNA VICENDA TRATTA DALLA STORIA GRECA, L'ANABASI AMBIENTATA IN UN MONDO FUTURISTICO" - "IL POLITICALLY CORRECT È LA MORTE DELLA CREATIVITÀ" - "LA VIOLENZA GRATUITA NEI FILM? NON DOBBIAMO DIMENTICARE CHE LE ARMI HANNO ANCHE..." - VIDEO
Estratto dell'articolo di Fulvia Caprara per “La Stampa”
[…] Per Walter Hill, classe 1942, il domani non muore mai, ma, anzi, si rinnova, grazie a nuove idee e nuove platee. […] in questi giorni è in sala con I guerrieri della notte , diretto nel 1979, restaurato e ora distribuito dalla Cineteca di Bologna: «Trovavo interessante l'idea di non guardare a una banda in termini di problema sociale – ha detto nella monografia che accompagna il restauro – ma dal punto di vista del loro eroismo inteso nell'accezione classica. È una vicenda tratta dalla storia greca, l'Anabasi ambientata in un mondo futuristico, la sfida era renderla realistica e fantastica allo stesso tempo; volevo combinare quei due elementi per farne un fumetto dark». […]
Cosa risponde a chi dice che, spesso, nei film, si mostra violenza gratuita?
«La violenza è una cosa terribile, tutti la condanniamo, ma io non ho mai promosso la violenza nei miei film, se uso le armi è per raccontare una storia. E' facile condannare l'uso della forza, ma non dobbiamo dimenticare che le armi hanno anche reso possibile la liberazione degli schiavi in America e la fine dei campi di concentramento nazisti».
L'Academy Awards ha stabilito una serie di regole che favoriscono l'inclusione, ma che, inevitabilmente, influiscono anche su trame e personaggi, in nome del politiclly correct. Che ne pensa?
«Penso che sia la morte della creatività e mi auguro che si decida presto di tornare indietro. E' chiaro che i criteri di fondo sono giustissimi, che le minoranze e i ruoli femminili debbano essere rappresentati molto di più e molto meglio, ma imporre codici di questo tipo, anche se la ragione di partenza è condivisibile, è assolutamente sbagliato».
Come ha fatto a resistere tutto questo tempo nel difficile universo hollywoodiano?
«In realtà non so spiegarmelo neanche io, non so come sono riuscito ad arrivare a questa età e ad essere ancora qui. E dire che ho anche girato film che, all'inizio, a Hollywood, non erano affatto amati, anzi, erano criticati e giudicati in modo controverso.
Quando sono andato a Bologna, quest'estate, per la proiezione dei Guerrieri della notte non potevo credere che quel film, girato più di 40 anni fa con poche lire, potesse ancora funzionare, e invece funzionava eccome, la gente si divertiva, urlava, partecipava. Insomma, ci sono domande a cui non so darmi risposte».
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